Curry: proprietà, benefici e modalità di utilizzo
Un mix di spezie ma anche un tipo di piatto di verdura, carne o pesce che lo usa nella salsa
Scopriamo il Curry, il famoso miscuglio di spezie proveniente dall’India che sembra essere presente in quasi ogni piatto di questa cucina. Una combinazione di spezie ricca di proprietà, che può apportare diversi benefici.
Sommario
Quali sono gli ingredienti del Curry
È un mix di aromi e spezie, tipico dalla tradizione indiana, dalla composizione e colore variabili che si uò trovare in polvere o in pasta e in vari gradi di piccantezza.
Gli ingredienti classici di questa miscela sono la curcuma, che attribuisce il tipico colore giallo-oro alla spezia, lo zenzero, il cardamomo, il coriandolo, il pepe nero, il cumino, la noce moscata, i chiodi di garofano, la cannella, lo zafferano ed infine il peperoncino ed il fieno greco.
Le spezie vengono prima tostate, poi macinate in polvere con un mortaio e un pestello, per esser usate in polvere. Sono aggiunte a una sostanza grassa, come l’olio di sesamo o di arachidi , o il ghee in India, ed l’olio di cocco in Thailandia, per ottenere la pasta.
Vari tipi di Curry
In India è conosciuto come masala, che vuol dire ‘miscela’: le due varietà più famose sono il Garam masala e il Tandoori masala. Ogni regione (ma forse anche ogni famiglia) ne ha una sua particolare ricetta. Ma è diffuso in vari Paesi orientali e ognuno ha le proprie varianti. Ad esempio, quello del sud dell’India include spesso semi di senape e foglie della pianta di curry, mentre in stile inglese avrà noce moscata e chiodi di garofano. Quindi, il gusto può variare di conseguenza.
Il curry può essere anche più o men o piccante: troverete la dicitura mild ossia poco piccante, oppure sweet meno piccante, e la versione hot, cioè molto ma molto piccante.
In India si potrà dunque trovare il Madras a base di zenzero, curcuma, cumino, semi di senape, coriandolo, foglie di curry e peperoncini rossi, ma anche il Balti, un po’ più piccante grazie al pepe di Caienna e al pepe nero.
Vari tipi misti si trovano in Indonesia (Seven Seas, a base di coriandolo, cannella, chiodi di garofano, peperoncino e sale di sedano), in Vietnam (Lemongrass curry) e in Giamaica (Kingston Kari, a base di curcuma, chiodi di garofano, noce moscata, coriandolo, zenzero, pepe habanero, fieno greco e cumino), oltre che in Pakistan, Bangladesh, Mauritius, Afghanistan, Malesia e Sri Lanka. Persino nell’Isola di Riunione esiste una miscela locale, chiamata Massalé, a base di noce moscata, peperoncino, cardamomo, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, curcuma, zenzero e fieno greco!
In Thailandia, infine, è declinato in diversi colori:
- curry giallo, preparato con coriandolo, cumino, curcuma, fieno greco, aglio, alloro, sale, citronella, pepe di Cayenna, zenzero, macis e cannella
- curry rosso, una miscela di peperoncino rosso, aglio, scalogno, coriandolo, cumino, pepe, citronella, galanga, pasta di gamberi e kaffir lime
- curry verde, preparato con peperoncino verde, pepe bianco, scalogno, aglio, galanga, kaffir lime, coriandolo, citronella, galanga, cumino e pasta di gamberi
Altri significati di curry
Una cosa che forse non tutti sanno è in India, Thailandia, Malesia, Giappone e molti altri paesi asiatici, il termine curry rappresenta la varietà di piatti che lo contengono. Invece, nel resto del mondo il termine indica la miscela di spezie.
Nel contesto della cucina indiana, il termine curry può anche riferirsi alle foglie di curry, che sono un ingrediente comune in diversi piatti. Le foglie provengono dall’albero del curry (Murraya koenigii) e hanno un sapore aromatico distintivo.
Che benefici fa il curry
Possiede anche notevoli proprietà. Oltre a stimolare la digestione e migliorare il funzionamento epatico, vanta anche virtù antinfiammatorie, consentendo un miglioramento dei sintomi dell’artrite.
Recenti studi del Centro di Ricerca sul Cancro in Gran Bretagna hanno evidenziato anche il potere antitumorale di questo mix di spezie, grazie soprattutto alla presenza di una sostanza, la curcumina in essa contenuta.
E sembrerebbe consentire benefici anche per contrastare malattie cardiache e neurodegenerative (come l’Alzheimer e il Parkinson). Inoltre è una spezia consigliabile a chi soffre di diabete, vista la sua capacità di normalizzare l’indice glicemico.
Insomma, il curry è davvero portentoso e, dati i suoi notevoli benefici per la salute, sarebbe opportuno un impiego più diffuso nella nostra tradizione culinaria.
Che differenza c’è tra curcuma e curry
Si tratta di spezie importanti in molte cucine, ma con usi e caratteristiche differenti. La curcuma è una singola spezia e rientra anche nella composizione della polvere di curry, che invece è costituito da diverse spezie, Entrambi sono utilizzati in una varietà di piatti orientali:
- Curcuma: la polvere è estratta dalla radice essiccata della Curcuma longa, ed è caratterizzata da un colore giallo intenso che tinge anche pelle e tessuti. Ha un sapore leggermente amaro e piccante ed è fondamentale nella cucina indiana, entrando anche nella miscela del curry. Ha anche un uso medicinale nell’Ayurveda grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Q
- Curry: si tratta di una miscela pronta all’uso di spezie in polvere di vario tipo e quantità che si usa nella cucina indiana e tailandese, ma si riferisce anche al nome di piatti speziati a base di carne, pesce o verdure, preparati con questa miscela. Include numerose spezie: coriandolo, cumino, peperoncino, cardamomo, e anche la curcuma.
Che gusto ha il curry
La polvere ha un sapore complesso che deriva dall’apporto delle varie spezie di cui è composto e lo trasferisce alle salse a cui è aggiunto, sia a crudo che tostata nell’olio. In genere, è un gusto caldo, aromatico, leggermente amaro, e con un tocco di dolcezza.
I differenti ingredienti apportano la loro nota di sapore:
- La curcuma dona il colore giallo brillante, ha un sapore terroso e leggermente amarognolo
- Il coriandolo ha un gusto dolce e leggermente floreale
- Il cumino ha una nota calda e terrosa
- Il fieno greco ha un aroma leggermente dolce e nocciolato
- Il peperoncino aggiunge calore e piccantezza
- Il pepe nero apporta un po’ di piccantezza e profondità di sapore
- Il cardamomo dona il suo sapore dolce e speziato
Dove trovare il Curry
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La differenza tra curry thailandese e curry indiano
Dal momento che esistono diverse varietà e non c’è uno standard, la differenza tra il tipo indiano e quello thailandese si basa soprattutto sul fatto che l’indiano è spesso a base di spezie secche tostate, mescolate con cipolle candite, pomodori, noci e arachidi.
I tipi thailandesi sono ricchi di ingredienti freschi come le radici fresche di galanga e di zenzero, il peperoncino fresco, il rizoma della curcuma, le foglie di citronella e di kaffir.
Come si usa il curry in cucina
Si tratta di un mix di spezie utilizzato in moltissime pietanze della cucina indiana vegetariana ed è particolarmente indicato per il riso, ma si sposa bene anche con zuppe e come base per la salsa in cui cucinare i legumi, oltre che carni bianche e pesce. Si può anche utilizzare per marinare e poi cuocere alla griglia.
In India e in Asia la pasta di curry è parte integrante della ricetta. Infatti prima si tosta poi si macina in polvere con un mortaio e un pestello, prima di aggiungerlo a un grasso (olio di sesamo o di arachidi, ghee in India, olio di cocco in Thailandia) e mescolare con altri condimenti aromatici freschi (spicchi d’aglio schiacciati, zenzero grattugiato, coriandolo o prezzemolo tritati, strisce di lemongrass.)
La pasta ottenuta viene poi aggiunta alla pietanza che cuoce a fuoco lento. Oggi è molto facile trovare la pasta o la polvere di curry, un concentrato di sapori facile da aggiungere ai piatti.
Ricette a base di curry
Eccovi alcune ricette che prevedono l’uso del curry, che abbiamo selezionato per voi:
- Curry di seitan e funghi: ricetta vegetariana
- Curry di tofu con mela verde, mango e anacardi
- Ricetta del currywurst vegano
- Curry vegano di patate e kale
Altre spezie:
Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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