Dopo la Germania, anche l’Inghilterra sorpasserà a breve il nucleare con le rinnovabili
La Gran Bretagna mette la quinta, è pronta a lanciare il più grande parco eolico off-shore del mondo e lancia il guanto di sfida: entro il 2018 nel paese le fonti rinnovabili avranno superato il nucleare in quanto a potenza installata.
Per ora si tratta di una previsione, elaborata dall’associazione di settore Renewables UK e ripresa nei giorni scorsi dal Guardian, dopo l’entrata in funzione la prima turbina del London Array, il mastondondico reticolo di pale a vento progettato alla foce del Tamigi.
Un parco che verrà attivato per fasi, la prima dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno: 175 turbine Siemens per una potenza complessiva di 630 MW, sufficienti per fornire energia a 470mila abitazioni. In un secondo step, poi, la riserva di London Array arriverà fino a 870 MW.
Numeri importanti, riflesso di sforzi economici che la Gran Bretagna – sull’onda di quanto stiamo osservando in Germania – mai come in questo momento ha attivato nel campo delle energie alternative: nell’ultimo quadriennio, gli investimenti ammontano a 43 miliardi, una cifra che verrà gonfiata di altri 30 miliardi di qui al 2015. Senza dimenticare poi i 23 miliardi messi sul piatto per sviluppare entro il 2013 i progetti low-carbon.
Entro il 2020, si stima che gli investimenti raggiungeranno la quota tonda di 100 miliardi, necessari per garantire un drastico taglio delle emissioni di inquinanti: l’obiettivo è superare la soglia del -30% rispetto al 1990.
Il settore è estremamente vitale, e da lavoro a quasi 900 mila addetti tra produzione e indotto. Tutto bene, o quasi, perchè il contesto normativo stabile di cui hanno bisogno gli investimenti in energia potrebbe essere messo in discussione. Nonostante le rinnovabili abbiamo nel premier David Cameron un convinto sostenitore, una parte rilevante dei Conservatori di recente ha assunto posizioni ostili nei confronti di un notevole sviluppo dell’eolico, preferendo spostare l’interesse verso il gas.
Lo scorso novembre, come alcuni sanno, è stato varato il nuovo Energy Bill, la legge sull’energia, che sicuramente influenzerà le manovre degli investitori e, pur tra mille contraddizioni, non è certo destinato ad arrestare la corsa della Gran Bretagna verso una politica energetica “low carbon”, dove le rinnovabili sono destinate ad avere un ruolo chiave. Siemens, General Electric e Mitsubishi hanno intenzione di realizzare stabilimenti produttivi nel Paese, il che potrebbe aprire la strada ad una sorta di “new green deal” per il Regno Unito. Staremo a vedere.
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Ultimo aggiornamento il 21 Giugno 2024 da Rossella Vignoli
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