Che cos’è l’intolleranza al glucosio o prediabete e cosa fare per prevenirla
Come diagnosticare e curare questa anomalia del metabolismo glucidico
L’intolleranza al glucosio – meglio detta alterata tolleranza al glucosio – è una anomalia riscontrata nel metabolismo glucidico, una cattiva capacità di assimilare il glucosio. Ma i valori glicemici che emergono dai test restano comunque sufficientemente bassi da scongiurare il diabete.
Per questo viene definito prediabete, per indicare che l’anomalia è contenuta, non ha sviluppato la patologia del diabete e si può ancora rimediare! Come?
Sommario
Numerosi studi medici hanno dimostrato che modificando alcune abitudini errate iniziando da un cambio sostanziale all’alimentazione e da uno stile di vita più sano e attivo, oltre il 56% di coloro che soffrono di prediabete possono recuperare quasi completamente il disturbo.
Quindi attenzione alla glicemia, che soprattutto in questi anni tende ad assumere valori di allerta anche tra i giovani per errate abitudini alimentari, tendenza alla obesità e poca attività fisica.
E’ importante cercare di riconoscere subito i primi sintomi di anomalia nel metabolismo glucidico e porre rimedio, grazia l’aiuto di specialisti e nutrizionisti… E, se possibile, è importante prevenire conducendo una vita sana e regolare.
Conosciamo meglio questa forma di intolleranza alimentare al glucosio.
Cosa è esattamente l’intolleranza al glucosio
La definizione esatta del disturbo che comunemente chiamiamo intolleranza al glucosio è Impaired Glucose Tolerance (Igt) ovvero alterata tolleranza al glucosio poiché si tratta di una condizione in cui la glicemia assunta da circa due ore arriva a valori compresi tra 140 e 200 mg/dl, valori maggiori del normale ma che sono ancora lontani dal diabete.
Si tratta dunque di una situazione comunemente chiamata di prediabete, ma va comunque tenuto sotto controllo e con un radicale cambiamento nelle abitudini alimentari si può recuperare.
Non va sottovalutato il problema perché è comunque un campanello d’allarme per i soggetti a rischio diabete e malattie cardiovascolari, in particolare per coloro che sono sovrappeso.
Definire i primi sintomi spesso non è facile, generalmente il prediabete non ha grandi sintomi. I primi segnali noti sono aumento della sete, minzione frequente, fatica e vista alterata.
Ma vediamo di fare chiarezza su questo problema, l’intolleranza al glucosio.
Intolleranza o prediabete?
Il termine intolleranza glucidica o prediabete sono la stessa cosa, non è ancora una malattia ma è una condizione a rischio che può portare alla patologia del diabete.
Va sottolineato che il prediabete è ancora una situazione di anomalia del metabolismo glucidico che si può riportare a valori normali senza che si sviluppi la malattia, detto comunemente diabete tipo 2.
Intolleranza al glucosio: fattori di rischio
L’alterata tolleranza al glucosio è tipicamente associata ad alcune anomalie del metabolismo come:
- insulino-resistenza,
- iperinsulinemia compensatoria,
- ipertrigliceridemia,
- livelli ridotti di colesterolemia Hdl,
- ipertensione arteriosa.
Il fattore di rischio principale per il presentarsi di queste sindromi metaboliche è il sovrappeso, soprattutto nei casi in cui l’eccesso adiposo sia concentrato a livello viscerale.
Possiamo dunque dire che i fattori di rischio per gli over 45 sono
- obesità
- inattività
- casi di diabete 2 in famiglia
- pressione alta
- colesterolo HDL basso associato ai trigliceridi alti
Il mix di questi fattori può allarmare e quindi il medico di base di certo ai primi sintomi consiglierà di fare gli esami della glicemia.
Per chi è giovane, sotto i 45 anni di età, possono essere fattori di rischio
- familiarità con casi di diabete 2
- appartenenza a un gruppo etnico a rischio
- sovrappeso
- inattività fisica
- ipertensione e pressione alta
- livelli elevati di colesterolo e trigliceridi
- gestazione che può far sviluppare il diabete gestazionale
Intolleranza glucidica: la diagnosi
Se si sospetta una anomalia nel metabolismo glucidico e si è portatori di alcuni dei fattori di rischio, vi consigliamo di rivolgervi subito al vostro medico di base che vi prescriverà alcuni test per valutare l’eventuale condizione di ridotta tolleranza glucidica
I test da eseguire possono essere:
- l’esame della glicemia plasmatica a digiuno e non
- esame del sangue per rilevare i livelli di glicemia a digiuno
- il test di tolleranza al glucosio orale.
Il risultato di questi test possono evidenziare se il metabolismo funziona bene, se vi sono le caratteristiche del prediabete o se si è a rischio di diabete tipo 2.
Solitamente il medico prescrive i test sia a digiuno sia dopo aver assunto glucosio.
- Se la glicemia è normale, è consigliato sottoporsi agli esami ogni tre anni.
- S si riscontra una condizione di prediabete, è consigliato fare gli esami ogni anno.
I valori glicemici
Se avete l possibilità di controllare la glicemia, anche a casa, vi diamo una stima dei valori di riferimento della glicemia in un corpo adulto dopo l’esame della glicemia plasmastica
- <60 mg/dl ipoglicemia
- 60-99 mg/dl normalità
- 100-140 mg/dl normalità dopo 2 ore da test da carico di glucosio
- 100-140 alterata glicemia a digiuno
- 140-200 alterata glicemia dopo 2 ore da test da carico di glucosio
- >120 mg/dl diabete a digiuno
- ≥ 200 mg/dl dopo 2 ore dal test da carico diabete
Prediabete: tutti i rimedi
Dopo aver effettuato i test necessari a stabilire una forma di alterato metabolismo glucidico si possono mettere in campo alcuni rimedi per tornare alla normalità.<
Ecco cosa fare:
- cambiare l’alimentazione seguendo un regime dietetico rigido
- consumare solo pasta e pane integrali
- eliminare grassi
- eliminare bibite zuccherate
- limitare o eliminare i dolci
- nel caso di sovrappeso seguire una dieta ipocalorica
- aumentare l’attività fisica
Ma vediamo cosa mangiare in caso di intolleranza al glucosio
Alimentazione corretta
Prima di tutto per risolvere l’Igt conclamata si consiglia di modificare il prorpio stile di vita inizando dall’approccio al cibo.
I pasti non dovranno più essere abbondanti e divisi in pranzo e cena, ma si dovranno essere suddivisi in diversi momenti della giornata come spuntini leggeri.
Rivolgersi a un nutrizionista può essere risolutivo se si hanno problemi di Igt perché la dieta da seguire può abbassare molto i valori di glicemia.
Vi consigliamo di:
- ridurre la quantità di cibo o scegliere cibi leggeri
- limitare il consumo di carboidrati
- bere acqua o bevande ipocaloriche
- eliminare bevande dolci o bibite
- mangiare molte verdure e alimenti integrali
- cucinare light con pentole antiaderenti o al vapore
- diminuire la quantità di grassi animali saturi assunti, privilegiando gli omega 3 e gli omega 6.
Cosa mangiare
- pasta integrale e pane integrale
- latte d’avena
- quinoa o orzo
- pesce azzurro
- petto di pollo
- albume d’uovo
- fagioli e legumi
- frutta
- yogurt magro
- verdure verdi
Cosa non mangiare
- zuccheri
- latte intero
- alcolici
- gelato e cioccolato al latte
- margarine e burro
- cibi da fast food
- prugne secche e datteri
- fichi, banane
- bibite zuccherate e gassate e bevande energetiche
- succhi di frutta con zucchero aggiunto
Menu tipo per chi soffre di prediabete
- Prima colazione: macedonia di frutta senza zucchero, una tisana e uno yogurt magro con cereali integrali
- merenda a metà mattina: spremuta di pompelmo e cracker integrali
- Pranzo: riso integrale con verdure e pollo
- Spuntino a metà pomeriggio: una centrifuga di frutta e verdura verde oppure biscotti integrali
- Cena: pesce al vapore o petto di pollo alla griglia con un filo di olio e verdure al vapore come contorno
Prediabete e attività fisica
Oltre a modificare la propria alimentazione, il secondo rimedio efficace per ritornare a valori normali di glicemia è fare ogni giorno un po’ di attività fisica.
Non è importante dare subito il massimo e non sarebbe nemmeno salutare farlo: ogni persona ha i suoi tempi l’importante è cominciare subito a modificare la propria giornata inserendo dei piccoli gesti che fanno la differenza dal punto di vista della salute.
Ad esempio per chi è sempre vissuto nella pigrizia può essere un gran cambiamento:
- fare le scale anziché prendere l’ascensore
- fare ogni giorno una passeggiata di circa 30 minuti
- trovarsi un hobby come il giardinaggio o il bricolage che occupi una parte della giornata
- cercare di non usare la macchina per i piccoli spostamenti
- portare il cane al parco
- usare la bicicletta
Pian piano incrementare la propria attività fisica in base alla propria età e al proprio peso.
Prediabete: rimedi naturali
Per prevenire il rischio di avere valori alti di glicemia nel sangue vi sono molte piante e frutti che assunti con regolarità possono essere di aiuto per tenere sotto controllo il metabolismo:
- La bardana, la cui radice contiene preziose sostanze come lignani, vitamine del gruppo B, aminoacidi, oligoelementi, sostanze amare, tannini e resine. Svolge azione disintossicante e aiuta a purificare il sangue.
- La galega, grazie alla galegina vanta proprietà ipoglicemizzanti. La galega svolge azione depurativa sul fegato e sui reni, aiutandoli a eliminare le tossine. Infine, la galega aumenta la minzione favorendo l’eliminazione degli zuccheri e delle tossine attraverso la diuresi.
- La gymnema anche detta pianta anti-zucchero contenente acido gymnemico A1 svolge un’azione ipoglicemizzante bloccando l’assorbimento degli zuccheri nell’intestino e stimolando la trasformazione metabolica del glucosio a livello cellulare
- il mirtillo nero è prezioso perché ricco di tannini, glucosidi, flavonoidi e glucochinina. Questa, in particolare, è una sostanza che abbassa il contenuto di glucosio nel sangue creando un effetto ipoglicemizzante.
Attenzione: in tutti i casi è opportuno sentire il parere del medico prima di assumere con regolarità integratori alimentari.
Tisana fai da te
Ingredienti
- 30 grammi di foglie di mirtillo nero
- 30 grammi di semi di galega
- 20 grammi di frutti e semi di finocchio
Preparazione: Mettere a bollire l’acqua e lasciare in infusione per circa 15 minuti. La tisana avrà un buon sapore di finocchio e va bevuta almeno 3 volte al giorno.
Prediabete e farmaci
Vi sono anche prodotti farmaceutici atti a tenere sotto controllo il prediabete, soprattutto se assunti in concomitanza alla dieta e alla modifica del proprio stile di vita.
L’intolleranza glucidica infatti si risolve solo seguendo un regime alimentare rigido. I farmaci da assumere per questo disturbi verranno segnalati dal medico curante.
Diabete gestazionale
Oltre alle forme di prediabete e diabete tipo 2, una nota va dedicata anche al il diabete gestazionale o gravidico, una condizione fisica che emerge solo durante la gestazione e si manifesta con pochi sintomi, ma che viene diagnosticata durante i controlli di routine in gravidanza.
Il diabete gestazionale denota comunque una predisposizione al diabete di tipo 2 e consiste in un’alterazione del metabolismo del glucosio che colpisce il 6-7% delle donne incinta e che scompare di norma dopo il parto. E’ comunque una alterazione che va tenuta sotto controllo perché deve essere curata subito con una adeguata dieta e alcuni consigli.
La glicemia alta gravidica infatti può mettere a rischio di complicazioni sia la madre sia il feto ed essere un campanello di allarme per patologie irreversibili future.
Ultimo aggiornamento il 24 Maggio 2021 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.