Energia dalla pipì, ecco l’invenzione di 4 ragazzine africane
Trovare fonti energetiche alternative è un impegno costante per scienziati e ricercatori di tutto il mondo ma può succedere che ci si trovi a dover fare i conti con pochissimi strumenti e povere risorse. Ecco allora che l’ingegno sta nel trovare oggetti o materiali comuni per farne un uso non convenzionale.
E’ il caso dell’invenzione proposta all’evento Maker Faire Africa, dove quattro ragazzine africane, motivate dall’interesse di mettere a disposizione nuove fonti di energia rinnovabile per la propria comunità, sono state premiate per la loro idea.
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Le quattro adolescenti, non ancora diplomate, avrebbero trovato la possibilità di ricavare energia da una fonte speciale e, allo stesso tempo, disponibile per tutti: la pipì. La curiosa invenzione, nata dall’ingegno delle quattordicenni Duro-Aina Adebola, Akindele Abiola, Faleke Oluwatoyin e Bello Eniola, sarebbe un generatore di energia in grado di estrarre particelle di idrogeno dall’urina.
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Costituito da una cella elettrolitica, il particolare dispositivo sarebbe in grado di separare l’idrogeno da un litro di urina, pulirlo con un filtro per l’acqua ed estrarlo attraverso il cilindro a gas. Compresso in un cilindro contenente borace liquida, che ne rimuove l’umidità, l’idrogeno diventa puro per essere poi trasformato in energia elettrica.
A sua volta alimentato da una piccola quantità di energia elettrica, il generatore a base di pipì sarebbe in grado di sviluppare ben 6 ore di energia da un solo litro di urina, praticamente la metà del quantitativo prodotto quotidianamente dall’organismo umano.
Se l’invenzione delle quattro ragazzine fosse risolvesse anche i rischi connessi a concentrazioni di idrogeno troppo elevate in uno spazio ridotto, potrebbe diventare anche uno stimolo per ideare nuovi sistemi di approvvigionamento energetico che sfruttino risorse a disposizione di tutti o l’energia prodotta dal nostro corpo.
Non c’è che dire, la fonte energetica scelta in questo caso è inesauribile…
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Ultimo aggiornamento il 24 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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