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La caramella con involucro compostabile

Arriva una la caramella con l’involucro compostabile, per non sentirsi in colpa nel gettare la carta…

Alzi la mano chi non ha mai mangiato delle caramelle e poi – magari sovrappensiero – gettato la carta dove capita! L’involucro di bonbon e cioccolatini è spesso di aluminio o plastica, materiali altamente inquinanti perché impiegano lungo tempo per disperdersi nell’ambiente. In realtà, se la carta è compostabile, il problema non si pone.

La caramella con involucro compostabile

Edouard Rollet, co-fondatore di Alter Eco, ha pensato di trasformare la propria azienda tradizionale in una moderna azienda eco-friendly contendo i costi.

La Alter Eco produce infatti uno dei dolcetti più mangiati dagli americani, i truffles (quei cioccolatini sferici simili ai nostri tartufi) , che in genere sono incartati singolarmente come una caramella e confezionati in scatole di carta.

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La caramella con involucro compostabile

Per limitare l’impatto ambientale la Alter Eco ha richiesto uno studio sulla possibilità di incartare i cioccolatini in involucri biodegradabili che potessero essere prodotti utilizzando, fin dove possibile, i macchinari già presenti.

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Lo studio, che doveva occuparsi anche della capacità del nuovo materiale di non interagire con l’umidità del cioccolato, ha dato da subito esiti positivi e nel giro di pochi mesi i nuovi involucri sono stati approvati e immessi sul mercato.

Si tratta di cartine compostabili, il cui materiale è in gran parte a base di pasta di cellulosa, gli inchiostri non sono tossici e la piccola quantità di alluminio presente all’interno si scompone in un ambiente in cui insetti, vermi e funghi possono prosperare.

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La caramella con involucro compostabile

Foto e video dimostrano, infatti, che, se si interrano in un semplice vasetto da balcone, in circa 6 settimane restano pochissime tracce dell’involucro colorato, che scompaiono, comunque di lì a poco.

La scelta degli involucri compostabili è stata fatta anche per venire incontro alla sensibilità dei consumatori, che non si dovranno più preoccupare di raccogliere di volta in volta i piccoli incarti per portarli nel contenitore adeguato ma potranno gettarli in qualsiasi cestino o per strada, ovunque essi siano.

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Da questa esperienza è nata la seria possibilità di produrre anche altri involucri in materiale biodegradabile, il primo ad essere immesso sul mercato, già dal prossimo gennaio, sarà il nuovo pacchetto di quinoa, per gli altri prodotti ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma la strada per dire definitivamente addio ai materiali plastici è oramai definitivamente imboccata.

Ultimo aggiornamento il 28 Luglio 2016 da Rossella Vignoli

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