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Perché il latte materno è l’alimento più importante e completo per la crescita del neonato

Il latte materno è l’alimento più importante e completo per la crescita del neonato e rappresenta ciò di più prezioso e straordinario la natura ci abbia fatto dono.

Perché il latte materno è l’alimento più importante e completo per la crescita del neonato

Il suo valore nutrizionale è altissimo. Si tratta, infatti, di un concentrato naturale di vitamine, sali minerali, acidi grassi essenziali, carboidrati, proteine ed altre componenti indispensabili allo sviluppo del bambino, la cui composizione cambia durante i mesi dell’allattamento a seconda delle specifiche esigenze del piccolo.

Ed è proprio la sua capacità di adattamento e variabilità al fabbisogno nutrizionale del neonato a fare del latte materno l’alimento perfetto e “su misura” nelle prime e fondamentali fasi della sua crescita. Scopriamo insieme tutti i segreti, i benefici e le peculiarità di questo “super-food”, frutto della perfetta alchimia che unisce mamma e bebè.

Latte materno: produzione

Normalmente, il latte materno viene prodotto dalle ghiandole mammarie della donna, sotto il controllo di alcuni ormoni (prolattina e ossitocina) stimolati dalle poppate del bambino. Un meccanismo naturale sorprendete, che non solo determina la produzione del latte, ma ne modula anche la quantità, l’erogazione e determina le sue caratteristiche nutrizionali intrinseche. Un piccolo miracolo della natura umana che si ripete ad ogni poppata.

latte materno

Non sempre, però, la produzione di latte materno è adeguata alle esigenze nutrizionali del bambino, ma quando ciò accade si può tentare di aumentarla in modo naturale senza ricorre al latte artificiale. Un aiuto può arrivare dall’integrazione di alcune sostanze galattogene, come la galega e da un’adeguata dieta in allattamento.  Per far ciò è fondamentale che si creino le condizioni ottimali perché ormoni e ghiandole funzionino in maniera sinergica ed efficiente. E’ dunque importante:

  • attaccare correttamente il bambino al seno;
  • allattare ogni volta che il neonato ne fa richiesta;
  • mantenere una frequenza alta delle poppate giornaliere;
  • attendere, ad ogni poppata, che il bambino si stacchi spontaneamente;
  • allattare anche durante la notte, quando i livelli di prolattina aumentano;
  • evitare di utilizzare ciucci e tiralatte (naturalmente quest’ultimo è indispensabile se il bambino è prematuro. Se dovete acquistarlo, consultate la guida sui migliori tiralatte).
  • creare un ambiente rilassante e protetto durante l’allattamento.

Perché la produzione giornaliera di latte sia continua e abbondante è quindi indispensabile che le poppate siano frequenti e correttamente eseguite. Più il bambino succhierà il latte dal senso della mamma, più i livelli ormonali resteranno alti e stimoleranno le ghiandole mammarie attraverso il “riflesso prolattinico” attivato proprio dalla suzione.

L’ossitocina, invece, è l’ormone deputato alla fuoriuscita del latte dal capezzolo (“riflesso ossitocinico”) ed è stimolato dagli impulsi nervosi che arrivano al cervello della mamma quando il bambino si attacca al seno.

Latte materno: composizione

Nel miracoloso processo che permette la produzione di latte, ognuno, dunque, deve fare la sua parte. Solo attraverso questa sinergia perfetta una mamma è in grado di produrre del latte adeguato in quantità e qualità alle esigenze del proprio piccolo.

Tuttavia, il latte che una mamma produce durante i mesi dell’allattamento non è sempre uguale. Esso cambia in funzione dello sviluppo del bebè variando ogni volta in termini di composizione, aspetto, consistenza e colore. In generale si possono individuare 3 fasi nella produzione del latte materno che corrispondono ad altrettante composizioni nutrizionali specifiche.

  • Colostro

Si tratta di un latte denso e appiccicoso che viene prodotto dalla ghiandole mammarie nei primissimi giorni dell’allattamento, in media per le prime 72 ore successive al parto. E’ soprannominato anche “oro liquido” per il suo altissimo contenuto di vitamine, sali minerali e proteine. Il colostro è il latte materno che trasferisce al bambino gli anticorpi e le immunoglobuline indispensabili al sistema immunitario.

  • Latte di transizione

Tra il 5°e il 14° giorno dopo il parto il latte materno cambia, e si trasforma in quello che viene definito “latte di transizione”. Come suggerisce il nome, si tratta di una fase intermedia della produzione di latte che si prepara a cambiare ulteriormente in latte maturo. Consistenza e colore del latte di transizione sono ancora più dense e intense per via del contenuto lipidico più alto e della maggiore concentrazione di calorie e lattosio.

  • Latte maturo

Dalla quarta settimana di vita del bambino il latte diventa maturo. Il latte maturo è ricco di proteine, zuccheri, vitamine e sali minerali e di tutti i componenti indispensabili (ormoni, enzimi e cellule vive) alla crescita e al sano sviluppo del bambino e delle sue funzioni cognitive. Benché il latte materno abbia un valore nutrizionale eccellente in ogni sua fase evolutiva, la composizione del latte maturo presenta caratteristiche distintive notevoli.

  • contiene 400 proteine (caseine e sieroproteine) deputate non solo alla funzione nutritiva ma anche antimicrobica e immunitaria;
  • è ricco di lattosio, il carboidrato che soddisfa gran parte del fabbisogno energetico del bambino ed è fonte di galattosio, fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso centrale;
  • contiene circa 200 acidi grassi preziosi tra cui: acido oleico, acido linoleico, cido palmitico, acido arachidonico e acido docosaesaenoico;
  • è un concentrato naturale di calcio e fosforo deputati alla mineralizzazione ossea, oltre che di Vitamina D, Vitamina B1, B2, Vitamina B12 e Vitamina A.

La composizione di questo latte rimane pressoché invariata nel tempo, anche se può subire leggeri mutamenti ad ogni poppata, a seconda delle condizioni di salute di mamma e bimbo.

Colore e sapore del latte materno

Come abbiamo visto, la diversa composizione del latte materno incide profondamente anche sul suo aspetto. Il colore, ad esempio, è la caratteristica che meglio rappresenta questa variabilità. Esso può variare perfino da donna a donna ed è quindi molto soggettivo.

Normalmente la colorazione che assume il latte è giallognolo o tendente all’arancio per via dell’alto contenuto di beta-carotene. Il colore giallo-arancio è quello tipico del colostro. Il latte maturo, invece, vira sul bianco-panna, ma a volte può presentarsi verdastro o addirittura azzurrino in funzione della percentuale di proteine in esso presenti.

Altre volte, invece, è quasi trasparente, ma il colore può cambiare anche sensibilmente nell’arco della stessa giornata a seconda dell’alimentazione e della frequenza delle poppate. Anche la conservazione del latte materno incide sul colore. Trascorsa qualche ora, infatti, è ben visibile una parte più bluastra e una più bianca e densa dovuta alla precipitazione dei grassi.

Anche il sapore del latte materno è estremamente variabile e dipende in larga parte dalla dieta della mamma. Alcuni alimenti, dal sapore più forte e marcato, possono sicuramente incidere sul sapore del latte ma gli esperti raccomandano alle mamme di non eliminarli dalla propria dieta. In questo modo, infatti, il bambino si adatterà ai diversi sapori e da grande sarà più predisposto ad una dieta varia ed equilibrata.

latte materno

Benefici del latte materno

Grazie al suo alto contenuto biologico,  il latte materno è l’alimento principe della dieta del bambino almeno per i primi 6 mesi di vita. La presenza di sostanze immunizzanti attive lo proteggono da infezioni e riducono il rischio di sviluppare allergiediabete, sovrappeso e obesità in età adulta.

Anche la mamma può godere di molti dei suoi benefici durante l’allattamento. Allattare, significa recuperare più in fretta la forma fisica perché è un’attività faticosa che implica un certo dispendio energetico (circa 500 kcal al giorno). L’allattamento, inoltre, riduce il rischio di osteoporosi, alcune forme di tumore al seno e all’ovaio ed è fondamentale nella costruzione dello speciale legame emotivo che si crea tra mamma e figlio.

Conservazione del latte materno

Il latte materno può essere conservato per un certo periodo di tempo a temperatura ambiente, in frigo o in freezer.  La conservazione ottimale prevede l’utilizzo di un contenitore sterile riempito per tre quarti sul quale dovrà essere apposta un’etichetta riportante la data dell’estrazione.

Temperatura

Il tempo di conservazione del latte materno è inversamente proporzionale alla temperatura a cui è sottoposto. Se la temperatura aumenta, dunque, i tempi di conservazione diminuiscono. In frigorifero il latte materno può essere conservato per 5-8 giorni ad una temperatura compresa tra 0-4 °C.

A temperatura ambiente, invece, il colostro si conserva per circa 12 ore tra 27-32 °C. Il latte maturo deve essere conservato sotto i 15 °C per 24 ore, da 15 a 25°C per 10 ore e  da 25 a 37°C per 4 ore.

Latte materno congelato

In freezer il latte materno si conserva da 2 settimane a 6 mesi, a seconda del tipo di freezer utilizzato (cella, scomparto a porta autonoma o congelatore separato).

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Ultimo aggiornamento il 28 Aprile 2023 da Rossella Vignoli

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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