Farina di pesce, un mangime per animali e un ottimo fertilizzante
Ottenuta dai resti di piccoli pesci è usata soprattutto in zootecnia e agricoltura
La farina di pesce è ottenuta dagli scarti della pesca, da piccoli e piccolissimi pesci o dalle loro carcasse ed è ricchissima di proteine animali e grassi.
Viene soprattutto utilizzata nella industria zootecnica come mangime per alcuni animali allevati, in particolare suini e galline e anche negli allevamenti ittici. Spesso è inserita, anche a nostra insaputa, come ingrediente di alcune preparazioni destinate all’alimentazione umana.
S’impiega anche come concime dei terreni agricoli con ottimi risultati per la crescita delle piante da frutto e anche per la salute del terreno.
Ma cosa è la farina di pesce, cosa contiene? È giusto alimentare gli animali con questa farina? Proviamo a fare chiarezza.
Sommario
La farina di pesce: cosa è
È una ottima fonte di proteine, di amminoacidi essenziali, minerali e vitamine. Si ottiene dalla macinazione dei pesci di piccola taglia e delle carcasse dei grossi, e da scarti di lavorazioni alimentari a base di pesce.
Costituisce un alimento molto diffuso in zootecnia, soprattutto negli allevamenti di polli e suini, nell‘acquacoltura, ed è anche utilizzata nell’industria alimentare umana. La sua quantità elevata di proteine la rende infatti importante per la crescita di diverse specie animali.
Viene utilizzata di frequente anche come fertilizzante di orti e frutteti oppure per migliorare la qualità di un terreno da coltivare.
La qualità deriva dalla sua composizione. Può essere composta da merluzzo, salmone, aringhe, sardine, tonno, crostacei. E la materia prima ne determina il valore.
Sono note le farine della Norvegia (per lo più a base di aringa e salmone) quelle del sud America (acciughe e sardine).
Come si produce la farina di pesce
Per ottenere una farina di qualità si usa ogni parte, dalla testa alle viscere, per lo più di scarti di aringhe, merluzzi, salmoni, tonni. Questi vengono compressi e poi essiccati, disidratati e macinati.
Il prodotto che se ne ricava, privo di additivi chimici, contiene fino al 70% di proteine insieme a grassi e sale.
Durante la fase di schiacciamento si ottiene anche l’olio di pesce, importantissima fonte di omega 3 che trova un ruolo importante nella produzione di integratori alimentari.
Si può produrre in due modi:
- direttamente in mare: in questo caso la polvere si produce durante la navigazione. Si utilizzano i resti di pesce fresco oppure il pesce non alimentare. Tutto ciò che arrivato sulla nave da pesca non può essere venduto viene dunque immediatamente trattato, essiccato e ridotto in farina. La qualità di questo alimento è ottima, ricchissima di proteine e priva di ingredienti chimici. L’unico difetto è la presenza d’impurità e sabbia in minima quantità (circa il 2%).
- nei laboratori in prossimità della costa. Gli scarti della pesca, portati a terra in laboratori industriali, vengono trattati e puliti. Poi essiccati e macinati industrialmente, per ottenere un prodotto meno ricco di valori nutrizionali, ma più indicato per la zootecnia, perché privo di corpi estranei.
Come si prepara la farina di pesce
Ecco i passaggi per la sua produzione:
- far bollire tutti i pesci e gli scarti del pescato
- pressare per far uscire tutti i liquidi ed eliminare quindi i grassi in eccesso
- lasciare evaporare l’acqua
- essiccare a calore (80°) o a vapore 70°)
- macinare
I tipi di farina di pesce
Esistono vari tipi di farina, in base alla materia prima, alla provenienza e anche al metodo di produzione. In commercio si trovano facilmente:
- pesce vario l’unica che include pesce non commercializzabile
- aringa
- sardine
- tonno
- salmone
- merluzzo
Uso della farina di pesce
Questo farinaceo è presente in diversi ambiti:
- in zootecnia è la base dei mangimi destinati ad animali come maiale, tacchino e pollo, e in particolare la gallina ovaiola.
- in itticoltura, cioè allevamento di pesce, come le orate e le trote, ed è anche la base del mangime per pesci degli acquari.
- in giardinaggio come fertilizzante organico, perchè ottima fonte di azoto e fosforo, ed è consigliata per tutti i tipi di piante da giardino, nell’orto per la coltivazione di frutta e verdura, per gli alberi. Stesa sul terreno agricolo ne migliora la vita microbica e favorisce lo sviluppo delle radici.
- nell’industria alimentare umana può essere utilizzata solo se di prima qualità, rientrando anche nella preparazione di mangimi per cani e gatti.
Farina di pesce: uso alimentare
Solo una piccola quantità di farina prodotta da resti di pesce è destinata all’alimentazione umana . Si tratta sempre di un prodotto di alta qualità, solitamente ricavato dall’aringa con il metodo a vapore.
Possiamo trovarlo – in maniera non sempre trasparente – in alcune produzioni industriali. Ad esempio nel surimi, nei prodotti ittici surgelati come le chele di granchio o i bastoncini di merluzzo, negli hamburger surgelati e in altri prodotti confezionati.
Farina di pesce: uso in zootecnia
Questa farina è largamente utilizzata negli allevamenti e in piscicoltura.
Viene infatti inserita nel pastone che nutre suini, galline e vitelli. Costituisce l’ingrediente principale del mangime di trote, salmoni, orate.
Inoltre, è presente negli cibo per cani e gatti in quanto fonte indiscussa di proteine.
La questione di realizzare mangimi per animali di allevamento con resti di pesce ha da sempre destato pareri contrastanti in merito alla sua sostenibilità e al suo valore nutrizionale.
Capiamo perché.
Farina di pesce: è sostenibile? È giusto?
Il dibattito sulla validità di un alimento a base di farina di pesce, che sia per l’uomo o per un animale, parte dalle seguenti considerazioni:
- le farine si compongono di organismi sottoposti a contaminazione da metalli pesanti. Bovini, suini e galline vengono dunque alimentati con elevate quantità di alimenti al mercurio che non assumerebbero con una dieta variegata, portando poi il metallo indirettamente sulle nostre tavole.
- la farina di pesce rimpiazza nei piccoli bovini il mangime a base di latte in polvere utilizzato per lo svezzamento.
- la sindrome della Mucca Pazza ha evidenziato come il riciclo di carcasse animali utilizzate per alimentare altri animali possa sconvolgere il regolare ciclo alimentare e portare a gravissimi problemi di salute ed etici
- insostenibile per l’ambiente, perché toglie vita al mare.
Normativa che ne regola l’assunzione in zootecnia
Nel 2008, dopo 7 anni dallo stop determinato dall’evento della sindrome detta della Mucca Pazza, le farine sono state riammesse tra i mangimi per animali, anche erbivori ma solo se ‘giovani ruminanti non svezzati’.
Costituiscono un alimento sostitutivo del latte, prima che l’animale sia svezzato, e da somministrare solo diluito. A dichiararlo è la legge 260/8 del 30 settembre 2008.
Alternativa vegana alla farina di pesce
Esiste un alternativa priva di pesce ma che ha caratteristiche nutrizionali simili al mangime a base di farina di pesce.
Si chiama Fish Veg è di origine interamente vegetale, no OGM, ed ugualmente ricco di proteine e grassi. Adatto a tutte le specie animali, non contiene componenti tossici, diossine o allergeni.
Provatelo, lo trovate qui:
Farina di pesce come fertilizzante
In agricoltura si possono utilizzare farine di pesce come concimi organici, con ottimi risultati sia sulla riuscita della pianta sia per l’ottimo apporto nutritivo offerto al terreno.
Concime a base di farina di pesce
I concimi alla polvere di pesce si ottengono da varietà non alimentari di pesce e da residui di pesci grossi, ad esempio teste, pinne, creste oppure di crostacei, frutti di mare. Il prodotto ad uso ortofrutticolo è composto da
- 60-70% di proteine
- 10% grasso
- 15% cenere
- amminoacidi essenziali
- 10% circa acidi grassi insostituibili
- 4% fosforo
- 5% calcio e ferro
- 10% azoto e selenio
- vitamine A, D, B, colina, biotina, cianocobalamina,
- sale
- fibra
Attenzione Il prodotto si considera di bassa qualità quando contiene alte dosi di additivi chimici oppure di sabbia o cenere. Leggere con attenzione l’etichetta e scegliete prodotti di alta qualità!
Perché usare un concime di polvere di pesce
La polvere ricavata dalla macinazione del pesce contiene tutti i macro e micronutrienti necessari al terreno e alla crescita delle piante da giardino, alberi da frutto o nell’orto.
L’uso del pesce in polvere:
- stimola la fioritura
- aumenta il numero di frutti
- migliora la grandezza ed il gusto dei frutti
- rende la pianta più resistente alle condizioni atmosferiche avverse
Ma oltre a favorire una buona riuscita della coltivazione, questi fertilizzanti organici sono utilizzati per migliorare la struttura del terreno, perchè ricchi di sostanze azotate.
Ultimo aggiornamento il 29 Gennaio 2024 da Rossella Vignoli
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