Tutto sulla giunchiglia, una pianta simile al Narciso, ma diversa
Una bulbosa dai fiori gialli odorosi e seducenti
La giunchiglia è una varietà di bulbosa fiorifera spontanea che fiorisce in primavera. Spesso confusa coi narcisi, pur appartenendo alla stessa famiglia, è una pianta diversa, tutta da conoscere.
Sommario
Giunchiglia: fiore e pianta
La giunchiglia (nome botanico Narcissus jonquilla L.) è una pianta della famiglia delle Amaryllidaceae, un vasto genere di bulbose a fioritura primaverile originaria dell’Europa Meridionale e dell’Africa Settentrionale. La pianta non supera, in genere, i 30 centimetri di altezza e presenta fusti e foglie di forma cilindrica di un bel colore verde smeraldo.
Cresce spontanea in tutte le zone dell’Europa centro-meridionale compresa l’Italia, specie nelle regioni occidentali.
Durante la stagione primaverile, produce fiori di 4-5 centimetri di larghezza, uno per ogni fusto, di colore giallo acceso e dal profumo intenso. Anche il perigonio al centro del calice è di colore giallo, caratteristica cromatica che differenzia la specie N. Jonquilla dalla Narcissus tazetta che invece presenta perigonio bianco e corona gialla bordata di rosso.
Giunchiglia selvatica
La giunchiglia è una varietà di bulbosa fiorifera spontanea, che può essere anche facilmente coltivata. Allo stato selvatico, questa pianta fiorisce tra marzo e giugno accendendo con i suoi colori allegri campi e prati incolti. Predilige i terreni rocciosi, ma cresce bene in qualsiasi tipo di substrato purché non troppo secco. La si trova spesso nel sottobosco e ama l’esposizione alla luce diretta del sole o in leggera ombra.
Il suo nome è un diminutivo del termine “giunco” con cui si indica solitamente una pianta dallo stelo lungo e flessibile che cresce in luoghi umidi. Di fatto, si tratta di una particolare varietà di narciso a fioritura precoce che si incontra molto facilmente nei nostri prati, dove è tra le prime piante ad annunciare l’arrivo della Primavera.
Giunchiglia: coltivazione
Le giunchiglie sono piante piuttosto rustiche, i fiori sono resistenti e soffrono difficilmente per malattie o attacchi parassitari. Non hanno bisogno di particolari cure, sia che vengano coltivate in vaso o in piena terra.
Sono perfette per illuminare o adornare aiuole, bordure e giardini rocciosi, soprattutto se abbinate a piante fiorifere perenni.
In questo modo, il giardino si accenderà di mese in mese con colori sempre diversi.
Messa a dimora e terreno
I bulbi di giunchiglia devono essere messi a dimora in autunno. E’ questo il periodo migliore, sia che la coltivazione si svolga in giardino che in vaso o fioriera. Ogni bulbo deve essere posizionato in una piccola buca a 2-3 centimetri dalla superficie e distanziato di almeno 20 centimetri l’uno dall’altro.
Il terreno deve essere morbido, ben drenato e umido. Attenzione ai ristagni idrici, di cui la pianta soffrirebbe irrimediabilmente, e all’esposizione che deve essere preferibilmente in pieno sole per esaltare la fioritura. Durante il riposo vegetativo è consigliabile spostare i vasi in un luogo più riparato da sole.
Se, invece, optate per la messa a dimora in piena terra, sarà preferibile piantare direttamente i bulbi a mezzombra.
Irrigazione
L’apporto idrico per questa pianta dovrà essere regolare ma modesto. Le innaffiature dovranno essere quotidiane durante la fioritura e l’estate, ma mai eccessive per non compromettere al vitalità della pianta.
Il modo migliore per innaffiarle è aspettare sempre che il terreno sia completamente asciutto tra un’irrigazione e l’altra. A parte questo aspetto, l’unica accortezza che bisogna prestare nella coltivazione di questo fiore giallo meraviglioso è rimuovere le foglie e i fiori secchi per alleggerire i fusti.
Giunchiglia o narciso
Sono spesso confuse, eppure giunchiglie e narcisi non sono la stessa cosa. Di certo, la giunchiglia fa parte della famiglia dei narcisi, di cui è una varietà, ma come dice il proverbio “se tutte le giunchiglie sono narcisi, non tutti i narcisi sono giunchiglie“. Fra i due la differenza sostanziale è nel colore dei fiori. La giunchiglia è completamente gialla, mentre il narciso presenta delle bordature rosse e l’interno è bianco.
Il narciso, inoltre, produce anche più di un fiore per fusto, mentre la giunchiglia solo uno per ogni stelo. Le foglie sono leggermente più larghe e carnose e anche il colore è di un verde lievemente meno intenso e brillante.
Giunchiglia: simbologia e significato
Nel linguaggio dei fiori, la giunchiglia è associata a sentimenti positivi e allegri. Il merito è del suo aspetto aggraziato e del colore vivace, per questo il fiore simboleggia fortuna e felicità. C’è, però, un a distinzione molto importante legata al significato di questo fiore e consiste nel regalarlo da solo in mazzo.
Con un bouquet di giunchiglie augurerete a chi lo riceve una sorte benevola, mentre con un solo fiore comunicherete desiderio amoroso. Anche nel mito e nell’arte questo fiore ha trovato spesso molto spazio, sebbene abbia sempre dovuto competere con il ben più famoso protagonista della sua specie, il narciso.
Narciso è nel mito greco il nome del giovane innamorato della propria immagine riflessa nell’acqua.
Lo sapevi? La giunchiglia è il fiore simbolo della città di Berlino.
Giunchiglia di marzo: proprietà e usi
Dioscoride, medico greco antico che visse a Roma ai tempi dell’imperatore Nerone, fu il primo a descrivere e sfruttare le proprietà del bulbo di questa pianta. Lo studioso raccomandava l’utilizzo dei suoi estratti per curare scottature, ustioni e ascessi dentali. Sin dall’antichità, inoltre, la pianta è utilizzata per ricavare un’essenza profumata molto apprezzata in cosmetica e profumeria. Con essa, si realizzano profumi, essenze, saponi e altri prodotti per la cura del corpo e la bellezza.
Per questa finalità, si utilizzano i fiori essiccati prelevati dagli steli della pianta durante il mese di marzo. Se avete la fortuna di abitare vicino ad un prato dove crescono giunchiglie, potreste raccoglierne alcune e far seccare i fiori seguendo la nostra guida dedicata.
Attenzione, però, alla tossicità del bulbo che non deve essere ingerito né raccolto a mani nude. Perfino l’odore di può indurre una sorta di torpore e malessere. Ricordiamo infatti, che questa pianta è una stretta parente del narciso, il cui nome pare derivi dal greco narkao, che significa “sonno”, a testimonianza degli effetti narcotici che è in grado di indurre.
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Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2022 da Rossella Vignoli
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