Mangiare sano

Quello che c’è da sapere sui coloranti alimentari nocivi

Come riconoscerli nelle etichette e quali rischi per la salute

Scoprite tutto sui coloranti alimentari nocivi: perché alcuni vanno evitati e perché è opportuno riconoscerli, anche in un Paese con una legislazione piuttosto attenta alla tutela del consumatore come la nostra.

Quello che c’è da sapere sui coloranti alimentari nocivi

Non ci facciamo praticamente mai caso, eppure sono presenti in gran parte dei cibi che acquistiamo, soprattutto in merendine e cibi confezionati rivolti ai più piccoli.

Stiamo parlando di come riconoscere un colorante alimentare ossia una sostanza indicata tra gli ingredienti con un codice che va da E100 fino a E199, in relazione al loro colore (si va dal chiaro allo scuro, passando per tutta la scala cromatica).

Come si riconosce i coloranti nocivi da quelli sicuri?

Riconoscere un colorante alimentare è facile. Basta leggere l’etichetta alimentare e cercare sigle che iniziano per E, in questo modo:

  • Coloranti: se vedete una sigla con E seguito da un numero da o a 199, come E123, o E144, o E178, sono coloranti
  • Additivi: se trovate una sigla con E seguito da un numero superiore a 199, come E234, o E374, si tratta di additivi di altro tipo, come i conservanti, o gli acidificanti o i gelificanti o addensanti.
  • Sottocategorie di colorante: se trovate sigle con E, il numero da 0a 199 e con una lettera finale, come E123A o E123B, si tratta di sottocategorie di un colorante, ad esempio del E123

A che cosa servono i coloranti?

I coloranti sono tra gli additivi alimentari che diversi produttori inseriscono, appunto, negli alimenti. Fondamentalmente… non servono a nulla! 

Sono solamente un modo commerciale perché i prodotti appaiono più buoni agli occhi del consumatore.

Uno yogurt con colorante rosso appare ‘più alla fragola’ di quello che il colorante non lo ha, mentre il colorante marrone fa percepire come ‘arrosto’ un petto di pollo che arrosto, effettivamente, non lo è. Un colorante verde, poi, fa credere che sia veramente aromatizzato ‘alla menta’ un prodotto quando ciò che da il sapore alla menta, ma è diverso: si tratta di mentolo ed è bianco!

Insomma, i coloranti sono essenzialmente specchietti per le allodole. E allora perché scegliere prodotti che ne contengono quando se ne può fare a meno?

Inoltre, sebbene i coloranti alimentari utilizzati in Italia siano tendenzialmente sicuri, alcuni ricercatori hanno evidenziato una certa presunta pericolosità in alcuni di essi. Quando questa pericolosità sarà dimostrata questi coloranti saranno vietati e rimossi dal commercio ma, fin quando non sarà dimostrata, continueranno ad essere presenti sul mercato. Ma sono davvero pericolosi? Bisogna farci attenzione?
coloranti alimentari nocivi

Coloranti alimentari nocivi o no?

Impossibile rispondere ad una domanda sui generis come questa, ma necessario vedere caso per caso.

Un certo allarme si era diffuso tre anni fa, allorché i ricercatori dell’Università di Southampton in Gran Bretagna, e la rivista Science negli Stati Uniti avevano confermato che bambini alimentati con cibi contenenti coloranti alimentari avevano riscontrato un aumento dell’iperattività e un calo della concentrazione rispetto ai bambini alimentati con un placebo.

Ma, al di là di questo studio specifico, è chiaro che bisogna vedere nel dettaglio di quali rischi per la salute stiamo parlando quando parliamo di coloranti alimentari.

Quali sono i coloranti alimentari che fanno male e i loro rischi

Scopriamo quali effetti collaterali possono avere questi coloranti, usati anche presenti nei cosmetici con la dicitura C.I. e un numero di cinque cifre.

  • E102: tartrazina o giallo tartrazina, può dare problemi agli allergici all’aspirina e agli asmatici; si trova in sottaceti e conserve vegetali, non di pomodoro
  • E104, giallo di crinolina: può causare allergie, si trova in bibite e liquori
  • E107, giallo 2G, può causare allergie e problemi agli asmatici, si trova nelle bibite
  • E110, giallo arancio 5 o sunset yellow: rintracciabile in molte conserve, in alcune creme di formaggio e yogurt, nelle bibite gassate, negli alimenti per animali domestici e persino nel pane grattugiato confezionato! Esclusi dalle diete di Norvegia e Svezia, e di Finlandia e Austria perché ritenuti responsabili di asma, allergie, disturbi della vista e del comportamento, insonnia e tumori della tiroide e del tessuto linfonoide
  • E120, cocciniglia: è sconsigliato ai bambini, si trova in marzapane e gelatine
  • E122, azorubina, effetti simili all’E102, si trova in bibite, gelati, gelatine
  • E123, rosso amaranto, può scatenare reazioni allergiche e si può trovare solo nel caviale
  • E124, rosso cocciniglia A, è controindicato per i bambini come l’E120 e si trova nei dolci e nelle caramelle
  • E127, eritrosina, colorante sintetico rosso del catrame di carbon fossile; contiene iodio, quindi è in grado di provocare disturbi alla tiroide (ipertiroidismo). Lo troviamo soprattutto negli sciroppi e nei dolci ai quali conferisce un intenso color ciliegia, ma anche in caramelle e gelati
  • E128, rosso 2G, può indurre allergie ma il suo utilizzo è molto raro
  • E129, rosso allura è utilizzato nelle bevande e nei prodotti dolciari alla ‘frutta’ (cereali, barrette energetiche), nelle caramelle, e nella carne. I suoi effetti sono vari e gravissimi. Si pensa possa causare iperattività nei bambini, tumori e alterazioni cromosomiche. Eppure l’EFSA lo autorizza come colorante nei cibi per esseri umani! Di contro, non lo raccomanda nei cibi per cani e gatti, visto che, come cita nel dettagliato resoconto del maggio 2012, non si posseggono ancora dati sufficienti per una pronta verifica degli effetti sopracitati
  • E131, blu patentato V, che può provocare tremori e orticaria, presente in caramelle e gelati
  • E133, blu brillante e E132 carminio d’indaco o indigotina vengono utilizzati in diversi prodotti di uso comune. Abbinato alla tartrazina, il blu brillante si trova in gelati, piselli in scatola, prodotti caseari; l’indigotina soprattutto in caramelle, sciroppi e dolciumi. Entrambi possono causare iperattività e nausea, orticaria e problemi respiratori
  • E123 è accusato di causare l’ipertensione ed è un sospetto cancerogeno; attualmente non viene più somministrato in Norvegia
  • E133 è un sospetto mutageno, che in passato era proibito in gran parte dei Paesi dell’Unione Europea, ma in seguito ad ulteriori analisi è stato dichiarato additivo non dannoso, ma non più commercializzato in Francia e Finlandia
  • E140, 141 e 142: clorofille, ad alti dosaggi possono essere tossici, si trovano in gelati e dolci
  • E151, nero brillante BN, stessi effetti dell’E102, si trova in gelati e bibite
  • E180, pigmento rosso che può provocare reazioni allergiche e si trova solo nella crosta dei formaggi

Colorante E102: fa male?

La E102 tartrazina dà un colore giallo agli alimenti e alle bevande, ma può essere abbinata al rosso brillante o al blu brillante FCF E133 ed al carminio d’indaco E132 per enfatizzare i rossi ed i verdi in marmellata, gelatina, e minestre confezionate, e nello yogurt.

In Italia è consentito l’uso, ma è vietata in Austria, Svizzera, Norvegia. Come altri coloranti (E102, E104, E110, E122, E124 ed E129), se presente, deve per legge essere indicata anche la dicitura: può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini.

Il divieto nasce da diversi studi che avrebbero indicato come la tartazina associata ad episodi di orticaria e di asma, oltre che dermatite, specialmente in individui che già sono allergici all’aspirina.

Uno studio in particolare ha dimostrato che nei bambini piccoli innescherebbe uno stato di iperattività per la sua capacità di aumentare lo zinco. Si è discusso per anni se causasse eventuali danni e mutazioni al DNA, ma non si trova una chiara risposta, ma sembra chiaro che non sia cancerogeno.

coloranti alimentari nocivi

Quale colore è contraddistinto dalla sigla E122 e quali effetti può avere sulla salute

Con al sigla E122 si indica un colorante di sintesi che nell’etichetta degli alimenti corrisponde alla azorubina, o carmoisina, una gradazione di rosso. E lo troviamo in bibite, gelati e gelatine.

La legislazione europea con al L.1333/2008 obbliga i fabbricanti che usano questo, e altri tipi di colorante, a indicare chiaramente in etichetta che ‘può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini’.

Gli altri sono: E 110 giallo tramonto, E104 giallo di chinolina, E129 rosso allura, E102 tartrazina ed il E124 ponceau 4R.

Questo colorante potrebbe inoltre causare ipersensibilità e allergie in soggetti predisposti ed asmatici, come anche l’E102.

Colorante E110 è cancerogeno?

Il colorante E110 giallo arancio 5, conosciuto anche come arancio tramonto FCF, fa parte di quelli considerati cancerogeni. Utilizzato per enfatizzare il color arancione in bevande e zuppe preconfeaionate, marzapane e prodotti da forno, oltre che nel formaggio, causa orticaria, eruzioni, insonnia, vomito in soggetti sensibili all’aspirina e asmatici. Inoltre sembrerebbe cancerogeno, anche se mancano sufficienti studi.

Infine, fa parte della categoria di alcuni coloranti (E102, E104, E110, E122, E124 ed E129) che devono per la legge 1333/2008, recare in etichetta la dicitura: può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini.

Che cos’è il colorante E132: fa male?

La sigla E132 indica il colore carminio d’indaco, chiamato anche indigotina, ed è impiegato per diversi alimenti sia solo che abbinato al blu brillante per enfatizzare il verde dei legumi. Si trova principalmente in sciroppi,  gelati, caramelle e dolciumi vari. Si trova anche in alcuni cosmetici.

Diversi studi pubblicati anche Nature hanno indicato che, come altri coloranti rossi come possa essere leggermente tossico ed essere un possibile innesco per malattie infiammatorie gastrointestinali. Inoltre, ma qui gli studi sono insufficienti, sembra cancerogeno. Si sa che può causare allergia e può scatenare così orticaria, vomito e ipertensione.

Colorante E133 blu brillante: è tossico?

Ad oggi non ci sono indicazioni contrarie, da recenti studi effettuati su questo colorante che indica una gradazione blu brillante FCF o erioglaucina, non si può affermare che sia tossico, sebbene fossero stati divulgati studi su una sua possibile tossicità per i tessuti e ed i linfociti umani. Per questo a lungo è stato proibito in alcuni Paesi europei come Austria, Francia, Danimarca e Svizzera, ed anche in Italia.

Spesso usato in coppia con la tartazina E102 per avere sfumature di verde più brillante, è usato molto nelle verdure surgelate.

Oggi è stato reso legale dall’UE, ma alcuni medici hanno la raccomandazione di non somministrare alimenti che lo contengono ai bambini perchè causerebbe insonnia, iperattività, e nei soggetti allergici anche nausea e orticaria. Ad alte dosi, sembra favorire calcoli renali e sedimentazioni ai dotti linfatici.

Che cos’è il colorante E172

Il colorante contraddistinto dalla sigla E172 corrisponde all’ossido e idrossido di ferro. Non ha nessun effetto nocivo.

Permette di ottenere una sfumatura variabile tra giallo, rosso e marrone-nero ed è di origine minerale. Si trova in chewing-gum e dolciumi.

Come difendersi da coloranti alimentari potenzialmente dannosi?

Come evitarli? Questa è la parte in teoria più semplice. Leggendo le etichette e privilegiando alimenti e bevande con coloranti naturali.

Certe verdure come le bietole, gli spinaci e la zucca sono dei perfetti coloranti rispettosi dell’ambiente ma soprattutto senz’alcun dubbio sani!

Ma anche alcune spezie come la curcuma, lo zafferano e la paprika.

E soprattutto… Salvando questa pagina tra i preferiti del vostro smartphone avrete sempre a portata di mano questa lista: in questo modo potete consultarla prima di acquistare qualche prodotto che avete il dubbio contenga questi coloranti, se volete evitarli.

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Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2024 da Rossella Vignoli

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Federica Gardener

Ho una laurea magistrale in Biotecnologie Alimentari. Scrivere per tuttogreen.it mi permette di coltivare la mia passione per la nutrizione e più in generale per il benessere e la salute. Dopo il mio percorso di studi, grazie alla mia esperienza di lavoro e alla mia curiosità innata, mi tengo aggiornata costantemente grazie a letture ed approfondimenti sul tema scienza dell'alimentazione e la nutrizione. E cerco di trasmettere agli altri maggiore consapevolezza e curiosità sul grande mondo degli alimenti… e non solo!

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