Destrosio: vediamo che cos’è e se è vero che fa male
Destrosio: cosa bisogna sapere su questo zucchero semplice, l’importanza dei suoi valori nel sangue e le conseguenze sulla nostra salute.
Sommario
Il destrosio (o glucosio), rientra nella famiglia degli zuccheri. È quindi parte dei carboidrati, insieme al fruttosio, al saccarosio, al galattosio, al lattosio e al maltosio.
È lo zucchero più comune e lo ritroviamo nella frutta, nel miele e anche in alcuni vegetali.
Ogni carboidrato ingerito viene automaticamente convertito in glucosio e poi dirottato nel sangue. Analizziamone ora le peculiarità chimiche, i processi in cui è coinvolto e il suo rapporto con l’indice glicemico.
Destrosio: caratteristiche chimiche
Quando parliamo di destrosio facciamo riferimento a un monosaccaride, quindi uno zucchero semplice con 6 atomi di carbonio.
In base al numero di legami che forma, può trasformarsi in disaccaride (come il maltosio) o in trisaccaride (sciroppo di glucosio).
Quando il numero delle molecole è inferiore a 10, lo sciroppo di glucosio viene chiamato oligosaccaride, se superiore a 10 polisaccaride. Infine se vi sono 50 molecole di destrosio si parla di amido.
Ma quale ruolo svolge il destrosio all’interno del nostro organismo? Possiamo definirlo a tutti gli effetti come la principale fonte energetica di cellule, globuli rossi, cervello, ma anche batteri.
Inoltre agevola l’attivazione di alcuni ormoni e aiuta nel processo di sintesi del glicogeno.
Destrosio e valori glicemici
Spesso si sente dire che il destrosio fa male, in realtà è bene fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Una volta specificato il suo ruolo chiave per il corpo, bisogna precisare che una quota minima di destrosio è fondamentale per poter ricevere il giusto apporto energetico. Parliamo di un range di valori che oscilla da 70 a 99 mg/dl.
Cosa succede però quando questi valori sono più bassi o più alti? Si verificano diverse problematiche con esiti anche gravi. Vediamo quindi cosa significa quando il corpo va in ipoglicemia o iperglicemia.
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Ipoglicemia
Quando i valori di concentrazione di destrosio nel sangue si abbassano, si va incontro ad una condizione di ipoglicemia.
In questi casi si attivano normalmente dei meccanismi compensatori per riportare i valori alla normalità. Ad esempio si ricorre ai lipidi di riserva oppure si convertono gli aminoacidi in zucchero.
Si attivano anche gli ormoni (come l’insulina) che innescano una serie di sintomi per agevolare l’organismo alla ripresa. In fase ipoglicemica si manifestano spesso capogiri, tremori, stanchezza, fame e così via.
Quante volte, di fronte a questi sintomi, siete corsi a bere acqua e zucchero o avete masticato una caramella? Si tratta di soluzioni temporanee che aiutano a rialzare i valori di zucchero, ripristinando una condizione di equilibrio glicemico.
Generalmente parliamo di ipoglicemia quanto i valori sono al di sotto dei 50 mg/dl. Se si scendesse al di sotto di 20, ci sarebbe il forte rischio di andare in coma ipoglicemico.
Se al contrario ci troviamo nella situazione opposta, ovvero i valori sono troppo alti, si parla di iperglicemia, una condizione che può condurre nel tempo al diabete.
In questi casi l‘ormone dell’insulina non funziona come dovrebbe e quindi non interviene per ridurre la circolazione degli zuccheri nel sangue.
Non a caso, chi soffre di diabete, deve eliminare gli zuccheri semplici dalla dieta.
Le complicazioni di questa malattia sono molte e possono rivelarsi anche gravi se non si rispetta il programma terapeutico stabilito.
Integratori di destrosio
Il destrosio oggi viene consumato anche sotto forma di integratore da chi frequenta le palestre. In questi casi viene estratto a partire dall’amido di mais.
Questo zucchero difatti rende subito disponibile all’organismo una certa quota di energia per cui viene assunto durante o dopo l’allenamento. Spesso questi prodotti presentano un mix di ingredienti, come arginina, creatina e maltodestrine.
Tuttavia stiamo parlando di abitudini che possono nel tempo diventare nocive per la salute. Ogni volta che si assume destrosio si verifica un innalzamento del picco glicemico, con la conseguente attivazione dell’insulina.
Potrebbe esserci il rischio che questi processi, prolungati per un certo periodo, vadano a favorire lo sviluppo del diabete di tipo 2 e forme di insulino-resistenza.
Altri utilizzi del destrosio
Il destrosio conosce diversi impieghi in cucina, ma anche in contesto terapeutico.
In ambito alimentare spesso si utilizza come dolcificante, ma ha un potere edulcorante pari al 70% circa del saccarosio (lo zucchero bianco classico).
Chi produce gelati artigianali sa bene che il destrosio abbassa il punto di congelamento ed è anche un anticristallizzante.
Nel settore farmaceutico è sfruttato come edulcorante, energetico e sostanza eccipiente.
Infine viene somministrato per via endovenosa durante i ricoveri ospedalieri quando bisogna innalzare l’indice glicemico.
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Ultimo aggiornamento il 14 Gennaio 2018 da Rossella Vignoli
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