La casa è ‘viva’ grazie ai batteri!
Negli ultimi anni il settore della biologia sta puntando sempre più sui batteri, cercando di capire come si possano sfruttare le loro proprietà per dar vita a nuovi prodotti, dai mattoni per l’edilizia ai capi d’abbigliamento.
La designer Tashia Tucker, studentessa della Drexel University, ha presentato alcuni progetti basati sull’utilizzo di superfici (pareti, pavimenti, piani d’appoggio) capaci di interagire con un rivestimento di specifici batteri.
L’obiettivo è quello di dimostrare come si possano sfruttare alcune caratteristiche dei batteri per ottenere informazioni utili sull’ambiente circostante.
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Immaginate di rientrare a casa con le scarpe sporche di fango o pensate ai peli lasciati in giro dal vostro amico a quattro zampe, con un pavimento di tipo batterico tutte le tossine verrebbero automaticamente riconosciute.
Grazie ad alcuni processi biochimici, i batteri irradierebbero di diverso colore la superficie sporca, indicandoci così la presenza di sporcizia.
Con lo stesso principio si potrebbero realizzare piani per il lavello in cucina in grado di riconoscere virus come la salmonella, pesticidi o alimenti geneticamente modificati. Pensate a quanto potrebbe essere utile in un contesto ospedaliero.
L’ultimo prototipo è quello di una parete intelligente costituita da batteri sensibili alla luce che potrebbero riprodursi fino a schermare tutta la parete consentendo una maggiore privacy.
La stessa Tucker ha ammesso che per ora questi progetti sono ben lontani dalla realtà: bisognerà attendere almeno 15 o 20 anni per vedere le prime applicazioni pratiche.
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Tuttavia gli esperimenti proseguono a gran ritmo, pensate che già nel 2009 un gruppo di studenti riuscì a realizzare una bevanda probiotica capace di individuare alcune malattie e di modificare il colore della pipì.
Le persone sono ancora un po’ restie ad accettare queste innovazioni della biotecnologia, ci vorrà ancora del tempo prima che le nuove scoperte arrivino a rivoluzionare le nostre abitudini.
Tuttavia, non dimentichiamo che si tratta pur sempre di manipolazioni della natura quindi è bene essere più che cauti.
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Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2018 da Rossella Vignoli
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