Hippeastrum, una meravigliosa bulbosa dai fiori grandi ed eleganti
Una pianta da non confondere col più noto Amaryllis
Gli Hippeastrum sono piante che producono grandi fiori colorati dal bianco, al rosa, al rosso, che possono essere facilmente confuse con gli Amaryllis. Scopriamole meglio in questo speciale a loro dedicato.
Sommario
Descrizione della pianta di Hippeastrum
Fa parte della famiglia delle Amaryllidacea e conta circa 90 specie. Molto conosciuta tra i floricoltori, in particolare le specie ibride, che frequentemente vengono chiamate Amaryllis.
Si tratta di una pianta bulbosa caratterizzata originaria del sud America in particolare Brasile, Ande argentine, Perù e Bolivia.
Ha bulbi grandi e raggiunge un’altezza che va da 50 a 80 cm. Le foglie dell’ippeastro sono lineari, lunghe, colore verde scuro. I fiori sono colorati dal bianco, al rosa, al rosso e per molte specie sono anche profumati. Fioriscono per 10 giorni.
Differenza tra Hippeatsrum e Amaryllis
Hippeastru e Amaryllis sono la stessa pianta? La risposta è no, hanno caratteristiche ed esigenze diverse. Fu un errore di nomenclatura che unì la specie sudafricana Amaryllis belladonna all’Amaryllis: in realtà non erano Hippeastrum.
Ecco le differenze principali:
- l’Amaryllis è una pianta bulbosa di origine sudafricana importata in Europa nel ‘600. Si ambienta facilmente con un clima mediterraneo: secco in estate e piovoso in inverno. Fiorisce ad agosto con grandi fiori rosa, molto profumati. Cresce in piena terra e soffre le gelate invernali. Il terreno preferito è sabbioso o argilloso con poca sostanza organica e pH alcalino. Ama una posizione soleggiata e deve essere lasciata indisturbata per molti anni. Vive bene nelle zone a temperature miti .
- L’Hippeastrum è una bulbosa che fiorisce a primavera con grandi fiori simili al giglio rossi e bianchi, ma privi di profumo (tranne casi eccezionali). La pianta, se coltivata in vaso e tenuta ad una temperatura non rigida, può restare sempreverde. La coltivazione è molto facile, sebbene soffrano il freddo.
Ciclo vitale della pianta
L’Hippeastrum è una pianta che si adatta bene in appartamento. Per garantire una bella e duratura fioritura si consiglia la corretta cura durante l’intero ciclo vegetativo come avviene per tutte le piante a bulbo.
Importante anche prendersi cura del bulbo durante la fase di riposo: gli ippeastri sono infatti provvisti di radici carnose che devono essere protette.
Le radici non devono essere troppo secche o troppo umide ma tenute con cura fino alla primavera quando fiorisce per 10 giorni: dopo la fioritura subito avviene la formazione dello stelo con i boccioli per i fiori che devono ancora fiorire.
Coltivare l’Hippeastrum
I bulbi in vendita in Italia sono provenienti dall’Olanda: vengono venduti tra primavera e autunno: sono pronti per essere piantati in vasi posti all’aperto controllando che le radici non siano troppo asciutte.
Durante la fioritura va annaffiata ogni due giorni, il fiore appena sfiorisce va tolto e diminuisce anche la necessità di acqua.
Habitat e temperatura
Ama la luce e può essere esposto anche in pieno sole, ma vive bene anche a mezz’ombra. La temperatura preferita va dai 18° ai 24 °: non tollera le temperature rigide.
Da evitare le correnti d’aria che avvizziscono il fiore molto presto. Fondamentale è il grado di umidità dell’ambiente.
Terreno
Per queste piante occorre un buon terriccio universale e sabbia in parti uguali, o una miscela di terra da giardino, torba e sabbia in parti uguali.
È preferibile un buon drenaggio: il terreno deve essere mediamente umido, meglio se i bulbi vengono messi in torba o trucioli e coperti con la carta. Ogni quindici giorni occorre verificare che le radici non siano troppo secche o che non si formino muffe.
Annaffiature
Dopo la messa a dimora, vanno annaffiati abbondantemente, prima per facilitare la ripresa vegetativa e poi per indurre l’emissione del fogliame e dello stelo fiorale. Attenzione lasciare sempre asciugare il terriccio tra un’annaffiatura e l’altra.
Finita la fioritura invece si possono diminuire progressivamente le annaffiature, sino a interromperle del tutto per concedere al bulbo il riposo.
Concimazione
Si concima solo a sfioritura avvenuta, con un prodotto liquido per piante da fiore in tutte le ultime annaffiature.
Come concime si possono usare quelli liquidi per piante d’appartamento, seguendo le istruzioni: indicativamente uno o due misurini per litro d’acqua.
Il riposo in inverno
Se in inverno non è possibile porre il vaso in una stanza fresca, si consiglia di estrarre in settembre il bulbo e tenerlo a riposo in cantina avvolto in un sacchetto di carta.
Quindi trascorso l’inverno al buio va ripiantato a febbraio, annaffiandolo e concimandolo, per ottenere la fioritura in da aprile a giugno.
Il merito della facile diffusione di questo bulbo in tutto il mondo sta proprio nella possibilità di conservare, di trasportare e di commercializzare gli ippeastri come bulbi in fase di dormienza.
Malattie dell’Hippeastrum
L’hippeastrum teme l’attacco del fungo Stagonospora curtisii che si manifesta con macchie o striature rosso vivo dalle radici fino al fiore. Come prevenirlo? Bisogna cercare di mantenere sempre lo stesso livello di umidità.
In caso di presenza del fungo curare con fungicidi a basa di rame.
Che danni possono verificarsi coltivando in vaso l’hippeastrum?
Le radici potrebbero diventare troppo secche. In questo caso bisogna aumentare l’umidità nell’ambiente dove si tiene la pianta.
Si possono formare muffe: in questo caso si consiglia subito di utilizzare il fungicida in polvere. Anche questo danno è causato dalla sbagliata umidità dell’ambiente in cui si tiene la pianta: fare attenzione e diminuire l’umidità.
Crescita dello scapo: se si vede spuntare prematuramente lo scapo, occorre piantare il bulbo in un vaso e tenerlo in ambiente a 20° affinché possa fiorire.
Curiosità sul nome dell’Hippeastrum e approfondimenti utili
- La prima identificazione di questa pianta fu fatta da Linneo che la chiamò Amaryllis equestris: sembra che i fiori all’inizio della fioritura assomiglino all’orecchio di un cavallo.
- Il nome Hippeastrum deriva dal greco ippéus (cavalliere) e ástron (astro) e gli fu dato dal botanico Rev. William Herbert nel 1821.
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Ultimo aggiornamento il 22 Maggio 2023 da Rossella Vignoli
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