Finanza sostenibile: gli investimenti che fanno bene anche all’ambiente
Che cos'è, quali sono gli obiettivi e quali i rischi della finanza che privilegia la sostenibilità
Sempre più spesso si sente parlare di green e sostenibilità. Forse non tutti lo sapranno, ma esiste anche una finanza sostenibile, ovvero una finanza che oltre a fruttare un rendiconto economico, mira anche a cambiare il mondo, migliorandolo, spostando le risorse verso attività più responsabili nei confronti del Pianeta e delle persone. Di fatto, i progetti sociali ed ambientali possono così diventare il motore per lo sviluppo della nostra economia.
Sommario
- Che cos’è la finanza sostenibile
- Quando è nata la finanza sostenibile
- Qual è l’obiettivo della finanza sostenibile
- Quali sono gli strumenti di finanza sostenibile
- Cosa si intende per ESG
- Quante sono le strategie di finanza sostenibile
- Perché conviene investire in modo sostenibile
- Quali sono i rischi ESG
- Qual è la differenza tra finanza tradizionale e finanza sostenibile
Che cos’è la finanza sostenibile
La finanza sostenibile è un tipo di finanza applicato al concetto di sviluppo sostenibile.
In pratica, l’attività finanziaria tiene conto, durante il processo decisionale di investimento, dei cosiddetti fattori ESG, ovvero:
- Environmental: fattori ambientali
- Social: fattori sociali
- Governance: fattori di governo societario
La Commissione Europea vede la finanza sostenibile come un flusso di lavoro a sostegno del Green Deal. Infatti, è fondamentale ai fini del raggiungimento di obiettivi politici internazionali in materia di clima e sostenibilità.
Di fatto, la finanza sostenibile si occupa delle scelte di investimento non basandosi solo sulla logica del rischio o del profitto, ma impiega i capitali raccolti verso attività utili alla società ad elevato tasso di ecosostenibilità , che non vanno a compromettere l’ambiente e le risorse naturali in genere.
Quando è nata la finanza sostenibile
La finanza sostenibile non è una novità. Il primo investimento socialmente responsabile risale agli anni ’60.
Di fatto, però, i principi ESG applicati alla storia moderna vanno ricondotti al 2004 quando, Kofi Annan, all’epoca Segretario generale delle Nazioni Unite, aveva invitato circa 50 CEO delle principali istituzioni finanziarie a prendere parte ad una iniziativa congiunta per integrare i valori del framework nei mercati dei capitali.
L’acronimo ESG è stato coniato nel 2005 alla conferenza “Who Cares Wins”, evento che aveva riunito investitori istituzionali, analisti di ricerca buy-side e sell-side, gestori patrimoniali, consulenti globali ed enti governativi, che hanno analizzato come i fattori ESG potessero influire nella nella ricerca finanziaria e gestione patrimoniale.
Nel marzo 2018, poi, la Commissione Europea ha pubblicato un “Piano d’Azione per la finanza sostenibile”, delineando una strategia per realizzare un sistema finanziario volto a promuovere uno sviluppo sostenibile sotto i profili economico, sociale ed ambientale.
In tal modo si dà un importante contributo per l’attuazione dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e per l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite relativa allo sviluppo sostenibile.
Qual è l’obiettivo della finanza sostenibile
Scopo principale della finanza sostenibile è quello di creare valore, nel lungo periodo, indirizzando i capitali verso attività che, oltre a generare un plusvalore economico, siano anche utili società e all’ambiente.
Quali sono gli strumenti di finanza sostenibile
Nell’ottica di una finanza sostenibile, il sistema del mercato dei capitali si sta trasformando. Per fare investimenti sostenibili e responsabili (SRI), sono stati introdotti nuovi strumenti quali:
- Green Bond
- Social Bond
- Sustainable Bond
Gran parte delle Società di gestione di Risparmio (SgR) hanno sviluppato Fondi comuni d’investimento ad alto impatto ambientale e sociale.
L’Europa ha dimostrato una spiccata sensibilità in materia di finanza sostenibile.
Basti pensare che l’Europa detiene l’83% del patrimonio netto globale dei fondi sostenibili, per un valore di quasi 2.000 miliardi di euro, con un +71% rispetto al 2020.
Per quanto riguarda i fondi domiciliati, l’Europa detiene ben il 16% del patrimonio totale, ben più avanti rispetto a USA e Asia che, rispettivamente, detengono una quota pari all’1 e al 5%.
Cosa si intende per ESG
La sigla inglese ESG è un acronimo che si riferisce alle 3 aree principali d’azione:
- Environmental: ambiente
- Social: società
- Governance: governo societario
Sono i 3 ambiti necessari per favorire e sostenere una crescita a misura d’uomo, nonché i 3 indicatori usati dai gestori per selezionare le aziende più virtuose in termini di finanza sostenibile.
Ambiente vuol dire attenzione a rischi come i cambiamenti climatici, l’inquinamento di aria e acqua, le emissioni di CO2, la deforestazione e gli sprechi.
Sociale significa impegnarsi e agire rispettando i diritti umani e mantenendo rapporti di rispetto verso la comunità in cui l’azienda opera.
Infine, il Governance di un’azienda riguarda l’attuazione delle buone pratiche di conduzione societaria. In pratica, il comportamento della proprietà e dei dirigenti che aprono rispettando leggi e principi deontologici.
I 3 criteri ESG vengono utilizzati come una sorta di punteggio di credito sociale per mostrare agli investitori la quantità di rischio di un’azienda. Ne consegue quindi che la decisione di investire o meno non si basa soltanto sul rendimento economico di un’azienda, ma anche su valori “non tangibili”, come la governance e il rispetto per l’ambiente.
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Quante sono le strategie di finanza sostenibile
L’EUROSIF, il Forum Europeo per gli Investimenti Sostenibili e Responsabili ha identificato 7 strategie per investire denaro in maniera responsabile.
- Investimenti tematici solo in alcuni settori: energie rinnovabili, salute, efficienza energetica…
- Investimenti “best in class” sulle aziende con performance ESG migliori
- Rispetto di norme e standard internazionali, investendo cioè solo in imprese e stati aderenti a specifiche convenzioni dell’Onu
- Esclusioni, ovvero una strategia attraverso cui un investitore esclude dal proprio portafoglio quei settori che ritiene poco etici, come armi, tabacco, OGM, energia nucleare, esperimenti sugli animali…
- Integrazione delle istanze ESG nell’analisi finanziaria
- Engagement: l’investitore cerca di ricoprire un ruolo attivo nelle scelte ambientali, sociali e di governance dell’azienda
- Impact investing, ovvero fare investimenti perseguendo due obiettivi principali: generare un ritorno finanziario e dar vita ad un impatto ambientale e sociale positivo, concreto e tangibile
Perché conviene investire in modo sostenibile
Investire secondo i criteri ESG è utile alla società, all’ambiente, e conviene anche dal punto di vista economico e finanziario.
Vari studi hanno infatti rilevato che negli ultimi anni i rendimenti generati dai prodotti di finanza sostenibile sono cresciuti in linea – se non in alcuni casi anche addirittura superiori – con quelli dei fondi tradizionali. La ragione è facilmente comprensibile. Esiste un’ampia letteratura che dimostra come le società con un buon punteggio di sostenibilità crescano maggiormente rispetto alle altre. Nel lungo periodo, inoltre, le aziende più responsabili e con la minore impronta ecologica si sono dimostrate anche quelle più solide ed affidabili.
Inoltre, le imprese con rating più alti per i fattori ESG tendono ad avere un minor costo di capitale in termini di debito e di equity.
Gli investimenti in sostenibilità sono sempre più diffusi. Fabio Panetta, membro del board della Banca Centrale Europea, ha spiegato che dal 2015 al 2021 le attività gestite dai fondi d’investimento ESG sono aumentate, in senso globale, di più del 170% e, stando ai dati del rapporto Global Sustainable Fund Flows di Morningstar, a metà 2021, gli asset gestiti superavano i 2.000 miliardi di dollari.
Chi investe i propri soldi in sostenibilità, oltre a guadagnare, contribuisce a rendere il mondo un posto migliore.
Quali sono i rischi ESG
I principali ambiti di rischio ESG sono:
- il cambiamento climatico
- l’evoluzione tecnologica della società
- il cambiamento socio-demografico
- l’aumento della polarizzazione sociale
- la violazione dei diritti umani e dei lavoratori
- il danno ambientale
- l’impatto negativo sull’ambiente
- i comportamenti che violano l’integrità della condotta aziendale
Per prevenire l’insorgere dei rischi ESG sono stati fissati dei presidi finalizzati nelle Politiche di gestione delle singole categorie di rischio, quali:
- Politica in materia di investimenti
- Politica in materia di esternalizzazione e scelta dei fornitori
- Politiche di sottoscrizione riguardanti il business Danni e il business Vita
Qual è la differenza tra finanza tradizionale e finanza sostenibile
La finanza tradizionale mira soltanto ai rendimenti nelle società in cui investe.
C’è addirittura la finanza speculativa che, per ottenere i suoi obiettivi, arriva perfino a chiedere di includere nei propri investimenti il nucleare o i combustibili fossili.
Dal canto suo, invece, la finanza sostenibile va al di là del mero rendiconto economico e vuole instaurare un dialogo con le imprese su cui investe al fine di stimolarle a migliorare le loro performance in termini ambientali e sociali. La finanza etica si concentra più che altro sull’attività di sensibilizzazione delle persone e delle comunità per far comprendere quanto una finanza solamente orientata alla massimizzazione dei profitti nel breve tempo, può avere solo ripercussioni negative.
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Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 da Rossella Vignoli
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