Gli errori dei ciclisti: pericolosi e da evitare
Quali sono i comportamento da evitare quando si va in bici e quelli che fanno arrabbiare gli automobilisti
Quali sono gli errori dei ciclisti che possono essere corretti e rendere più sicuro andare su 2 ruote in città, per sport o in vacanza? Scopriamoli!
Quali sono gli errori dei ciclisti
Andare in bici è piacevole e salutare, ma comporta anche dei seri rischi soprattutto in città. Per i ciclisti e per gli automobilisti e i pedoni. Sia perché buona parte delle città italiane non è adeguata per la predisposizione di piste ciclabili, sia perché i ciclisti hanno delle cattive abitudini che dovrebbero evitare.
Ecco un decalogo dei comportamenti da evitare quando si va in bici, al quale aggiungiamo qualche altro suggerimento.
- Pedalare a tempo di musica: buona parte di chi va in bici lo fa con le cuffie o gli auricolari per ascoltare musica. Trattasi pur sempre di una compagnia, certo. Specie se si è soli. Ma il volume deve essere tenuto molto basso, al fine di sentire i rumori della strada (ad esempio la sirena di un’ambulanza, il clacson di un’auto che ci avvisa di qualcosa, l’urlo di avvertimento di un pedone, ecc.).
- Illuminazione notturna scarsa: andare in bici di notte è un’esperienza piacevolissima, sia per l’ambientazione più intima sia perché ci sono pochissime auto in giro. Tuttavia, occorre comunque dotarsi dell’equipaggiamento reso obbligatorio dal Codice della Strada, ossia luci e catarifrangenti anteriori e posteriori, campanello e giubbino catarifrangente. In modo che quei pochi automobilisti notturni ci possano vedere nel buio delle strade, specie quelle poco o per nulla illuminate.
- Mancanza di un casco: certo, il casco non è ritenuto obbligatorio dal Codice della Strada, ma è molto importante indossarlo, anche della taglia giusta. Giacché potrebbe essere inutile in caso di malaugurato impatto.
- Fare zig zag: movimenti scorretti e ripetuti continuamente da un lato all’altro della strada, possono spaesare automobilisti, pedoni e altri ciclisti. Occorre pedalare il più possibile sulla destra della carreggiata, in modo tale da rendere facile per gli automobilisti sorpassarci.
- Cambiare strada o corsia senza preavviso: bisogna invece segnalare con la mano tesa dove si sta svoltando. Le bici non hanno frecce e dobbiamo sostituirle con i nostri arti.
- Pedalare contromano o non rispettare il semaforo: i segnali stradali sono gli stessi anche per i ciclisti, anche e soprattutto gli ‘stop’.
- Districarsi sui marciapiedi tra i pedoni: molte città non hanno piste ciclabili e chi va in bici si arrangia circolando anche sui marciapiedi. Tuttavia, quella parte della strada è adibita principalmente per i pedoni. Pertanto, non dobbiamo considerare il marciapiede come un percorso ad ostacoli. E’ buona norma usare poi il campanello, non eccessivamente s’intende…
- Portare i figli in bici senza seggiolino: è bello abituare anche i propri figli ad usare la bici, ma occorre farlo con l’adeguata attrezzatura che consenta loro la piena sicurezza. Largo a seggiolini adatti a peso ed età, e al caschetto di sicurezza, ricordandosi sempre di legarli bene.
- Manutenzione ordinaria: proprio come facciamo per le auto, controlliamo spesso freni e pressione delle ruote. Se possibile, portiamoci una camera d’aria e una pompetta d’emergenza.
- Parcheggiare male: non dobbiamo arrogarci il diritto di parcheggiare ovunque la nostra bici perché è di modeste dimensioni. Anche se non è un SUV, meglio sistemarla assicurandosi che non sia d’intralcio in un’uscita o in uno spazio dedicato a persone disabili.
- Acquistare una bici troppo scadente: anche nell’acquisto di una bici non occorre fare economia. Perché col tempo potremmo risentirne amaramente. Se proprio non si possono spendere cifre dai 150 euro in su (il minimo per avere un ottimo prodotto), meglio affidarsi anche all’usato garantito. Altro errore che si fa, oltre a quello del risparmio, è quello di dare peso al fattore estetico. Meglio brutta o meno bella, che pericolosa per la nostra incolumità.
- Acquistare una bici troppo evoluta: la bici, come l’auto, ha bisogno di pratica. Esercitarsi per imparare a pedalare in città, a capire quanto siamo veloci e che tipo di ripresa abbiamo, ci permetterà di rapportarci meglio con il traffico e i pedoni. Altro errore che si fa, è quello di voler fare gli sportivi e prendere modelli per escursioni ‘enduro’ sui sentieri, per poi spaventarsi alla prima salita o discesa ripida e rimetterla in vendita.
- Ignorare la ciclomeccanica: è importante saper re-inserire una catena, cambiare una camera d’aria bucata, sapere alzare la sella e conoscere come si regola il cambio. Sul web tanti siti offrono consigli, mentre su Youtube ci sono vari video che spiegano come fare.
- Usare la bici con eccessi: la bicicletta va usata senza eccessi né da un lato né dall’altro. Se si esce per una pedalata sportiva, non bisogna farsi prendere dal panico alla minima stanchezza e gettare subito la spugna, ma neppure sentirsi subito dei Coppi, Pantani o Nibali e sfidare il proprio fisico, un’andata comporta un ritorno… E chi la bici la usa in città per spostarsi tenga conto che non è un motorino, e che non può competere con la ripresa di un mezzo meccanico. Quindi, attenzione a non rivaleggiare con le moto in prima linea al semaforo…
Ci vuole gradualità, allenamento e buon senso.
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Ultimo aggiornamento il 23 Aprile 2024 da Rossella Vignoli
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