Lagotto romagnolo: aspetto, carattere, allevamento e prezzi
Lagotto romagnolo: originario dell’Emilia-Romagna, è l’unica razza davvero specializzata nella ricerca del tartufo.
Sommario
Il lagotto romagnolo appartiene alla categoria dei cani da riporto, cani da cerca, cani da acqua. Viene utilizzato da sempre come cane da ricerca del tartufo, avendo un olfatto particolarmente sviluppato.
Il suo nome deriva dal dialetto romagnolo: alcuni lo associano al paesino di Lagosanto, vicino alle sue origini, altri all’espressione Càn Lagòt che significa cane da acqua.
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Lagotto romagnolo: un po’ di storia
Questo razza di cane esiste fin dall’epoca degli Etruschi, tanto che ne sono state rinvenute raffigurazioni nella necropoli di Spina, nei dintorni di Ferrara. Ne troviamo traccia persino in un importante affresco presente nel Palazzo Ducale dei Gonzaga, a Mantova.
In molti testi risalenti al XVI secolo si parla di un cane dal pelo riccio e adatto alla caccia della selvaggina in acqua. La sua descrizione lascia supporre che si trattasse proprio del lagotto.
È originario della zona di Ravenna e della pianura di Comacchio, ma presto si diffuse fino al Friuli. Queste erano zone paludose, quindi inizialmente il cane veniva utilizzato come cane da riporto dei volatili. Una volta bonificate le paludi, verso la fine del 1800, le sue abitudini di caccia cambiarono e divenne cane da tartufo, unico al mondo a possedere questa specializzazione.
Lagotto romagnolo: aspetto caratteristico
Questo cane di taglia media pesa dai 13 ai 16 kg ed è alto 45-50 cm al garrese. La femmina è generalmente più piccolina, ma di poco. Il tartufo è largo, così come l’intero muso. Gli occhi sono rotondi e grandi, il loro colore è legato alla tonalità del mantello.
Una delle sue peculiarità è il pelo, riccio e folto, simile alla lana. Il colore del mantello varia dal bianco sporco (con o senza macchie marroni) all’arancio, il marrone e il roano.
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Il Lagotto romagnolo è una di quelle razze di cani che non perdono pelo, per cui è necessario sottoporlo ad una toelettatura periodica per evitare che possano formarsi dei nodi. Anche la coda è molto pelosa e assume la forma a scimitarra quando il cane è a riposo. Il cane è molto robusto e forte, ben proporzionato, la sua lunghezza corrisponde all’altezza.
Lagotto romagnolo: carattere e istinti
L’indole da gran lavoratore lo accompagna da sempre: è nato per andare alla ricerca e questo lo rende un cane molto dinamico e vivace. Si adatta in qualsiasi contesto, per cui non avrà problemi a vivere in famiglia con bambini piccoli, dentro un appartamento o in presenza di altri cani.
Tuttavia, nel rispetto del suo temperamento, è necessario che abbia ogni giorno la giusta dose di movimento all’aria aperta. Con molta probabilità, se avete un giardino, troverete delle piccole buche, segno che il lagotto romagnolo abbia tentato di scavare per cercare qualcosa.
Nel complesso è docile e silenzioso, raramente abbaia ed è un cane di compagnia.
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Lagotto romagnolo allevamento
Per molti anni gli allevamenti di lagotto si sono concentrati solo nelle zone della pianura padana. A partire dagli anni ’70, grazie all’input di Quintino Toschi e dopo un periodo di generale disinteresse, questa razza è tornata alla ribalta. Ne sono state affinate le sue caratteristiche genetiche, impedendo così che andasse incontro ad estinzione.
Nel 1988 è nato il primo Club italiano lagotto romagnolo e lentamente sono comparsi anche all’estero. Sono molti oggi gli allevamenti riconosciuti dall’ENCI per cui, per chi decidesse di acquistare un cucciolo, è bene rivolgersi direttamente a centri specializzati e certificati. Il riconoscimento degli standard della razza è stato definito nel 1992.
Lagotto romagnolo prezzi
A meno che non scegliate di adottare il cane, opzione che vi raccomandiamo, il prezzo per un cucciolo di questa razza parte da 600 euro e può arrivare anche fino a 1000 euro.
A questo bisogna aggiungere le spese per l’addestramento, necessarie nel caso in cui vogliate utilizzarlo come cane da tartufo. Oggi anche le Prove di cerca del tartufo sono state standardizzate e certificate dall’ENCI.
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Ultimo aggiornamento il 11 Ottobre 2023 da Rossella Vignoli
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