Ambiente

Gli incidenti nucleari nella storia

Una tabella riassume i tanti incidenti a centrali nucleari accaduti nel passato

La vicenda dell’incidente di Fukushima è soltanto l’ultimo capitolo dei tanti incidenti nucleari nella storia, talvolta gravi, altre volte lievi, che rappresentano una delle principali remore verso il ritorno all’energia nucleare come fonte di produzione energetica in molte nazioni e di ansia per altre che invece hanno le loro centrali da anni.

Gli incidenti nucleari nella storia

Quali sono i principali incidenti nucleari nella storia

Anche se nelle memorie dei più rimangono solo nomi come Chernobyl e Three Mile Island, in realtà sono diverse decine gli incidenti di qualche conseguenza verificatisi in praticamente tutti i paesi che hanno ospitato o ospitano centrali atomiche.

Ricordiamo che la scala INES dell’AIEA (Agenzia Internazione per l’Energia Nucleare) varia da 0 a 7 in ordine ascendente di gravità. Chernobyl, l’incidente nucleare più grave della storia fino ad oggi, è stato appunto classificato come scala 7 dall’AIEA.

Ecco comunque l’elenco dei principali incidenti nucleari della storia, sperando di non dovere aprire nuove pagine dopo Fukushima. Sono 33 quelli ufficialmente riconosciuti anche da AIEA, ma diventerebbero almeno 130 se si includessero altri ncidenti denunciati da Greenpeace ed altre organizzazioni ambientaliste nel corso degli anni, come quello per esempio del 2008 in Francia a Tricastin.

Anno Incidente Scala INES Descrizione AIEA
2011 Fukushima – Giappone 5 Spegnimento del reattore a seguito dello tsunami dell’11 marzo 2011. Il mancato funzionamento dell’impianti di raffreddamento ha causato esplosioni.
2011 Onagawa – Giappone Spegnimento del reattore a seguito del terremoto dell’11 marzo 2011. Verificato un incendio.
2006 Fleurus – Belgio 4 Un operaio della centrale è rimasto gravemente ferito a causa di alte dosi di radiazioni.
2006 Forsmark – Svezia 2 Problema al sistema di alimentazione elettrica ha causato un degrado delle condizioni di sicurezza.
2006 Erwin – USA 2 Perdita di 35 litri di una soluzione contenente uranio altamente arricchito durante un trasferimento.
2005 Sellafield – UK 3 Rilascio nell’ambiente di un’importante quantità di materiale radioattivo della centrale.
2005 Atucha – Argentina 2 Sovraesposizione di un lavoratore della centrale alle radiazioni oltre il limite annuo.
2005 Braidwood – USA Perdita di materiale nucleare.
2003 Paks – Ungheria Perdita parziale di combustibile da operazioni di pulizia in acqua pesante di barre di combustibile parzialmente esaurito.
1999 Tokaimura – Giappone 4 Sovraesposizioni fatali alle radiazioni per alcuni lavoratori alla centrale.
1999 Yanangio – Peru 3 Incidente per alcuni lavoratori con sovraesposizione a radiazioni e gravi ustioni.
1999 Ikitelli – Turchia 3 Perdita da isotopo radiattivo del cobalto Co-60
1999 Ishikawa – Giappone 2 Malfunzionamento di una barra di controllo.
1993 Tomsk – Russia 4 Aumento non controllato di pressione causa un’esplosione e successivo guasto meccanico.
1993 Cadarache – Francia 2 Diffusioni di contaminazioni in un’area non prevista dal design della centrale.
1989 Vandellos – Spagna 3 Incidente causato da incendio causa perdita momentanea dei sistemi di sicurezza.
1989 Greifswald – Germania Riscaldamento eccessivo causa danni a dieci barre di combustibile.
1989 Greifswald – Germania Riscaldamento eccessivo causa danni a dieci barre di combustibile.
1986 Chernobyl – URSS 7 Severe e diffuse conseguenze sanitarie e per l’ambiente. Rilascio in atmosfera di parte del nocciolo.
1986 Hamm-Uentrop – Germania Ghiaia depositata del tubo di alimentazione del carburante per il reattore.
1981 Tsuraga – Giappone 2 Più di 100 lavoratori esposti a dosi di radiazioni giornaliere fino a 155 millirem.
1980 Saint Laurent des Eaux – Francia 4 Fusione di un canale di combustibile nel reattore senza rilascio al di fuori del sito.
1979 Three Mile Island – USA 5 Gravi danni al nocciolo del reattore.
1974 Jaslovské Bohunice – Cecoslovacchia 4 Danni al carburante, ampi danni da corrosione del rivestimento del combustibile e i rilascio di radioattività nell’ambiente.
1969 Lucens – Svizzera Una perdita totale del liquido di raffreddamento ha portato ad una escursione di potenza e all’esplosione di un reattore sperimentale.
1967 Chapelcross – UK Detriti di Grafite bloccano parzialmente un canale di carburante provocando l’incendio di un elemento di combustibile.
1966 Monroe – USA Malfunzionamento del sistema di raffreddamento al sodio.
1964 Charlestown – USA L’errore di un lavoratore in una struttura di carburante della United Nuclear Corporation provoca un incidente.
1959 S.Susana Field Laboratory – USA Parziale meltdown del nocciolo del reattore.
1958 Chalk River – Canada A causa di un insufficiente raffreddamento, una barra di combustibile di uranio viene danneggiata e squarciata in due.
1958 Vinča – Jugoslavia Durante un esperimento di un reattore subcritico, sei scienziati ricevono dosi elevate di radioattività.
1957 Kyshtym – URSS 6 Significativa emissione di materiale radioattivo nell’ambiente causata da esplosione di un serbatoio di rifiuti ad alta attività.
1957 Windscale Pile – UK 5 Rilascio di materiale radioattivo nell’ambiente a seguito di un incendio nel nocciolo di un reattore.
1952 Chalk River – Canada 5 Malfunzionalenti del dispositivo di spegnimento, insieme a diversi errori manuali, causano un’escursione di potenza più che doppia rispetto alla nominale di un reattore NRX AECL.

Ecco anche una mappa dei principali incidenti nucleari nel mondo dal 1956, pubblicata da Reuters. Provate a trovare una zona non colpita, nel cosiddetto primo mondo, ci riuscite?

Una storia, quella del nucleare, in cui il mito della sicurezza, continuamente rincorso, non è mai stato pienamente raggiunto.

Altre informazioni

Storie di altri disastri e inquinamento ambientale:

Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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4 Commenti

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