Fototerapia: quando è indicata, come e dove fare il trattamento
Scopriamo sulla terapia della luce usata per alcune malattie della pelle
La fototerapia è una tecnica che si basa sull’utilizzo della luce per curare alcuni disturbi della pelle ma anche della psiche. C’è tutto un mondo da scoprire intorno a questa terapia della luce, che non ha niente a che vedere con la Cromoterapia, e che vuole ricalcare l’importanza che può avere la luce del Sole sul corpo umano e sulla sua mente. L’azione dei raggi UV sugli uomini è importante a livello biologico: quando infatti la luce colpisce la nostra pelle si stimolano processi immunomodulanti e antiproliferativi. Oltre ad un effetto biologico sul corpo, la luce emessa in fototerapia riesca ad avere una azione calmante e terapeutica in caso di disturbi della psiche. Ecco cosa sapere sulla terapia della luce.
Sommario
- Che cos’è la Fototerapia
- A cosa serve la Fototerapia
- Fototerapia per curare la depressione
- Fototerapia per trattamenti dermatologici
- Fototerapia per abbassare i livelli di ittero
- Fototerapia per ridurre le smagliature
- La Fototerapia abbronza?
- Quanto costa la Fototerapia
- Fototerapia a casa
- Quali sono le controindicazioni alla Fototerapia
Che cos’è la Fototerapia
Dal greco ‘terapia con la luce’ è una tecnica che utilizza appunto la luce a scopo curativo nell’ambito della fisioterapia, della dermatologia e della psicologia. Si tratta di un trattamento medico indolore che si effettua con apparecchiature che sono in grado di riprodurre i raggi ultravioletti.
Per questo trattamento si utilizzano lampade che emettono raggi ultravioletti di tipo UV-B in bande focalizzate, detti cioè a banda stretta, che penetrano solo nello strato più superficiale del derma, portando meno danni alla pelle. Queste lampade hanno gli stessi effetti benefici dei raggi solari, senza i rischi tipici dell’esposizione al sole.
La terapia viene comunque consigliata da un medico, che deciderà anche l’intensità e la durata dell’esposizione alla luce, in relazione alla malattia da curare.
Come si esegue la terapia della luce
Si tratta di un trattamento medico che si esegue presso ambulatori medici. Per eseguirlo efficacemente è importante avere una richiesta del medico e che il tecnico di laboratorio sia specializzato proprio nell’uso di macchine UV-B.
In base alla patologia si sceglie infatti il tipo di emissione, intensità e durata che può essere:
- Spettro UV-B a banda larga se si tratta di disturbi della pelle
- Spettro UV-B a banda stretta nel caso di trattamenti per i disturbi dell’umore
- P-UVA per le patologie gravi della pelle
La terapia non è invasiva ed è indolore. Non serve alcuna anestesia o preparazione e alla fine della terapia si possono riprendere tutte le normali attività quotidiane.
Quanti trattamenti di Fototerapia servono
A decidere la quantità e intensità della sessione è sempre il medico, sia esso dermatologo, psichiatra o fisiatra.
Un trattamento completo in genere prevede tra le 3 e le 6 sessioni da pochi minuti fino a 30 minuti l’una a seconda del problema da trattare e dell’apparecchio fototerapico.
Dopo un primo trattamento, in genere è suggerito un intervallo di un mese.
A cosa serve la Fototerapia
Il trattamento con raggi UV-B viene oggi utilizzata in particolare nel trattamento di patologie dermatologiche come psoriasi, acne, eczema oppure in fisioterapia per alleviare dolori e infiammazioni muscolo scheletriche.
Anche se in origine veniva utilizzata soprattutto per alleviare i disturbi del sonno e alcune malattie psichiatriche, tra cui alcune forma di depressione.
La luce utilizzata in questa tecnica varia per tipologia, colori ed intensità in base al trattamento da eseguire.
Fototerapia per curare la depressione
Questa terapia medica nasce negli anni Ottanta durante uno studio sul SAD il disturbo affettivo stagionale, una forma di depressione legata alla esposizione alla luce del sole.
Lo studio evidenzio che i pazienti con questa patologia trovavano beneficio nell’esporsi alla luce artificiale.
Questa terapia della luce è divenuta alla fine del secolo scorso una pratica diffusa in psichiatria, soprattutto per i pazienti non adatti a trattamenti farmacologici convenzionali.
Tra i pazienti che traggono beneficio dall’emissione della luce anche le neo-mamme con depressione post partum.
Tutti gli utilizzi della Fototerapia per problemi della sfera emotiva
La luce emessa durante la sessione porta giovamento anche a chi soffre di:
- insonnia
- disturbi da jet lag
- alterazioni dei ritmi circadiani
- ansia
- diverse forme depressive
- morbo di Parkinson
- demenza senile
- disturbo disforico mestruale
- disturbi del comportamento alimentare, tra cui bulimia
Fototerapia per trattamenti dermatologici
Si tratta di una terapia sempre più richiesta per curare alcune affezioni dermatologiche, e ridurre delle patologie croniche quali eczema, dermatite topica, acne, vitiligine.
- Eczema. Si presenta vescicole, desquamazione, prurito e arrossamento. Si tratta di una patologia non contagiosa ma molto fastidiosa per chi ne soffre soprattutto in alcuni periodi dell’anno. La luce ultravioletta in questo caso riduce l’infiammazione e consente un buon controllo della malattia anche grave.
- Dermatite topica. La dermatite è un’infiammazione della pelle che si caratterizza per pelle secca e pruriginosa. Per ridurre la formazione delle chiazze rosse si usano i raggi UV-B che danno buoni risultati, grazie alla sua azione antinfiammatoria, soprattutto sulla patologia cronica.
- Acne.Può diventare una vera patologia dermatologica causata dall’infiammazione delle ghiandole sebacee che provocano la comparsa di brufoli, pustole e comedoni su viso o corpo. Solitamente diffusa solo in età adolescenziale a volte permane anche da adulti. Può essere alleviata con il trattamento a raggi UV-B che stimolano il sistema immunitario e riducono l’infiammazione cutanea e la pelle grassa.
- Vitiligine. Molto fastidiosa dal punto di vista puramente estetico, non provoca però fastidi, prurito o arrossamento. Si tratta infatti di semplici chiazze chiare nella pelle dovute alla totale mancanza della fisiologica colorazione dovuta alla melanina. I raggi UV-B in questo caso possono rendere le chiazze meno visibili.
- Psoriasi. Una malattia infiammatoria delle pelle molto diffusa è la psoriasi che causa la formazione di placche di colore rosso acceso, rivestite da squame biancastre. E’ una malattia cronica che alterna fasi acute con fasi remissive. I raggi UV riescono a regolare la formazione dei cheratinociti che ne sono la causa in maniera efficace, tanto da rientrare tra le cure non farmacologiche più diffuse per tenere sotto controllo la psoriasi.
Fototerapia per abbassare i livelli di ittero
Il trattamento con raggi ultravioletti viene utilizzato per combattere l’ittero. La forma di ittero più comune è quella neonatale, quando il fegato dei neonati infatti non è ancora in grado di regolare la giusta quantità di bilirubina dal sangue e così l’intestino finisce con assorbire troppa bilirubina.
- Il fenomeno è evidente nei bimbi appena nati che assumono un colore giallastro
- Il primo trattamento che viene eseguito per eliminare la bilirubina nei neonati è proprio la fototerapia
- Il trattamento dura circa un paio di ore per ristabilire i valori nella norma
Fototerapia per ridurre le smagliature
Sottoporre il corpo alla luce ultravioletta è una tecnica utilizzata anche per fini estetici per ridurre inestetismi della pelle come ad esempio le smagliature.
La fototerapia, eseguita in centri specializzati, può essere molto utile sia contro smagliature rosse, sia per le smagliature bianche.
Questo perché i raggi UV fototerapia riescono a stimolare la produzione dei fibrolasti, le cellule del tessuto connettivo e aumentare la produzione di collagene.
Il risultato è una pelle rassodata e smagliature meno evidenti.
La Fototerapia abbronza?
Le lampade per fototerapia sono differenti dalle lampade abbronzanti. Però il trattamento prevede l’utilizzo degli stessi raggi ultravioletti di tipo B (UV-B) responsabili dell’abbronzatura. Tuttavia non si utilizza su pelle già abbronzata.
Dove fare la Fototerapia
La terapia a raggi ultravioletti si esegue presso centri medici, perché va ricordato che si esegue con macchinari adeguati e da personale specializzato all’uso di questi macchinari.
Il trattamento viene prescritto dal medico che sta seguendo la vostra patologia dermatologica o psicologica.
Verrà dunque effettuata una visita specialistica dal dermatologo o fisiatra o psicologo o medico estetico che poi valuterà se consigliarvi o no di procedere con questa terapia della luce.
Il medico analizza il fototipo (tipo di pelle sulla base della quantità di melanina) e verifica dove è posizionato e quanto è esteso il problema dermatologico
Infatti ci possono essere effetti collaterali, sia se si sta seguendo una terapia farmacologica, che potrebbe rivelarsi fotosensibile o fototossica, sia per possibili effetti collaterali simili ad una scottatura solare con prurito, eritema, vescicole e bolle.
Quanto costa la Fototerapia
In media possiamo dire che la terapia della luce si esegue in centri medici privati, spesso specializzati in trattamenti estetici all’avanguardia. Ma è un trattamento che offrono anche diverse cliniche e ospedali.
In media, una seduta costa 30 euro, ma molti centri propongono un pacchetto con 1-2 sedute e una visita dermatologica preliminare da 150-200 euro per valutare estensione del disturbo.
Per la vitiligine e la psoriasi vengono richiesti 95-100 euro a seduta perché si utilizzano lampade grandi dette sunbath in cui si entra e si tratta tutto il corpo.
Ogni patologia necessita di un numero diverso di sedute e di tempo per sessione, 1-2-3 volte a settimana:
- 10 sedute per ittero
- 15 sedute per la dermatite topica
- 16 sedute per psoriasi
- 30 sedute per vitiligine a seconda della vastità del problema
La terapia della luce è mutuabile
Non tutte le strutture ospedaliere eseguono fototerapia. Inoltre è anche una cura lunga e costosa.
Il Sistema Sanitario Nazionale non copre tutti i casi, ma solo alcune patologie croniche e più gravi ed in particolare chi è affetto da vitiligine e psoriasi di tipo cronico.
Cosa è la bio-fototerapia
SI tratta di una tecnica che si basa sull’uso di piccoli patch, dispositivi di nanotecnologia, che si applicano alla pelle ed emettono luce a bassa frequenza.
Questa tecnica si utilizza in fisioterapia per combattere fenomeni dolorosi a livello muscolare, articolare e nervoso.
Fototerapia a casa
Esistono in commercio delle macchine per la fototerapia che si possono utilizzare a casa.
Queste attrezzature, sono molto meno efficaci del macchinari professionali, ma utili per chi soffre in maniera cronica di disturbi della pelle. Si possono usare a casa ma stando attenti ad evitare ustioni.
Le macchine a raggi UV si possono acquistare oppure noleggiare.
Quali sono le controindicazioni alla Fototerapia
Non è una pratica pericolosa, ma va prescritta da un medico dopo un attento esame, ed eseguita in ambulatori medici da mani esperte e con macchinari certificati.
In effetti, possibili effetti collaterali possono essere una reazione simile ad una scottatura solare, e se non si indossano gli occhiali protettivi, potrebbe venire una cheratite o una congiuntivite.
Come l’esposizione al sole, bisogna anche fare considerare che stimola un maggiore invecchiamento cutaneo e un possibile sviluppo di carcinomi cutanei.
Inoltre, va evitata se:
- state assumendo farmaci che aumentano la fotosensibilità o sono fototossici (contraccettivi, diuretici, FANS, neurolettici e antimicotici e antimicrobici, retinoidi e corisone)
- vi esponete normalmente alla luce naturale del sole
- avete la pelle abbronzata dal sole o da lampade solari
- avete sulla pelle un prodotto profumato o comunque contenente alcool
- avete avuto un melanoma
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Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2022 da Rossella Vignoli
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