Agricoltura biologica

Farsi un orto in un container? Ci pensa Freight Farms

un orto idroponico in un container per lanciare l'agricoltura urbana e avere sempre frutta e verdura fresche in città

Gli ideatori del progetto ‘Freight Farms’, Jon Friedman e Brad McNamara, con base a Boston, hanno trovato una singolare soluzione per inseguire il sogno di un’agricoltura e fattorie urbane che possa funzionare ad ogni latitudine, per tutto l’anno e anche in mani assolutamente digiune di pratica e di esperienza: farsi un orto in un container.

Farsi un orto in un container? Ci pensa Freight Farms

Come farsi un orto in un container

L’idea, neppure troppo folle, è, infatti, quella di utilizzare questi giganteschi contenitori, rigorosamente riciclati e quindi riconvertiti al nuovo uso, come ‘serre’ quasi totalmente autosufficienti, poiché dotate di sistemi interni di illuminazione, di aerazione e di climatizzazione, oltre che alimentate dall’acqua piovana, raccolta e filtrata per l’irrigazione dei prodotti coltivati al loro interno.

La coltivazione idroponica. permette di far crescere in questo spazio ristretto frutta e evrdura fresche in poco tempo.

I vantaggi dell’orto in un container

I vantaggi sono molteplici: anzitutto, data la struttura modulare propria dei containers, è possibile impilarli e connetterli tra loro, risparmiando quindi spazio; inoltre, proprio in virtù della loro semplice manutenzione, è relativamente facile implementarne il numero, con il risultato di sostenere l’economia locale, oltre ad avere a disposizione, per tutto l’anno, cibi freschi a chilometri zero.

Infine, l’energia consumata dalle luci LED interne, necessarie per la creazione delle condizioni ottimali di coltivazione degli alimenti, è fornita in gran parte da pannelli fotovoltaici posti sul tetto dello stesso container. Quanto alla salute del consumatore, è bene sapere che al loro interno vengono utilizzati esclusivamente pesticidi naturali (come le coccinelle) in luogo di sostanze chimiche nocive.

L’idea è funzionale anche al fine di abbattere i costi che comporterebbe, invece, l’allestimento di una serra tradizionale: infatti, il container, date le sue dimensioni e le sue caratteristiche strutturali, nasce già impermeabile, stabile, anti-vento e resistente alle intemperie (sono infatti a prova di terremoti e uragani).

Un sistema di rete informatica, infine, permette al novello ‘contadino’ di verificare costantemente lo stato del ciclo di coltivazione all’interno del container stesso, e, laddove si rendesse necessario, di intervenire a distanza. Nel caso poi di più container, il sistema provvederà ad interconnetterli tra loro, ottimizzando controllo ed efficienza.

Per ulteriori informazioni e curiosità circa l’iniziativa, è possibile consultare il sito: freightfarms.com

Altre info sull’orto verticale

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Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Rossella Vignoli

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Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

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