Dieta senza scorie: cos’è e quando è necessaria
Perché adottare una dieta senza scorie e i cibi da evitare
Quando si parla di dieta senza scorie è facile pensare ad un regime alimentare più sano e adatto a tutti. In realtà si tratta di un’esigenza specifica di coloro che soffrono di determinate patologie o che devono affrontare esami specialistici ed interventi chirurgici.
Sommario
In alcuni casi sorge l’esigenza di mantenere l’intestino libero e pulito adottando determinate regole alimentari che prevedano innanzitutto un bassissimo apporto di fibre.
Attenersi ad un regime alimentare povero di scorie significa, infatti, ridurre al minimo l’apporto di fibre alimentari, nonostante esse siano molto utili e preziose per il benessere quotidiano.
Le fibre, infatti, sono una componente particolarmente importante della nostra alimentazione, soprattutto nella dieta mediterranea. Il loro consumo rientra nelle buone abitudini alimentari, che chiunque dovrebbe osservare. Esse sono fondamentali per sostenere e aiutare l’organismo nel corretto funzionamento di tutte le sue attività .
Tuttavia, in alcuni casi è necessario intervenire con correttivi nutrizionali specifici che limitino drasticamente l’apporto di alcuni cibi ricchi di fibre.
A volte una dieta povera di fibre è necessaria per pulire l’intestino e concedergli un momento di riposo, prima di tornare ad un’alimentazione completa e varia.
Dieta senza scorie: a chi serve
Un regime alimentare a basso contenuto di fibre è indicato per soggetti e situazioni patologiche, transitorie e non. Tra le cause più comuni ricordiamo:
- Sindrome del colon irritabile
- Diverticoli
- Morbo di Crohn
- Colite ulcerosa
- Colonstomia
- Ipercolesterolemia
- Meteorismo
- Enterocolite
Appare chiaro, quindi, che una dieta senza scorie corrisponde ad una precisa indicazione medica.
Lo specialista o il medico curante sono gli unici in grado di definire caso per caso la lista degli alimenti consentiti e di quelli da evitare, consentendo al contempo il giusto apporto di tutti i micro e macro nutrienti necessari.
Dieta senza scorie: cosa mangiare
Prima di esaminare l’elenco dei cibi senza scorie, cerchiamo di capire il significato di questo termine. Le scorie alimentari sono le frazioni del cibo che l’organismo fatica ad assimilare.
Queste componenti tendono a depositarsi ed accumularsi nell’intestino dove normalmente vengono espulse assieme alle feci. La buccia della frutta, i semi, le parti coriacee della verdura e il grasso dei salumi sono gli esempi più classici di scorie alimentari.
Molte di queste sostanze possono esser eliminate preventivamente, ad esempio sbucciando la frutta o eliminando i semi.
Per altre classi di alimenti, invece, l’unica soluzione è quella di sospendere o diminuirne drasticamente il consumo.
Nella lista dei prodotti senza scorie troviamo:
- carne bianca o rossa magra
- prosciutto crudo
- pesce
- cereali e derivati non integrali
- latte scremato
- formaggi freschi
- olio di oliva
- pasta di semola bianca
- miele
- acqua naturale
- succo di frutta filtrato
- yogurt al naturale
- patate bollite
- uova
- tè, camomilla, tisane, bevande decaffeinate
Cosa non mangiare
La lista dei cibi con scorie alimentari è molto lunga, ma le principali tipologie di alimenti che meglio rappresentano questa categoria includono:
- fagioli
- legumi
- verdure crude
- succo di frutta
- tessuti nervosi da carni animali
- noci
- semi oleosi
- pasta o riso integrale
- carne di maiale, insaccati e salumi
- formaggi stagionati o fermentati
- farina integrale e derivati
- panna e burro
- molluschi e crostacei
Anche i cibi ad alto potere osmotico come marmellata, dolci, gelato e cioccolato sono da eliminare. Il motivo è che la loro assunzione e digestione richiama nell’intestino molta acqua.
Sarà utile ricordare ancora una volta che la scelta di adottare una dieta senza scorie deve essere motivata da un’esigenza specifica e seguita sempre sotto il più stretto controllo medico.
La durata
Questa dieta è necessaria anche nelle seguenti situazioni cliniche:
- colonscopia ed ecografia all’addome
- preparazione ad un intervento chirurgico
- rialimentazione in seguito a grave diarrea
- enterocolite, colite, diverticolite, meteorismo grave, morbo di Crohn
Generalmente, la sua adozione avviene nei 4 giorni che precedono gli esami citati. La durata di una dieta senza scorie dipende dal motivo per cui dobbiamo seguirla.
Se lo scopo è prepararsi per un esame o un intervento chirurgico, essa può variare da 3 a 7 giorni per eseguire una sorta di pulizia intestinale. Come correttivo dopo uno stato prolungato di diarrea o un intervento chirurgico a carico dell’intestino, sarà necessario proseguire fino a che il transito intestinale non si sia normalizzato.
Vale la pena ricordare, inoltre, che questa non è una dieta per dimagrire. Al contrario, un regime alimentare ipocalorico orientato al dimagrimento deve prevedere cibi ad alto contenuto di fibre, che aiutano ad ottenere un senso di sazietà più pieno e più a lungo.
I benefici e gli svantaggi
I benefici derivanti da un regime alimentare senza scorie sono connessi per lo più alla disintossicazione e alla pulizia intestinale.
Questa dieta, infatti, favorisce la depurazione del tratto digerente, limitando il rischio di infiammazioni o alterazioni causate dall’accumulo di sostanze di rifiuto nell’intestino.
Tuttavia, lo svantaggio è che a lungo andare questo regime alimentare restrittivo può condurre a gravi carenze alimentari derivanti dall’assenza di fibre, ma anche di altre sostanze nutritive importanti presenti negli alimenti esclusi, come vitamine e sali minerali di frutta e verdura.
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Ultimo aggiornamento il 28 Gennaio 2020 da Rossella Vignoli
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