Bioedilizia

Nuove frontiere nella bio-architettura: la facciata di alghe

Il primo edificio con facciata bio-reattiva che genera energia tramite la coltivazione di micro-alghe

Piccole case del futuro crescono, con l’obiettivo di limitare al minimo i consumi di energia e strizzare sempre più l’occhio all’ambiente. Fino a divenirne addirittura una componente e seguirne le medesime leggi. Ed è il caso del progetto Biq House, una costruzione con la facciata di alghe.

Nuove frontiere nella bio-architettura: la facciata di alghe

Cos’è la facciata di alghe?

Esiste un edificio ricoperto da pannelli con coltivazione d’alghe incorporata. Si tratta di SolarLeaf, un sistema sviluppato dall’azienda Arup in collaborazione con Strategic Science Consult (SSC) e Colt International.

Parliamo della prima facciata bio-reattiva al mondo progettata cioè per generare energia rinnovabile tramite la coltivazione di microalghe. Questo sistema innovativo è stato presentato come progetto pilota nel 2013 durante l’International Building Exhibition (IBA)ad Amburgo, Germania, e installato sulla BIQ House, un edificio residenziale.

L’edificio ha preso forma ad Amburgo, in Germania, grazie ad un pool austro-tedesco di designer, architetti e ingegneri facenti capo agli studi Arup, SSC Strategic Science Consult e Spletterwerk.

Come funziona la facciata SolarLeaf

Entrando nel dettaglio, l’innovativa facciata ‘bio adattiva’ utilizza micro-alghe per fornire ombra e per generare nel contempo energia rinnovabile. In sostanza si ricorre alla fotosintesi per generare micro-alghe, che vengono poi anche raccolte e convertite in biomassa per la produzione di energia.

La facciata utilizza infatti le biomasse ed il calore solare per generare energia. Delle micro-alghe crescono all’interno di pannelli di vetro (fotobioreattori) contenenti un mezzo liquido.

Poi, biomasse e calore vengono trasportati tramite un circuito chiuso al centro energetico dell’edificio. La biomassa viene raccolta tramite flottazione e il calore tramite uno scambiatore termico.

Il sistema converte la luce in biomassa con un’efficienza del 10% e in calore con un’efficienza del 38%, operando tutto l’anno.

Le caratteristiche tecniche della facciata di alghe

Ogni pannello è costituito da 4 strati di vetro, con un’intercapedine che ospita 24 l di liquido di coltura. Un flusso d’aria costante crea turbolenza per stimolare l’assorbimento di CO2 e luce da parte delle alghe.

I pannelli sono dotati di un vetro antiriflettente e di sistemi di isolamento che permettono così di minimizzare la dispersione di calore.

Questo futuristico sistema può essere applicato a edifici nuovi ma anche a quelli esistenti.

Quali sono i vantaggi della facciata di alghe

Sono diversi i vantaggi di questo tipo di questo sistema di pannelli a micro-alghe per coprire le facciate:

  • Energia rinnovabile: la biomassa prodotta può essere utilizzata per generare energia elettrica e termica, oppure essere immagazzinata senza perdite significative
  • Riduzione delle emissioni: le alghe assorbono CO2, contribuendo a un ciclo del carbonio più breve e limitando le emissioni nell’atmosfera
  • Ombreggiatura dinamica: le alghe fungono da sistema di schermatura per l’edificio, regolando la densità cellulare in base alla luce disponibile
  • Uso efficiente dello spazio: la coltivazione di alghe non richiede terreni aggiuntivi ed è poco influenzata dalle condizioni meteorologiche

Il progetto BIQ House

Il progetto comprende 129 pannelli di fotobioreattori di dimensioni 2,5m x 0,7m, montati sui lati sud-ovest e sud-est dell’edificio. Fornisce circa 1/3 del fabbisogno termico dei 15 appartamenti del BIQ House.

In qualità di ‘bio-reattori‘, le facciate  possono catturare il calore del sole. Quindi, biomassa e solare come fonti di energia utilizzate per alimentare la Biq House, casa che – non lo dimentichiamo – introduce anche inediti concetti estetici per le pareti esterne degli immobili.

I 5 milioni di budget sembrano siano stati bene investiti, la ‘creatura vivente’ è stata completata per l’ International Building Exhibition (IBA) del 2013, proprio ad Amburgo.

L’obiettivo futuro è integrare le facciate a biomassa nei sistemi degli edifici pre-esistenti per portarli all’autosufficienza energetica.

Foto di copertina: Colt International Arup Deutschland SSC GmGH

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Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2025 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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