Gombo, un baccello esotico buono e salutare
Originario dell’Africa, è un vegetale ricco di proprietà nutritive
Il gombo è un frutto esotico originario dell’Africa centrale, poco conosciuto ancora in Italia. Si presenta come un baccello che contiene al suo interno semi morbidi che sono utilizzati per ricette orientali ed esotiche, tipiche dei paesi da cui arriva. Comunemente viene chiamata okra o ocra e ha un sapore simile agli asparagi e viene cucinata in padella o al vapore o alla griglia, oppure aggiunta alle zuppe o minestre di verdura. Si usa ogni parte di questa pianta, dai semi in cucina, al fusto che produce fibre utilizzate nell’industria tessile, alle radici ricche di mucillagine.
Il gombo oltre ad essere consumato come alimento è stato da sempre coltivato e usato nella medicina popolare come antidolorifico o per risolvere alcuni piccoli disturbi alle vie urinarie, alle vie respiratorie o come lassativo. Tutto questo perché la pianta è ricca di vitamine, sali minerali e fibre che la rendono un ottimo rimedio naturale per tanti malanni.
Sommario
Andiamo ora scoprire la pianta di gombo, come si coltiva e si raccoglie il frutto e soprattutto come si utilizza sia in cucina sia come toccasana per la salute dell’organismo.
Gombo: descrizione
Il gombo è una pianta perenne originaria dell’Africa ed appartenente alla famiglia delle Malvacee, come la malva. Il nome scientifico è Abelmoschus esculentus, comunemente chiamata okra.
Il suo frutto, originariamente usato nella sola cucina tradizionale africana, oggi è parte integrante di molti piatti orientali, soprattutto in India e in Giappone, dove viene consumato come verdura fritta, nelle zuppe e nelle minestre.
Il gombo ha una lunga tradizione nelle medicina popolare come rimedio naturale per alcuni disturbi lievi di salute.
Origini
Si ha notizia delle prime coltivazioni di gombo nell’Antico Egitto, poi si è diffuso l’uso di questa poanta a scopo medicinale in tutta l’Africa e nel Medio Oriente.
Solo nel XVII secolo la pianta del gombo inizia a diffondersi anche in Occidente, soprattutto viene apprezzata in America nelle regione del sud diventando un vegetale tipico della cucina creola. Proprio nelle regioni del centro America, i semi del gombo venivano utilizzati per preparare una bevanda simile al caffè.
La pianta del gombo si coltiva nei paesi a clima caldo, ecco alcuni consigli per la coltivazione.
Gombo: come si coltiva
Il gombo è una pianta annuale che si coltiva per il suo frutto, il baccello che contiene dei morbidi semi commestibili, ma che è anche una bella pianta ornamentale. Raggiunge in media tra i 2 re i 4 metri di altezza.
La coltivazione del gombo è semplice, basta seguire piccole attenzioni. La pianta infatti deve essere ben esposta al sole e le temperature non devono mai scendere sotto i 15 gradi. La semina deve avvenire a primavera e generalmente si raccoglie due mesi dopo la semina. Non necessita di particolare attenzione: l’unica accortezza è appunto che la temperatura non scenda mai troppo soprattutto quando la piantina è giovane.
Per questo motivo la semina del gombo è consigliata in primavera quando sicuramente non si possono verificare delle gelate. La pianta è resistente al sole e alla siccità, se il clima gli è favorevole cresce rigogliosa e in fretta in ogni tipo di terreno.
Il raccolto del baccello
Il frutto del gombo si raccoglie ancora acerbo, dopo 2 mesi dalla semina, all’inizio dell’ estate. Il frutto si presenterà come un baccello lungo circa 10 cm e i semi all’interno saranno ancora teneri.
Se invece il frutto si lascia troppo a lungo sulla pianta diventerà un po’ duro e quasi legnoso per la grande quantità di fibre presenti.
- Il raccolto si consiglia di effettuarlo con guanti da giardinaggio perché è presente una peluria urticante.
- Dopo il primo raccolto a giugno si consiglia di asportare i primi 50 cm di fusto per facilitare lo sviluppo di altri baccelli ad agosto.
Gombo: usi in cucina
Il frutto del gombo è commestibile e diffuso nelle cucine di mezzo mondo, dall’Africa dove ne ha origine, all’India al Giappone, alla Luisiana. Poco diffuso invece in Europa se non nella cucina balcanica.
I baccelli di gombo di solito vengono dapprima tagliati a fette e poi cotti al vapore, oppure fritti e al forno. Il sapore del gombo è simile a quello degli asparagi.
Si possono anche conservare sott’olio o sott’aceto il frutto cotto, oppure ricavarne una sorta di farina dai semi essiccati e macinati da usare come addensante nelle zuppe.
Dai semi si ottiene anche una bevanda simile al caffè.
Consigli per cucinare il gombo
Il frutto del gombo contiene al suo interno una sostanza mucillaginosa che va rimossa per poterlo gustare meglio. Ecco come fare:
- lasciare il frutto in ammollo di 40-50 minuti in acqua acidula (1 litro di acqua e 250 ml di aceto di mele);
- lavare con acqua e asciugare bene
- tagliare a fette il baccello asciutto
- cucinare il gombo a piacimento, senza usare coperchi e senza salare durante la cottura per evitare la fuoriuscita della mucillagine.
Le foglie tenere della pianta possono essere consumate cotte o crude in insalata.
Ricetta del gombo in pastella
Ingredienti
- 20 baccelli di gombo
- 150 grammi di farina di mais
- 1 uovo
- olio per friggere
- sale e pepe
Preparazione: Lavare i baccelli e asciugare con cura. Tagliare a rondelle. Intanto sbattere l’uovo con un po’ di sale e pepe, in una ciotola invece versare la farina di mais. Le rondelle del gombo vanno immerse dapprima nell’uovo e poi passate nella farina, poi cuocere in abbondante olio per friggere ben caldo. Scolate su un piatto da portata con della carta da cucina per assorbire l’olio in eccesso. Regolate di sale e servite caldo.
Gombo alla turca
Ingredienti
- 20 baccelli di gombo
- 2 pomodori
- 1 cipolla rossa
- 3 peperoncini verdi dolci tritati
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 1 cucchiaio di sciroppo d’agave
- 1 spicco d’aglio schiacciato
- salsa harissa
- sale
- mentuccia
Preparazione. Lavare e asciugare il gombo, poi tagliare i baccelli a fettine. In padella scaldare olio e far soffriggere la cipolla e l’aglio. Aggiungere il gombo, il trito di peperoncini verdi dolci e cucinare. Aggiungere il pomodoro e cuocere per cinque minuti senza coperchio, aggiungere lo sciroppo d’agave e la salsa harissa. Cucinare a fuoco basso per circa venti minuti. Togliere dal fuoco, lasciare intiepidire e servire aggiungendo un trito di mentuccia fresca.
Dove si compra il gombo
Trovare in Italia il gombo non è affatto semplice. Bisogna richiederlo al proprio negozio di fiducia ma non sempre è disponibile nell’imediatezza. Online si possono trovare i suoi semi per la coltivazione in giardino, oppure prodotti conservati.
Come si conserva
Il frutto di gombo fresco si conserva in frigorifero per circa 3 giorni.
I baccelli possono essere conservati in salamoia come le altre verdure.
Gombo: proprietà curative
Non è solo un piacevole e saporito vegetale da aggiungere alla propria dieta sana, il gombo è soprattutto una pianta dalle tantissime qualità che può regalare molti benefici all’organismo.
Il gombo è un ortaggio, facile da coltivare, da sapore esotico particolare ma è anche un alimento sano capace di aiutare la salute di chi lo consuma regolarmente.
Cosa contiene
Ogni 100 grammi di parte edibile conta 33 kcal.
È composto per il 90 % da acqua e il 3.2% da fibre che lo rendono un alimento idoneo a chi soffre di stipsi e a chi segue una dieta dimagrante.
Il gombo è ricco di:
- vitamina A
- vitamine del gruppo B
- folati
- vitamina C
- vitamina E e K
- beta-carotene, criptoxantina, luteina e zeaxantina
- sali minerali: sodio, calcio, ferro, potassio, magnesio, rame, zinco
Benefici
Assumere questo vegetale così ricco di proprietà nutritive risulta essere un ottimo rimedio per
- ridurre il colesterolo nel sangue riequilibrando le quantità di colesterolo cattivo e buono
- regolare la presenza di glucosio e normalizzare la glicemia
- migliorare la funzionalità intestinale
- alleviare i dolori all’intestino
- offrire apporto di acido folico per le donne in gravidanza
Quando assumere il gombo
Inserire nell’alimentazione il gombo può essere molto utile nei seguenti casi:
- se si segue una dieta per dimagrire perché poco calorico e ricco di fibre
- nei casi di diabete perché normalizza naturalmente la glicemia. Per tenere sotto controllo il diabete si consiglia di bere l’acqua dove il frutto viene lasciato in ammollo.
- in gravidanza per l’acido folico
- nei casi di colesterolo alto
- per rinforzare il sistema immunitario
- nei casi di stipsi
Contiene flavonoidi antiossidanti come il beta-carotene, la luteina e la zeaxantina e può dunque avere effetti benefici sulla salute degli occhi e quindi sulla vista
Decotto di gombo
Non solo edibile, con i semi ma anche le foglie del gombo si ottiene anche un decotto, che si può bere per trattare
- infiammazioni delle vie respiratorie
- problemi urinari come la gonorrea e la minzione dolorosa
- i radicali liberi
- il mal di testa, la febbre e l’artrite
Ultimo aggiornamento il 20 Dicembre 2021 da Rossella Vignoli
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