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Cos’è il Green Public Procurement

Un nuovo modo di fare gli acquisti nel settore pubblico e per i fornitori privati

Tecnicamente il termine Green Public Procurement viene indicato spesso con l’acronimo GPP ma in italiano può essere tradotto come acquisti pubblici verdi.

Cos’è il Green Public Procurement

Cos’è il Green Public Procurement

Vediamo prima le definizione formale: è uno strumento di politica ambientale atto a favorire l’utilizzo e lo sviluppo di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso appunto la domanda pubblica.

Le Pubbliche Amministrazioni con questo tipo di azioni si impegnano  a razionalizzare gli acquisti (processo di procurement) e ad incrementare la qualità ambientale delle loro forniture scegliendo sempre di più fornitori che siano ecosostenibili, e abbiano comportamenti di rispetto ambientale, quindi che utilizzino prevalentemente  materiali riciclati o privi di sostanze nocive, con processi produttivi meno impattanti. Tale scelta ha come conseguenza una riduzione dei consumi energetici e una minore produzione di rifiuti.

Quali sono gli obiettivi del Green Public Procurement

L’obiettivo principale è di promuovere la sostenibilità ambientale e l’efficienza delle risorse attraverso l’adozione di criteri ambientali nelle fasi di selezione e contrattazione.

Il GPP mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività e degli acquisti pubblici, favorendo al contempo l’innovazione ecologica e lo sviluppo di mercati per prodotti e servizi sostenibili.

L’adozione di criteri ambientali nell’acquisto pubblico può includere una serie di fattori, come l’efficienza energetica, l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni di gas serra, la gestione sostenibile dei rifiuti, l’uso di materiali riciclati o riciclabili, la promozione di prodotti biologici e a basso impatto ambientale, e così via.

Come funziona il Green Public Procurement

Questa pratica permette alle amministrazioni pubbliche, come gli enti governativi e le agenzie governative, di prendere in considerazione anche delle considerazioni ambientali nei processi di approvvigionamento di beni, servizi e lavori pubblici.

Cerchiamo allora di rendere il concetto di Green Public Procurement con alcuni esempi.

Immaginiamo che tutte le Amministrazioni di tutti i territori dell’Unione Europea, anziché utilizzare i personal computer che hanno nei rispettivi uffici, utilizzassero quelli a basso consumo energetico.  Cosa accadrebbe? 830000 tonnellate di CO2 in meno verrebbero immesse nell’atmosfera ogni anno.

Se tutte le Amministrazioni dell’Unione Europea avessero nei loro bagni esclusivamente carta igienica prodotta con carta riciclata e utilizzassero solo servizi igenici efficienti dal punto di vista della gestione dell’acqua (i famosi pulsantini più piccoli se fate solo liquidi..), cosa accadrebbe? Una riduzione intorno a 200 milioni di tonnellate di acqua per anno!

Risultati del Green Public Procurement

In questo modo le amministrazioni pubbliche possono svolgere un ruolo di guida nel promuovere pratiche sostenibili e stimolare la domanda di prodotti e servizi a basso impatto ambientale. Ciò può avere un impatto significativo sulla riduzione dell’impatto ambientale complessivo delle attività pubbliche e sullo sviluppo di un’economia verde.

Adottando queste politiche la Pubblica amministrazione diventerebbe immediatamente alfiere della sostenibilità, con ovvi vantaggi per l’ambiente.

Se nel caso estremo che tutte le Pubbliche Amministrazioni decidessero di sostituire tutti i loro fornitori  per avvalersi di quelli più “verdi” i fornitori stessi per non perdere un cliente  così importante sarebbero sicuramente più stimolati a rivedere le caratteristiche e i processi produttivi dei loro prodotti per ridurne gli impatti ambientali!

Il Green Public Procurement sarebbe una svolta!

Ultimo aggiornamento il 25 Giugno 2024 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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