Salute naturale

Quando il grano diventa un problema: guida completa all’intolleranza e come affrontarla

Guida completa con consigli pratici, alternative alimentari e risposte alle domande più frequenti basate su evidenze scientifiche.

Una delle reazioni avverse in continuo aumento negli ultimi anni è l’intolleranza al grano, ed in particolare alla sostanza che fissa l’amido, glutine. La reazione che va da una semplice intolleranza temporanea all’allergia vera e propria, si può manifestare a tutte le età e la sua incidenza aumenta in tutti i Paesi:

Quando il grano diventa un problema: guida completa all’intolleranza e come affrontarla
  • in Italia si stima 1 persona ogni 100-150 abitanti (Associazione italiana celiachia);
  • negli Stati Uniti 1 persona su 133;
  • infine, studi epidemiologici recenti hanno riscontrato la presenza di celiachia e il suo aumento perfino in Africa e in Sudamerica (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute).

Il grano è un alimento fondamentale nella dieta mediterranea, ma per alcune persone può diventare fonte di disagio. L’intolleranza al grano è una condizione sempre più frequente che merita di essere compresa a fondo per poterla gestire correttamente. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Cos’è l’intolleranza al grano?

L’intolleranza al grano è una reazione avversa dell’organismo a specifiche componenti presenti nel grano, che non coinvolge il sistema immunitario. Questo la distingue dalla celiachia (che è un’allergia alle proteine del glutine) e dall’allergia al grano (che è una risposta immunitaria immediata).

L’intolleranza si verifica quando l’organismo ha difficoltà a digerire alcuni componenti del grano come i FODMAP (carboidrati fermentabili a catena corta) o altre proteine, incluse quelle diverse dal glutine.

Da cosa dipende?

Le cause dell’intolleranza al grano possono essere diverse:

  • Sensibilità al glutine non celiaca: una reazione al glutine o ad altre proteine del grano che non provoca il danno intestinale tipico della celiachia.
  • Intolleranza ai FODMAP: difficoltà a digerire carboidrati fermentabili presenti in molti alimenti, incluso il grano.
  • Carenza enzimatica: una ridotta produzione degli enzimi necessari per digerire alcuni componenti del grano.
  • Alterazione della flora intestinale: uno squilibrio dei batteri benefici nell’intestino può contribuire ai sintomi dell’intolleranza.

Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal (2019), l’intolleranza al grano non celiaca potrebbe interessare tra l’1% e il 6% della popolazione generale, con una prevalenza maggiore nelle donne.

Come si manifesta?

I sintomi dell’intolleranza al grano sono variabili e possono manifestarsi da poche ore fino a giorni dopo l’ingestione di alimenti contenenti grano. I più comuni includono:

  • Disturbi gastrointestinali: gonfiore, dolore addominale, diarrea o stitichezza
  • Stanchezza e affaticamento
  • Mal di testa
  • Dolori articolari o muscolari
  • Annebbiamento mentale (brain fog)
  • Irritabilità

Una ricerca pubblicata sul Journal of Gastroenterology and Hepatology (2022) ha evidenziato come i sintomi possano variare notevolmente da persona a persona, rendendo talvolta difficile la diagnosi.

Soluzioni e gestione

La gestione dell’intolleranza al grano si basa principalmente sull’adattamento della dieta:

  1. Dieta di eliminazione: escludere temporaneamente il grano dalla dieta per valutare la remissione dei sintomi, seguita da una reintroduzione graduale per determinare la soglia di tolleranza individuale.
  2. Dieta a basso contenuto di FODMAP: ridurre il consumo di alimenti ricchi di carboidrati fermentabili, seguendo un protocollo in tre fasi (eliminazione, reintroduzione, mantenimento).
  3. Alimenti alternativi: sostituire il grano con cereali naturalmente privi di glutine come riso, mais, grano saraceno, quinoa, amaranto.
  4. Prodotti senza glutine: optare per prodotti specificamente formulati per essere privi di glutine, disponibili nei negozi specializzati.
  5. Supporto probiotico: l’assunzione di probiotici può aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora intestinale, come dimostrato da uno studio pubblicato su Nutrients (2020).

È fondamentale consultare un medico o un nutrizionista prima di apportare modifiche significative alla propria dieta, per evitare carenze nutrizionali e ottenere una diagnosi corretta.

Alimentazione e natura: un legame profondo

La nostra salute è intimamente connessa con l’ambiente. Scegliere alimenti biologici e integrali può ridurre l’esposizione a pesticidi e additivi che potrebbero aggravare le intolleranze alimentari. Inoltre, la biodiversità agricola ci offre molte alternative al grano convenzionale, come varietà antiche di cereali che alcune persone con intolleranza possono tollerare meglio.

FAQ sull’intolleranza al grano

L’intolleranza al grano è la stessa cosa della celiachia?
No. La celiachia è una malattia autoimmune scatenata dal glutine che danneggia l’intestino tenue, mentre l’intolleranza è una risposta non immunitaria che non provoca danni permanenti all’intestino.

Come posso sapere se sono intollerante al grano?
I sintomi possono suggerire un’intolleranza, ma è importante consultare un medico per una diagnosi accurata. Spesso si procede con una dieta di eliminazione sotto supervisione medica, escludendo altri disturbi come celiachia o allergia al grano.

Posso mangiare altri cereali se sono intollerante al grano?
Sì, cereali come riso, mais, miglio, grano saraceno, quinoa e amaranto sono generalmente ben tollerati dalle persone con intolleranza al grano.

Dura tutta la vita?
Non necessariamente. Alcune persone possono recuperare la tolleranza dopo un periodo di eliminazione, mentre altre potrebbero dover limitare il consumo di grano a lungo termine. La tolleranza può variare nel tempo.

Esistono test affidabili per diagnosticare se sono intollerante?
Non esiste un test specifico universalmente riconosciuto. La diagnosi si basa principalmente sull’esclusione di altre condizioni (come celiachia e allergia) e sull’osservazione della risposta alla dieta di eliminazione.

Quali sono gli alimenti da evitare con l’intolleranza al grano?
Pane, pasta, biscotti, torte, cereali per la colazione, birra e tutti i prodotti contenenti farina di grano. È importante leggere le etichette poiché il grano può essere presente in molti alimenti processati come salse, zuppe e insaccati.

Posso consumare farro e kamut se sono intollerante al grano?
Farro e kamut sono varietà antiche di grano e contengono glutine. Alcune persone con intolleranza leggera possono tollerarli meglio del grano moderno, ma è una risposta individuale che va verificata con cautela.

Può svilupparsi improvvisamente?
Sì, l’intolleranza può svilupparsi in qualsiasi momento della vita, anche dopo anni di consumo di grano senza problemi. Cambiamenti nella flora intestinale, stress o infezioni possono contribuire al suo sviluppo.

Ultimo aggiornamento il 22 Marzo 2025 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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