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Komondor: un gigante buono dall’aspetto inconfondibile

Tutto quello che c'è da sapere su questo cane dal mantello che non lascia indifferenti

Le origini del Komondor affondano le radici in tempi molto lontani e sebbene si tratti di una razza di cani da pastore ungherese i suoi antenati primordiali sono di provenienza asiatica. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo ‘gigante buono’ dall’aspetto burbero, ma dall’indole docile e mansueta.

Komondor: un gigante buono dall’aspetto inconfondibile

Komondor, il “cane mocio”

Robusto, possente ed estremamente forte, il Komondor è uno dei cani da pastore e bovari più antichi e particolari che si possano incontrare. Si tratta di una razza canina di origine asiatica le cui primissime tracce sono state rinvenute nelle pianure dei Carpazi, dove accompagnavano i pastori magiari negli spostamenti con il bestiame.

La peculiarità che salta di più all’occhio è il mantello: il Komondor è ricoperto da un folto e lungo pelo infeltrito di colore avorio che scende lungo tutto il corpo intrecciandosi a cordoncino. Per questo motivo si è guadagnato il soprannome di “cane rasta“, “cane mocio” o ancora “cane pecora“.

Per quel che riguarda il carattere, si tratta di un cane senza dubbio poco propenso al gioco e alle coccole, il cui atteggiamento e aspetto suscitano timore se non addirittura paura. Ma è davvero così temibile? Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sul Komondor.

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cane komondor
Che “tappeto” questo magnifico esemplare di komondor, non trovate?

Komondor: origini e storia

Come detto, gli antenati più antichi del Komondor sono i cani da pastore asiatici, più precisamente il Cane del Tibet. Esso venne importato in Ungheria più di mille anni fa dai pastori nomadi magiari. Per questo motivo si è sempre ritenuto che la sua discendenza fosse riconducibile ai cani da guardia ungari del IX secolo.

Nel 1500 il Komondor era già apprezzato e diffuso in Europa come uno dei migliori cani da pastore per proteggere il bestiame e gli agnelli da briganti, lupi e orsi.

Il suo ruolo iniziò a perdere di importanza con il passare dei secoli, quando gli allevamenti cominciarono ad essere circoscritti in piccoli appezzamenti di terra e nelle steppe ungheresi coltivabili e sicure. Probabilmente la razza si sarebbe estinta se non fosse stato per l’interesse e la dedizione degli allevatori che a partire dal 1920 ne favorirono la diffusione non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti.

komondor

Komondor: aspetto e caratteristiche generali

Si tratta di un cane di grossa taglia, strutturato e potente. La sua stazza e il portamento nobile ed elegante suscitano timore e rispetto in chi lo osserva. Il corpo è robusto con arti possenti e ricoperto in tutte le sue parti dal fitto pelo infeltrito e cordato color avorio. La testa è quadrata e rialzata al di sopra del dorso. La coda è pendente con la punta rivolta in alto.

Le dimensioni del Komondor si attestano intorno ai 70 cm di altezza al garrese per i maschi e 50-60 kg di peso. Le femmine, invece, non superano i 65 cm per 40-50 kg di peso. Tuttavia, è facile osservare in alcuni esemplari dimensioni ben più importanti, con altezze al garrese che superano gli 80 cm per i maschi e i 70 per le femmine.

Gli occhi sono marrone scuro e sbucano dalla testa larga. Le orecchie di media lunghezza cadono pendenti, mentre il tartufo è nero e grande. Anche le zampe del Komondor sono potenti, larghe e compatte. Gli artigli grigi e lunghi hanno bisogno di controlli costanti per evitare che si possano spezzare o incarnire.

L’unico colore del Komondor accettato dallo standard ufficiale di razza è il bianco. Tuttavia è facile osservarne esemplari completamente neri con la pelle pigmentata di color grigio-ardesia.

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komondor
Coppia di komondor neri.

Komondor: carattere ed educazione

Una delle peculiarità caratteriali che distinguono il Komondor da altri cani da guardia o da pastore è la straordinaria capacità di ubbidire immediatamente agli ordini del padrone. Anche in fase di attacco, questo cane saprà fermarsi prontamente se solo il padrone gli ordinerà di farlo. E’ anche per questo motivo che la razza fu tanto apprezzata dai pastori magiari.

L’indole del Komondor non è accattivante o giocosa, ma sempre attenta e piuttosto diffidente. Si tratta di un cane generalmente tranquillo, ma occorre ricordare che in passato la razza fu selezionata per il combattimento. Certamente, il lungo lavoro di selezione degli allevatori ha consentito di ottenere un cane molto più mansueto e meno aggressivo che però non ha perso la sua propensione alla difesa della famiglia e del territorio.

Oggi il Komondor può essere considerato un ‘gigante buono’. Certo è diffidente, timido e riservato, ma difficilmente aggressivo e molto affidabile.

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Komondor: cure, allevamenti e prezzi

Con  l’addestramento giusto e senza troppi sforzi, il Komondor può diventare un eccellente cane da difesa. Si tratta di una razza che gode di ottima salute, ma per stazza e temperamento è consigliabile tenerlo in giardino o comunque in un luogo all’aria aperta dove possa sfogare la sua voglia di movimento.

L’aspetto più impegnativo dell’allevare un Komondor riguarda senz’altro la manutenzione del mantello. Deve essere lavato e spazzolato con molta frequenza sopratutto prima che si avvii il processo di cordatura del pelo. Tuttavia, è bene ricordare che, nonostante l’aspetto, è un cane che non perde pelo.

Come per il pastore bergamasco, la toelettatura deve essere particolarmente curata per evitare che le corde creino dei nodi e che parassiti e sporcizia si annidino creando odori sgradevoli e problemi alla salute generale del cane. Il prezzo di un cucciolo di Komondor va dai 1.200 euro in su.

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Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2023 da Rossella Vignoli

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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