Spesa biologica

La lista dei cosmetici cruelty-free: marchi e prodotti aderenti allo Standard Cruelty Free

Si sente spesso questa parola, ma non sempre è chiaro (o corretto) il suo utilizzo: scopriamo quali sono veramente i cosmetici cruelty-free.

La lista dei cosmetici cruelty-free: marchi e prodotti aderenti allo Standard Cruelty Free

Cruelty-free è la dicitura che nel mondo della cosmesi indica i prodotti per la cui realizzazione non sono stati effettuati test su animali. Questo però non vuol dire che i cosmetici di cui milioni di persone fanno uso quotidianamente siano tutti cruelty-free.

Al contrario, le torture su innocenti vittime animali sono all’ordine del giorno. Vediamo per quale motivo.

Cosmetici cruelty-free: la normativa

La norma comunitaria 92/32/CEE prescrive che ogni nuova sostanza chimica impiegata dall’industria, non soltanto da quella cosmetica, deve essere esaminata attraverso specifici test chimici e tossicologici, in cui le cavie sono animali. Gli esami nella maggior parte dei casi sono mortali o causa di malformazioni e soprattutto sofferenze.

Nel caso specifico dell’industria cosmetica la noma 76/768/CEE obbliga le aziende a testare sugli animali i singoli ingredienti di un prodotto prima di immetterlo sul mercato. Questa norma prevede che i test debbano essere effettuati sugli ingredienti dei prodotti definiti cosmetici ovvero quei prodotti che hanno azione locale e superficiale, cioè su una specifica zona del corpo e tale per cui nessuna componente penetra all’interno dell’organismo.

In caso contrario non si tratterebbe di cosmetici ma di farmaci, nel qual caso vigono altre regole. La differenza tra l’uno e l’altro tipo di prodotto però spesso è veramente minima.

In ogni caso l’utilità di questa norma deriva dall’aver incluso in una lista, la Positive List, tutti gli ingredienti che fino al 1976 erano già stati testati, evitando così di ripetere esami già effettuati a discapito di altre vite animali.

Nuove prospettive?

Si tratta certamente di un buon risultato per porre fine agli esperimenti ma non è la soluzione al problema. Ogni anno migliaia di animali, in particolare conigli, muoio a causa di queste procedure funzionali al soddisfacimento della vanità umana!

La Positive List non mette un punto a questa barbarie poiché se è vero che il prodotto finito non ha toccato alcun essere vivente, potrebbe però averlo fatto qualche suo ingrediente ancora non entrato nella lista. E a rimetterci, naturalmente, sono ancora una volta gli animali.

Ad oggi si attende, almeno nello spazio economico della Comunità Europea e dopo rimandi di anno in anno, un provvedimento che vieti per sempre nel mondo della cosmesi le sperimentazioni di ingredienti e prodotto finito sugli animali.

Una alternativa infatti c’è! La biotecnologia ha raggiunto livelli così avanzati da consentire di effettuare sperimentazioni in vitro su cellule e tessuti umani e animali clonati così da effettuare ricerche senza compromettere la vita e la salute di alcun essere vivente.

Sembra però che il momento tanto atteso che dirà definitivamente “no” ai test su animali si allontani sempre più. Cosa fare allora?

cosmetici cruelty-free
L’importanza di sapere scegliere: scopriamo quali sono i cosmetici cruelty-free

Cosmetici cruelty-free: ecco quali sono

Iniziamo almeno col saper riconoscere i prodotti cruelty-free. Esistono alcuni marchi sicuramente schierati dalla parte degli animali.

Solitamente sono contrassegnati dal simbolo di un coniglio zampettante tra due stelle.

Per maggiore sicurezza vi consigliamo di consultare il sito della LAV per quanto riguarda la situazione in Italia ed a livello mondiale il sito GoCrueltyFree.

Qui troverete le liste dei marchi aderenti in maniera del tutto volontaria allo Standard Cruelty Free, cioè una serie di norme che definiscono cruelty-free i marchi che oggi non incrementano né condividono l’uso di test cosmetici su animali e che non usano ingredienti di natura animale ma solo vegetale o sintetica.

Si tratta di prodotti facilmente reperibili in farmacia, erboristeria, GAS, negozi specializzati e… naturalmente a prezzi abbordabili! Tra questi ci sono marchi molto noti e diffusi e molti marchi italiani.

La lista dei marchi cruelty-free di cosmetici e make-up

  • Alkemilla
  • Allegro Natura
  • Argital
  • Bakel
  • Biofficina
  • Bottega Verde
  • Derbe
  • Diva International
  • Dr Taffi
  • Flora
  • Helan
  • Higen
  • La Cosmetica
  • Le Erbe di Brillor
  • Lefay
  • L’Erbolario
  • Liquid Flora
  • Qualikos
  • I Provenzali
  • Zoe Cosmetics

Oltre ai marchi italiani di seguito riportiamo l’elenco delle aziende straniere distribuite nel nostro Paese:

  • Jason Natural Cosmetic
  • Montagne Jeunesse
  • The Body Shop
  • Urban Decay
  • W.S.Badger

Spesso questi prodotti hanno un mark-up in termini di prezzo che riflette non solo il loro posizionamento sul mercato, ma anche i maggiori costi che possono avere avuto per effetto di questa scelta. Ora tocca a noi consumatori scegliere, invece…

Informarsi è infatti il primo passo verso un consumo critico e consapevole. Speriamo che in un futuro diventi un’abitudine diffusa, un riflesso spontaneo nel momento in cui si prendono decisioni di acquisto.

I prodotti dei marchi più noti, come ad esempio The Body Shop, sono inoltre facilmente reperibili online. Di seguito riportiamo alcuni esempi:

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The Body Shop Forever Against Animal testing Cosmetics bag
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Tutto sulla cosmesi naturale

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Ultimo aggiornamento il 16 Marzo 2024 da Rossella Vignoli

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Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

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9 Commenti

  1. Yves Rocher e L’occitante NON sono cruelty free! Sono stati rimossi dalle liste ICEA e antivivisezione da Marzo 2012!!!
    Non testano in Italia, lo fanno all’estero, ma testano!!!

  2. Io mi trovo molto bene con i prodotti Fantastika.ci sono tutti gli ingredienti scritti minuziosamente insieme a principi attivi,benefici,indicazioni e modo d’uso.sono vegan oltre che cruelty free,quindi non utilizzano nemmeno prodotti come il collagene che deriva dall sfruttamento di animali

  3. BodyShop, Yves Rocher e l’Occitane sono da escludere dalla lista dei marchi aderenti allo standard cruelty free..
    Per cui è molto grave che l’informazione su vari siti, come questo, venga riportata errata..

    1. confermo quanto sopra.
      oltre al sito della lav è bene consultare il sito del leaping bunny con tutte le company cruelty free in italia e nel mondo sia nella cosmetica che nella detergenza……

  4. Confermo su The Body Shop.
    Avevo letto inoltre che Yves Rocher per entrare nel mercato cinese sta iniziando a testare (info da verificare).

  5. Oggi a casa mia, prneati di mia madre a pranzo, gente di campagna, prosaica e che di fronte ai miei discorsi sul veganismo ancora imperfetto, ha mostrato in fondo piu’ comprensione edinteresse dei cittadini, dicevo oggi a pranzo rito carneo nel suo piccolo, a livello di Kuala Lumpur.Di verdure neanche a parlarne, e sono stato costretto ad assaggiare cose che normalmente scarto senza alcun rimpianto, e sono stato tutto il giorno disturbato: ma se si cucinassero tante belle verdure, e tanta frutta al termine, al limite: ah, c’era una Moresca di Verdure Ripiene al forno, ma nessuno le ha gradite: beh, dopo Chitarra al Ragu’,Saggiccie alla Teramana, Mazzarelle, e Roast-Beef funghi e piselli, come poteva andare diversamente?Ho tirato fuori, cosi’, per provare una salsina thai alla citronella e latte di cocco, che almeno e stata assaggiata e gradita dalle signore, meno retrive e grette dei maschi ‘con con gli attributi’…

  6. In realtà, The Body Shop è stata risaputamente acquistata da L’Oreal che non può certo definirsi contro la vivisezione. Credo sia errato, quindi, considerarla cruelty free perchè, acquistandola, si finanzia indirettamente una grande multinazionale che non ha scrupoli a praticare la sperimentazione.

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