Economia circolare: di che cosa si tratta e come ottenerla
Definizione, esempi e vantaggi di un sistema economico circolare
Che cos’è veramente l’economia circolare? Un sistema economico che si avvale della sostenibilità per rigenerarsi e prevede che, dopo il consumo, vi sia il riciclo dei beni. E questa nuova logica economica sostenibile sta diventando sempre più presente e concreta nella vita quotidiana.
La consapevolezza dell’insostenibilità sotto molteplici punti di vista dell’attuale sistema economico è, infatti, sempre più diffusa a ogni livello. E può fornire alcune risposte alternative di cui si ha bisogno per proseguire una crescita e uno sviluppo che altrimenti prima o poi si interromperebbero per via dell’esaurimento delle materie prime.
Scoprite, allora, tutto su questo modello di green economy per avere una conoscenza più approfondita delle logiche che la caratterizzano.
Sommario
- Definizione di economia circolare
- Significato di economia circolare: quali sono i 5 pilastri
- Esempi di economia circolare
- Economia circolare per la comunità europea
- L’economia circolare spiegata ai bambini
- Quali sono i limiti dell’economia circolare
- Quali sono i vantaggi e svantaggi dell’economia circolare
- Economia circolare e economia lineare
- Economia circolare e sostenibilità
Definizione di economia circolare
Il termine definisce un sistema economico basato sulla rigenerazione dei materiali capace di rigenerarsi da solo e deriva dall’esigenza di perseguire uno sviluppo sostenibile.
Secondo la Ellen MacArthur Foundation, autorevole ente benefico attivo nella promozione di un sistema circolare, i flussi di materiali sono di due tipi:
- materiali biologici, capaci di reintegrarsi nella biosfera
- materiali tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrate nella biosfera
In particolare, questo sistema è incentrato su un modello di produzione e consumo attento alla riduzione degli sprechi delle risorse naturali attraverso una costante condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali esistenti.
Significato di economia circolare: quali sono i 5 pilastri
Si basa su 5 pilastri che definiscono la logica da seguire nell’intera filiera del ciclo produttivo al fine di implementare questo tipo di modello.
- Sostenibilità delle risorse. Le attività produttive devono utilizzare fonti e materiali rinnovabili o provenienti dal riciclo per ridurre il proprio impatto ambientale.
- Il prodotto come servizio. Ogni prodotto deve essere ideato in modo modulare e modulabile al fine di facilitare la sua riparazione, rigenerazione e aggiornamento.
- Piattaforme di condivisione. La condivisione di servizi e prodotti consente di ottimizzare i loro costi e la quantità di risorse impiegate per produrli.
- Estensione del ciclo di vita. In un sistema circolare si privilegia il servizio d’uso dei prodotti invece che la vendita in modo che questi possano essere usati più e volte da chi ne ha bisogno.
- Recupero e riciclo. Il riciclo non riguarda solo le materie prime ma anche la valorizzazione dei singoli prodotti di cui bisogna prolungare la vita attraverso processi di rigenerazione, riparazione e reimmissione sul mercato oppure anche cambiandone la destinazione d’utilizzo per cui sono stati pensati.
Esempi di economia circolare
L’esempio più eclatante di economica circolare e quello che probabilmente ha inciso di più sulla quotidianità è la raccolta, separazione e riciclo dei rifiuti domestici. Un gesto semplice che consente di separare e riciclare il 50% dei rifiuti urbani prodotti in un anno, secondo i dati di ISPRA.
Un altro esempio è rappresentano dalla diffusione di prodotti elettronici rigenerati. Abbiamo parlato in passato di pc ricondizionati e telefoni ricondizionati che prolungano il loro ciclo di vita, invece che essere gettati. Negli ultimi anni si sta, inoltre, moltiplicando l’impegno di piccole e grandi aziende per implementare iniziative e progetti che abbiano come scopo l’attuazione dei principi che sottostanno alla logica circolare.
Nella vita quotidiana, si può decidere di privilegiare prodotti a minor impatto ambientale; che presentino cioè packaging meno inquinanti o riciclati. Altre idee riguardano l’evitare il più possibile l’utilizzo della plastica, compostare e convertirsi alla doggy bag quando si è fuori.
Nelle autostrade della Scandinavia, sono già presenti le toelette compostanti, che utilizzano le deiezioni umane per creare compost ed energia pulita. Negli Stati Uniti è diffuso l’affitto di auto e accessori moda, mentre alcuni propongono allevamenti di insetti per far fronte all’emergenza alimentare.
Economia circolare per la comunità europea
Creare un modello sostenibile basato sul riutilizzo, la riparazione, il riciclo e la riduzione degli sprechi di risorse naturali è uno degli obiettivi promossi dalla Comunità Europea, anche nell’ambito dell’informatica, con il green computing.
Per mettere in pratica questo percorso virtuoso, l’IUE ha adottato una serie di politiche e iniziative che promuovono questo nuovo modello di economia a livello centrale e nelle varie nazioni. La strategia è stata adottata nel 2015 e prevede un’azione su diversi fronti:
- produzione
- consumo
- gestione dei rifiuti
- mercato delle materie prime secondarie
Tra le misure previste ci sono la promozione della progettazione ecologica, il sostegno alla ricerca e all’innovazione, la promozione del riutilizzo dei prodotti e l’aumento della percentuale di riciclaggio.
La Comunità ha inoltre emanato diverse normative (Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti e 2006/66/CE sulle pile e accumulatori, direttiva 2012/19/UE sui RAEE e 2001/81/CE per le emissione di inquinanti atmosferici) in materia di gestione dei rifiuti, che prevedono una serie di ambiziosi obiettivi. Tra il 2015 ed il 2018 ha presentato un piano d’azione bilanciato su diverse proposte che riguardano altrettante aree dei rifiuti e gli obiettivi comuni da raggiungere:
- rifiuti
- discariche
- imballaggi
- rifiuti di imballaggio
- veicoli fuori uso
- pile e accumulatori e loro rifiuti
- rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
- 65% dei rifiuti urbani riciclati entro il 2035
- 70% dei rifiuti d’imballaggio riciclati entro il 2030
- 10% in meno di imballi e rifiuti urbani in discarica entro il 2035
- divieto di portare in discarica rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata
- raccolta differenziata obbligatoria per i rifiuti organici, tessili e pericolosi entro il 2025
Per far sì che questi obiettivi abbiano successo, ha anche messo in campo misure concrete che promuovano il riutilizzo nei vari distretti industriali, per avviare un circolo virtuoso in cui lo scarto e il sottoprodotto di un settore industriale diventi materia prima di un altro settore. Inoltre, ha inaugurato il concetto di responsabilità del produttore, affinché sia obbligato a fabbricare prodotti più ecologici e a stimolare sistemi di recupero e riciclao di prodotti esistenti.
Dal 2020 ha istituito il programma Green Deal, che sostiene progetti volti alla promozione di un modello circolare a livello locale e regionale. Inoltre, il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici investe in progetti specifici grazie alla concessione di prestiti e garanzie, alcune anche a fondo perduto.
L’EU sostiene dunque attivamente questo modello per rendere l’Europa più sostenibile, ridurre gli sprechi di risorse naturali e favorire la transizione verso un’economia a basso impatto ambientale.
L’economia circolare spiegata ai bambini
Per spiegare i concetti di upcycle e riciclo ai bambini, si può partire da oggetti che sono importanti per loro, che riguardano la loro realtà, come i giocattoli.
La plastica è uno dei materiali più inquinanti della Terra, pertanto potrebbe essere utile sensibilizzare i bambini ai materiali ecologici, e ancora coinvolgerli in iniziative di giving back e donazione.
Quali sono i limiti dell’economia circolare
Nonostante sia sempre più sostenuta da iniziative e finanziamenti pubblici vi sono ancora diversi ostacoli alla sua diffusione su larga scala.
Tra questi vi sono, ad esempio, la mancanza di consapevolezza e conoscenze da parte delle imprese per creare soluzioni basate su questo tipo. Oppure la scarsità o mancanza di investimenti in misure che possono migliorare la produzione o innovare i modelli di business in quanto appaiono complessi o rischiosi.
La richiesta di prodotti sostenibili, seppure in crescita, resta scarsa soprattutto nel caso che questi implichino delle modifiche di abitudini e comportamenti e spesso il loro prezzo è decisamente alto e di conseguenza poco attraente per i consumatori non particolarmente interessati all’impatto ambientale di ciò che consumano.
Quali sono i vantaggi e svantaggi dell’economia circolare
Il modello circolare presenta molteplici vantaggi ma anche qualche criticità.
Scoprite, allora, tutti i pro e contro della diffusione e adozione di questo modello economico.
I vantaggi dell’economia circolare
La diffusione di un modello economico circolare può avere molteplici effetti positivi su tematiche da cui dipende il futuro del pianeta. Tra questi vantaggi ci sono:
- Ridurre le proprie emissioni di CO2 di circa il 48% del totale entro il 2030 in quanto i processi di estrazione e produzione generano quasi la metà di tutte le emissioni.
- Minore spreco delle risorse naturali, ormai peraltro vicine all’esaurimento, che non sarebbero più sfruttate ai ritmi attuali assicurandosene una durata maggiore.
- Aumento dell’occupazione, secondo le stime della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Europeo i nuovi posti di lavoro creati entro il 2030 potrebbero essere 700.000. Questo modello economico renderebbe, inoltre, necessaria l’introduzione nel mercato del lavoro di figure altamente qualificate.
- Impulso all’innovazione che porterebbe a creare prodotti più durevoli nel tempo e ideati per essere aggiustati. Questo concetto si pone in antitesi rispetto a un modello di business in cui le aziende propongono costantemente prodotti aggiornati che devono andare a sostituire i precedenti.
- Aumento della competitività, in quanto le aziende sarebbero spinte a investire in ricerca e migliorare i propri prodotti e servizi per adeguarsi alle nuove istanza di sostenibilità.
Gli svantaggi dell’economia circolare
Questa forma di economia sostenibile non presenta solo vantaggi ma anche due principali svantaggi:
- non tutti i materiali possono essere riciclati all’infinito. Ad esempio la carta può essere riciclata un numero limitato di volte e successivamente deve essere smaltita.
- aumento dei costi nel breve periodo, il riciclo implica infatti un processo più lungo e costoso rispetto alla sostituzione di un prodotto con uno nuovo. Questo nell’immediato ha un costo maggiore per acquistare un determinare prodotto, che nel lungo periodo porta ad un risparmio. Il prodotto durerà più a lungo o, comunque, farlo aggiustare costerà meno che comperarne uno nuovo.
Economia circolare e economia lineare
Basandosi sulla valorizzazione del riutilizzo dei materiali, si pone in antitesi all’economia lineare il cui schema logico prevede: estrazione, produzioni, utilizzo e smaltimento.
Economia circolare e sostenibilità
L’attuazione di un modello circolare è centrale per promuovere l’ecosostenibilità anche a livello di sviluppo, per venire incontro così ai bisogni ambientali e sociali.
L’attuale sistema, infatti, ha comportato un crescente consumo di risorse naturali che alla lunga sono destinate ad esaurirsi. Di conseguenza, sarà impossibile mantenere questi loro ritmi di sfruttamento.
Fondata invece sul minor sfruttamento delle risorse naturali grazie alla riduzione e riutilizzo dei rifiuti generati dalle attività produttive e su abitudini di consumo più consapevoli, è in grado di coniugare crescita e sostenibilità.
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Ultimo aggiornamento il 10 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli
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