Fracking: che cos’è e che rischi ambientali comporta
Ne avete sentito parlare ma non sapete esattamente cosa sia il fracking. Ma vi aiutiamo noi: è una tecnologia per estrarre il petrolio, nota anche come fratturazione idraulica. Molto discussa in tutto il mondo, comporta non a caso notevoli rischi ambientali. Approfondiamo meglio per capire di cosa si tratta.
Sommario
Cos’è il fracking
Con il termine inglese fracking si intende una particolare tecnica estrattiva di petrolio e gas naturale utilizzata per la prima volta in America nel 1947 dalla compagnia Halliburton. Questa tecnologia è stata perfezionata in Texas nei decenni successivi.
Il metodo sfrutta la pressione dei liquidi per provocare delle fratture negli strati rocciosi più profondi del terreno. Per questo motivo è conosciuto anche con il nome di fratturazione idraulica, e hydrofracking.
Si tratta di un metodo impiegato per agevolare la fuoriuscita del petrolio o dei gas presenti nelle formazioni rocciose per consentirne un recupero più rapido e completo.
Le fratture create nel terreno possono essere sia naturali che artificiali. In quest’ultimo caso, è l’uomo a creare delle ‘fessure’ in determinati strati di roccia presenti nei giacimenti petroliferi. Fessure che poi vengono allargate, immettendo grandi quantitativi di acqua sotto pressione, e mantenute aperte con sabbia, ghiaia e granuli di ceramica.
Come si estrae il gas dalle rocce con il fracking
Vediamo nel dettaglio le diverse fasi che caratterizzano questa tecnica:
- Trivellazione. Il pozzo viene perforato orizzontalmente ad una profondità di circa 3.000 metri. Il canale così creato viene rivestito con un tubo di cemento all’interno del quale vengono fatte saltare delle piccole cariche esplosive. In questo modo, si creano dei fori che lasceranno poi passare i liquidi e le sostanze chimiche nel terreno.
- Pompaggio. Completato il pozzo, vengono pompati nel terreno fino a 16.000 litri di liquidi sotto pressione al minuto, addizionati da agenti chimici e sabbia. L’immissione dei liquidi crea delle ‘spaccature’ nelle rocce liberando così i gas che risalgono rapidamente il tubo.
- Raccolta. Una volta fuoriuscito, il gas viene immagazzinato nei gasdotti e avviato alla raffinazione.
A cosa serve il fracking
Oggi è impiegata soprattutto per estrarre il metano, gas non facilmente estraibile con le tecniche tradizionali a trivellazione verticale.
Con il fracking, invece, i fluidi e le miscele chimiche vengono direzionate orizzontalmente e pompate ad una pressione tale da innescare micro-sismi che frantumano la roccia.
Quali rischi comporta il fracking
Ma quali sono i rischi per l’uomo e per l’ambiente connessi a questa tecnica?
Senza neanche entrare nei dettagli, è facile rendersi conto di quanto possa essere invasiva, pericolosa e devastante questa tecnica ‘non convenzionale’.
- contaminazione delle falde acquifere causata dal mix di agenti chimici e liquidi inquinanti utilizzati per spaccare, impermeabilizzare e tenere aperte le rocce. In un dettagliato rapporto redatto e diffuso nel 2011 dalla Camera USA, l’elenco delle sostanze presenti nei fluidi usati per la fessurizzazione meccanica sarebbe estremamente lungo e preoccupante. Tra i principali: naftalene, benzene, toluene, xylene, etilbenzene, piombo, diesel, formadeldeide, acido solforico, tiourea, cloruro di benzile, acido nitrilotriacetico, acrilamide, ossido di propilene, ossido di etilene, acetaldeide, di-2-etilesile, ftalati. Tutti agenti cancerogeni e altamente tossici.
- contaminazione da sostanze radioattive come i vari isotopi di antimonio, cromo, cobalto, iodio, zirconio, potassio, rubidio, scandio, iridio, krypton, zinco, xenon, manganese (Fonte: US of Representatives Committee on Energy and Commerce Minority Staff). La storia recente annovera diversi casi che confermano la pericolosità. Confutando i tentativi delle compagnie petrolifere di rassicurare l’opinione pubblica, promuovendo l’affidabilità della tecnica. Un’inchiesta del New York Times ha rivelato che i livelli di radioattività rilevati nei pressi di alcuni pozzi in Pennsylvania sono 1.500 volte superiori a quelli contemplati dalla legge.
- problema delle acque reflue. L’inquinamento sarebbe arrivato anche alle acque reflue di perforazione, che confluiscono nei fiumi. Spesso gli stessi che riforniscono di acqua potabile gli impianti di depurazione pubblici, con casi conclamati di intossicazione e patologie diffuse tra la popolazione.
- diffusione di malattie. Sono state rilevate malattie renali e respiratorie, patologie a carico del fegato, tumori e asma. Si tratta di incidenti tali da indurre le autorità locali a raccomandare il consumo di acqua in bottiglia.
- contaminazione dell’aria. È causa diretta anche dell’inquinamento atmosferico causato dal gas naturale sprigionato durante la perforazione. Nel Wyoming, ad esempio, l’alta concentrazione di fumi e vapori ricchi di benzene e toulene presenti nell’aria ha registrato un picco nel 2009. A partire da allora, la qualità dell’aria dello stato americano è ritenuta a di sotto degli standard federali. In alcuni casi i vapori alterati dai raggi solari hanno sprigionato quantità di ozono superiori a quelli rilevati solitamente in grandi città come Houston e Los Angeles. Altri casi di inquinamento delle falde acquifere si sono verificati in Texas, Ohio e Colorado, dove molti cittadini hanno segnalato la presenza di gas metano altamente infiammabile nell’acqua potabile che sgorga dai rubinetti.
Altri pericoli del fracking
Infine ci sono altri due problemi.
- Lo smaltimento dei rifiuti prodotti.
- La generazione di micro-sismi connessi all’attività di fatturazione.
Sebbene i siti siano localizzati e limitati, preoccupano gli esperti per il grado di instabilità a cui espongono gli strati più profondi della terra. Nel 2014, per esempio, un’immensa voragine ha inghiottito 3 ettari di foresta vicino alla cittadina americana di Assumption Parish (New Orleans).
Gli interessi economici in ballo sono tanti. Benché la questione abbia aperto un dibattito globale sull’opportunità di vietare l’uso della tecnica, le compagnie energetiche sono sempre più disposte a dare battaglia per accaparrarsi il diritto di continuare a perforare.
La volontà di accedere agli enormi giacimenti bloccati nelle viscere della terra sembra non conoscere ostacoli.
Qual è la normativa sul fracking
In Europa il fracking è vietato dalla legge nella maggior parte dei paesi. Purtroppo, in molti paesi come Polonia, Gran Bretagna, Argentina, Ucraina, Cina e Brasile sono stati avviati degli studi per testare e utilizzare la tecnica nonostante il forte rischio ambientale.
L’occasione, del resto, è ghiotta perché in gioco c’è l’autosufficienza energetica di intere nazioni e l’indipendenza dal petrolio arabo e dal gas russo (secondo l’Aie – Agenzia Internazionale dell’Energia – entro il 2020 gli Stati Uniti diventeranno il primo produttore mondiale di idrocarburi).
Un’occasione troppo allettante per essere gettata al vento…
Per approfondire su altre tipologie di inquinamento:
- Inquinamento luminoso, che cos’è e come contrastarlo
- Che cos’è l’inquinamento acustico e cosa prevede la normativa
- Inquinamento elettromagnetico: di cosa si tratta e che effetti può avere
Ultimo aggiornamento il 11 Novembre 2022 da Rossella Vignoli
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