Il piano di New York per diminuire gli incidenti tra auto e biciclette… e pedoni
Nella grande Mela, solo nel 2013, sono stati 178 i pedoni uccisi dalle auto e dalle biciclette. Il piano di New York per rimettere in sicurezza le strade prevede di diminuire anche gli incidenti tra auto e biciclette.
La città di New York è una delle più popolose degli Stati Uniti: da sola conta oltre 8 milioni di persone che vivono, lavorano e si muovono al suo interno. Nel traffico cittadino la categoria maggiormente in pericolo, e snobbata dal punto di vista della messa in sicurezza, è proprio quella dei pedoni: solo nel 2013, sono stati 178 i pedoni uccisi dalle auto e dalle biciclette.
Avete capito bene, anche i ciclisti, dal 2009, si sono resi direttamente responsabili di 3 incidenti mortali ma i restanti 175 erano coinvolti dei veicoli.
Quindi New York ha bisogno di una sistemata, e sembra proprio che il nuovo piano di mobilità cittadina sia la soluzione giusta.
I primi segnali di cambiamento risalgono al 2011, quando furono introdotte le prime neighborhood slow zones, ovvero zone a velocità ridotta ai 50 km/h e caratterizzate da misure di rallentamento del traffico, come dossi e restringimenti.
In seguito, il piano di New York ha coinvolto anche la ri-progettazione urbana di diverse aree per renderle più sicure e vivibili. A Manhattan, per esempio, sono state create delle piste ciclabili separate dal resto del traffico, così da riordinare la viabilità in quell’area. Già con questi semplici espedienti a distanza di 2 anni, è stata misurata una riduzione dei ferimenti derivanti da incidenti stradali che va dal 35 al 58%.
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In altre aree fortemente trafficate, come Union Square, invece, il piano di New York ha previsto una sensibile riduzione dello spazio dedicato alle automobili in favore di aree totalmente pedonalizzate, con una diminuzione degli incidenti del 26% e, secondo i sondaggi, il 74% degli utenti dichiara di preferire la nuova configurazione stradale alla vecchia. Questi cambiamenti, inoltre, hanno portato vantaggi anche ai commercianti con un significativo incremento delle vendite.
Diminuire gli incidenti tra auto e biciclette è solo uno degli obiettivi del piano, che prevede anche una mobilità più snella e sicura, passando dalla riconfigurazione dei trasporti pubblici di superficie. Sono state così create delle corsie preferenziali per gli autobus, come quelle già presenti in molte città italiane ed europee. Questo ha permesso di aumentare del 20% la velocità e la puntualità dei mezzi, trasportando il 10% in più dei passeggeri. In alcune zone, inoltre, si è pensato anche ai semafori: un sofisticato sistema di sensori, capaci di “leggere” la quantità di traffico, è in grado di modificare di conseguenza la durata del rosso, così da evitare i fastidiosi ingorghi dell’ora di punta.
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Questi sono solo alcuni degli interventi previsti dalla Grande Mela per migliorare la propria viabilità interna e, soprattutto, per garantire un ambiente sicuro in cui muoversi e diminuire incidenti tra auto e biciclette… e anche pedoni.
Il lavoro da fare è ancora molto grande e i quartieri che ne verranno interessati sono ancora molti. Intanto, si iniziano a raccogliere i primi incoraggianti risultati e, chissà, si potrebbe prevederne l’applicazione su larga scala.
Sono accorgimenti messi in atto in molte delle nostre medie e piccole città, ma che hanno un sapore diverso quando a realizzarli è una metropoli americana come New York, perché devono affrontare una scala decisamente più grande di problemi e fattibilità, ma evidenziano l‘utilità di questi sistemi per prevenire e contenere gli incidenti tipici del traffico urbano.
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Ultimo aggiornamento il 24 Novembre 2018 da Rossella Vignoli
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