Italia maglia nera europea per lo smog
Il rapporto 2012 dell’Agenzia Ue per l’Ambiente, presentato a Bruxelles e relativo al periodo 2001-2010, ci mette al primo posto per quanto riguarda la cattiva qualità dell’aria. Il nostro paese è quello che ha sforato più spesso i limiti comunitari per il particolato, l’ozono, il monossido di carbonio, il nickel ed il benzene.
L’Italia è tra gli Stati che nel 2010 hanno superato più spesso il valore limite annuale per le Pm10 (in vigore dal 2005), con Polonia, Slovacchia, Balcani e Turchia.
Fuorilegge anche le concentrazioni di polveri sottili (Pm2.5), ‘più alte che il valore obiettivo annuale da raggiungere entro il 2010′ si legge nel documento, anche se ci troviamo assieme a Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia.
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L’Italia ha anche i valori europei più alti di particolato (dati 2009) nelle zone rurali, insieme a Ungheria e Olanda. Unica nota positiva, il miglioramento nel corso degli anni del numero di sforamenti su basi giornaliera delle Pm10, tra il 2001 e il 2005 e poi nel 2010.
Record assoluto in negativo per l’Italia anche sul fronte dell’ozono, dove nel 2010 i valori europei più alti sono stati registrati nell’Italia settentrionale, la cui concentrazione ha superato di oltre due volte la soglia limite. Maglia nera anche per il monossido di carbonio, di cui l’Italia è l’unico paese ad essere riuscito a sforare i limiti nel 2001, nel 2005 e nel 2010.
Eccessiva poi la presenza di nickel nell’aria italiana in alcune zone, principalmente in siti industriali del Nord, e anche di benzene/benzopirene, dove tra le uniche 4 stazioni europee di misurazione a superare la soglia limite vi è la Sicilia.
Insomma, un quadro allucinante. Il nostro apparato cardio-respiratorio non ne sarà entusiasta.
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Ultimo aggiornamento il 30 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli
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