Frutta e verdura sono le più sprecate: la metà buttata
Secondo le stime dell’Onu, entro la metà del ventunesimo secolo la popolazione mondiale supererà i nove miliardi di individui. Per tanto, la richiesta di cibo aumenterà ulteriormente, a fronte di un Pianeta che già fa fatica a garantire risorse per tutti. Eppure una soluzione semplice c’è: ridurre gli sprechi, perché le risorse ci sono.
Se è vero che gli sprechi si consumano dalla raccolta fino al consumo, è però in quest’ultima fase che si verificano quelli maggiori. Ossia, buttiamo troppo cibo sulla tavola. Secondo la Fao, i peggiori sprechi nel mondo sono legati a frutta, verdura e tuberi: addirittura il 45% di questi prodotti freschi viene perso.
Subito dopo frutta e verdura, sempre a livello di spreco, troviamo i cereali. Di questi ne viene perso il 30%. A seguire pesce e carne, il cui spreco incide rispettivamente per il 30% e il 20%.
Lo spreco di cibo è anche un disastro per l’ambiente. Basti pensare a tutta l’acqua, l’energia e il terreno che vengono sprecati inutilmente per produrre cibo che viene poi gettato.
FOCUS: Food sharing e Food Swapping per combattere lo spreco alimentare
Per mitigare il problema occorre trasmettere maggiore consapevolezza agli agricoltori in primis. Si potrebbero poi migliorare i metodi di refrigerazione, di immagazzinamento e di trasporto, rendendoli più efficienti ed integrati fra loro.
E poi tocca, soprattutto, modificare gli stili di vita dei consumatori finali, ancora troppo spreconi nonostante la crisi economica; tramite campagne informative nelle scuole e tramite media tradizionali e moderni, quali Tv e internet.
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Ultimo aggiornamento il 14 Marzo 2016 da Rossella Vignoli
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