Acquistati, utilizzati, e poi dimenticati perché vecchi, rotti o non più necessari. Dove vanno quasi tutti i piccoli elettrodomestici? Si accumulano e impolverano nei cassetti, nelle cantine, negli stanzini, e conservano intatto il loro potenziale inquinante. Questo è il destino in Italia di oltre 2 miliardi di apparecchiature elettriche ed elettroniche, che una volta giunte a fine vita si trasformano in RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) assolutamente da conferire nelle piattaforme di raccolta e smaltimento. Dove andrebbero invece portati? Ricordatevi che ogni dispositivo smaltito correttamente contribuisce a diminuire l’inquinamento e a recuperare risorse preziose, evitando il ricorso a materie vergini.

Sommario
Dove vanno quasi tutti i piccoli elettrodomestici
Purtroppo però, per pigrizia o leggerezza, i cittadini spesso non assecondano l’indicazione, ma buttano i vecchi apparecchi tra la spazzatura generica, o peggio, li ‘dimenticano’ tra le mura domestiche. Per mesi, se non per anni.
Così si scopre che nel 2024 a fonte di un aumento del 41% sull’anno precedente di piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e pannelli fotovoltaici giunti a fine vita (1.768 tonnellate contro 1.250 tonnellate. Fonte Ecolamp). In realtà ancora migliaia di ferri da stiro, ventilatori, cellulari, apparecchi elettronici o digitali, mixer, tritatutto, ed anche apparecchi di illuminazione e pannelli fotovoltaici giunti a fine vita, giacciono inutilizzati in casa.
Ecolamp, il consorzio italiano per il recupero e riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche (i cosiddetti RAEE) ha dichiarato che sono sti recuperati e smaltiti ben 3.156 tonnellate di apparecchi nel solo 2024
Ma restano ancora in casa o riposti in solaio o in cantina, soprattutto molti grandi apparecchi come condizionatori portatili, asciugatrici e i boiler elettrici, tra i grandi elettrodomestici, mentre il trapano e le varie macchine per pane, yogurtiere, friggitrici, tra i piccoli sono nei cassetti a far la polvere.
L’allergia ‘a disfarsi’ di queste apparecchiature, anche ingombranti, coinvolge inoltre le vecchie TV a tubo catodico, le tastiere musicali, i videoregistratori a cassetta, oppure oggetti che solitamente popolano i bagni, come spazzolini elettrici e rasoi.
E così il 19% delle apparecchiature comprate da una famiglia risulta non utilizzato: una triste forma del consumismo sfrenato della nostra epoca. In realtà tra questi aggeggi c’è un potenziale tesoro di materie prime, che destinate al riciclo e reinserite nel ciclo produttivo, permetterebbero un notevole risparmio.
Ma l’italica indolenza e – consentiteci il termine – superficialità si traduce in cumuli di RAEE che alcune volte, vengono gettati in piazzole, abbandonati sul ciglio della strada e nei boschi o in una scarpata, dopo aver soggiornato anni negli angoli bui delle abitazioni.
Nonostante l’importanza di una corretta raccolta, i dati del Centro di Coordinamento RAEE mostrano che, in Italia, la raccolta di questi rifiuti è diminuita del 9% tra il 2021 e il 2023, segno che c’è ancora molta strada da fare per sensibilizzare i cittadini.
Dove buttare i rifiuti elettronici?
RAEE includono tutti quei dispositivi che funzionano grazie all’energia elettrica, come elettrodomestici, computer, utensili elettronici, lampadine a LED e neon. Una gestione impropria di questi rifiuti può danneggiare gravemente l’ambiente, poiché contengono sostanze pericolose e inquinanti. Tuttavia, se smaltiti correttamente, possono essere riciclati per circa il 90% del loro peso, recuperando materiali utili e riducendo il bisogno di risorse naturali.
Le 6 regole di Ecolight per smaltire correttamente i RAEE sono:
- Portare i RAEE nei centri di raccolta. Esistono oltre 4.500 centri di raccolta comunali attrezzati per la gestione dei rifiuti elettronici, suddivisi in cinque raggruppamenti per favorire il riciclo. R1: frigoriferi, congelatori, condizionatori. R2: grandi elettrodomestici come lavatrici e forni. R3: televisori e monitor. R4: piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo, come trapani, smartphone, chiavette USB. R5: sorgenti luminose come lampadine a risparmio energetico e neon).
- Usare il principio “Uno contro Uno”. Quando acquistate un nuovo dispositivo elettronico, è possibile consegnare gratuitamente quello vecchio al venditore. Questo vale sia per i negozi fisici sia per gli acquisti online, con ritiro a domicilio.
- Usare il principio “Uno contro Zero” per i piccoli RAEE. È possibile lasciare gratuitamente piccoli dispositivi elettronici (fino a 25 cm) presso i negozi con una superficie di vendita di apparecchiature elettroniche di almeno 400 mq, senza obbligo di acquisto.
- Conferire i RAEE nelle Ecoisole. In alcune aree commerciali e punti vendita della grande distribuzione sono disponibili Ecoisole RAEE, cassonetti automatizzati sviluppati da Ecolight. Qui potete smaltire piccoli elettrodomestici e sorgenti luminose utilizzando la tessera sanitaria per accedere.
- Affidarsi a esperti per i RAEE professionali. Le imprese e i liberi professionisti devono rivolgersi a società specializzate per lo smaltimento dei loro RAEE. Servizi come quelli offerti da Ecolight Servizi garantiscono una gestione adeguata e rispettosa delle normative. Ricordarsi comunque di rimuovere le batterie prima di smaltire un dispositivo, da conferire separatamente nei contenitori dedicati.
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Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2025 da Rossella Vignoli
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