Tutto sul Lauroceraso, la pianta ideale per realizzare siepi meravigliose
Varietà e consigli per la coltivazione
Volete realizzare una bella siepe decorativa per il vostro giardino? La pianta ideale adatta a questo scopo è il Lauroceraso. Noto anche come Lauro regio o Lauro imperiale, si tratta di un arbusto sempreverde coltivato principalmente a scopi ornamentali.
Sommario
- Lauroceraso, caratteristiche
- Significato del nome
- Varietà di Lauroceraso
- Fioritura del Lauroceraso
- Coltivazione del Lauroceraso
- Cura del Lauroceraso
- Messa a dimora del Lauroceraso
- Moltiplicazione del Lauroceraso
- Parassiti e malattie
- Il Lauroceraso è tossico?
- Lauroceraso e cianuro
- Lauroceraso e alloro, differenze
- Prezzo
- Approfondimenti tematici
Andiamo a conoscerlo più da vicino e a scoprire come poterlo coltivare anche in vaso.
Lauroceraso, caratteristiche
Originario dell’Asia sud-occidentale e dell’Europa orientale, il Lauroceraso (nome scientifico Prunus laurocerasus) è un arbusto – o piccolo albero – molto diffuso nei giardini italiani.
Appartenente alla famiglia delle Rosaceae e al vastissimo genere dei prunus, è un arbusto vigoroso e resistente, sempreverde e dalla vegetazione fitta e compatta.
Naturalmente di forma espansa, può raggiungere i 10 metri di altezza.
Vediamo nel dettaglio come si presenta:
- foglie: ellittiche e lanceolate, hanno margine dentato. Lunghe fino a 20 cm e larghe 6, sono leggermente coriacee e lucide, di un bel verde scuro nella pagina superiore, in quella inferiore sono verde pallido
- corteccia: liscia, di color grigio-marrone
- fiori: piccoli, bianchi e a forma di stella, sono riuniti in una sorta di pannocchie erette lunghe fino a 12 cm. Fioriscono in primavera ma non è rara una seconda fioritura autunnale
- frutti: a bacca, sono tondi e larghi 1,2 cm. Prima verdi, poi rossi e neri a maturità
In natura la pianta si dissemina grazie agli animali, soprattutto i merli e gli storni che, nutrendosi dei suoi frutti, espellono i semi lontano dal luogo di origine.
Proprio per questo motivo sta diventando una pianta invasiva al punto tale che in molti paesi si sta cercando di ostacolarne la diffusione.
Significato del nome
Il nome specifico fa riferimento a laurus (alloro) e cerasus (ciliegio) a causa della somiglianza delle foglie che ricordano quelle dell’alloro.
Varietà di Lauroceraso
Esistono molte varietà di Lauroceraso. Create dai vivaisti affinché potessero rispondere alle varie esigenze di ogni tipo di giardino, attualmente, in commercio, se ne possono trovare più di 40. Soffermiamoci sulle più conosciute.
Lauroceraso ‘Rotundifolia’
Perfetto come pianta da siepe, questa varietà è un arbusto denso con grandi foglie verde brillante. Ha una crescita annuale di circa 30-60 cm all’anno, ma ha particolari esigenze in termini di clima: non tollera il gelo molto rigido e mal sopportare anche gli ambienti e i terreni troppo umidi.
Lauroceraso ‘Caucasica’
Spesso impiegato come pianta da siepe per la sua crescita rapida, ha foglie più strette rispetto alla varietà Rotundifolia. Va benissimo anche nel caso di giardini piccoli in quanto la crescita in larghezza è piuttosto limitata.
La fioritura è molto abbondante ed avviene nel mese di aprile.
Lauroceraso ‘Etna’
Specie forte e compatta. Da giovani le sue foglie sono rosse, poi diventano di un bel verde brillante. Resistente al freddo, non ama però i terreni troppo umidi, né bagnati. Ha una fioritura non troppo appariscente.
Lauroceraso ‘Otto Luyken’
Dal portamento molto compatto e dal fogliame verde scuro brillante, la sua altezza massima è di circa 1metro; per questo si tratta della varietà più adatta per realizzare siepi molto basse.
Non ha particolari esigenze: si adatta a tutti i tipi di terreno e sta bene sia all’ombra che in pieno sole.
In primavera sfoggia fiori bianchi profumatissimi. Spesso, in autunno, avviene una seconda fioritura con successiva produzione di bacche.
Lauroceraso ‘Herbergii’
Varietà adatta per le siepi medio-basse, vanta una copiosa fioritura bianca primaverile. Con foglie lunghe e strette, color verde scuro, si tratta di una specie molto resistente al gelo, e tollera anche gli ambienti umidi, ma non troppo bagnati.
Lauroceraso ‘Zabeliana’
Molto resistente al freddo intenso e al gelo, questa specie cresce molto lentamente. È quindi ideale per i giardini meno spaziosi ma va regolata con la potatura affinché rimanga compatta e non si allarghi troppo.
Lauroceraso ‘Mano’
Caratterizzata da un fogliame verde lucido, questa specie è particolarmente indicata per la realizzazione di siepi fino a 150 centimetri di altezza. In primavera, i nuovi germogli fogliari sono rossicci; mentre a maggio avviene la fioritura con fiori bianchi e profumati che attirano le farfalle.
Lauroceraso ‘Tico’
Molto resistente alle basse temperature (anche fino a -20°C), questa specie produce piccoli fiori molto profumati, cui seguono bacche nere molto amate dagli uccelli. I giovani germogli primaverili sono verde chiaro brillante, mentre in autunno la pianta assume tonalità bronzo ramate.
Fioritura del Lauroceraso
In primavera produce piccoli fiori bianchi a forma di stella. Assemblati in una specie di pannocchia, hanno una profumazione molto intensa.
Coltivazione del Lauroceraso
Ideale per realizzare siepi e barriere verdi, il Lauroceraso può essere anche coltivato come pianta singola.
Coltivazione in vaso
Le varietà più adatte per la coltivazione in vaso sono il ‘Mount Vernon’, che cresce non più di 30 cm, e l”Otto Luyken’. In ogni caso, utilizzare sempre vasi di grandi dimensioni e, ricordarsi, ogni autunno, di somministrare un concime in granuli a lento rilascio.
Se il rinvaso risulta complicato per la grandezza e il peso del vaso, limitarsi a sostituire, ogni anno in primavera, il terriccio superficiale.
Coltivazione in piena terra
Il Lauroceraso va messo a dimora a inizio autunno oppure in febbraio. Prima di posizionare la pianta, predisporre una buca d’impianto di dimensioni abbastanza ampie. Il terreno va lavorato con cura e va inoltre arricchito con stallatico maturo o concime granulare a lento rilascio.
Le lavorazioni vanno eseguite fino a 30 centimetri di profondità.
Pianta da siepe
Perfetta come pianta da siepe, può creare utili barriere verdi in terrazze e cortili. Inoltre, è anche una pianta antismog e antirumore. Profumata e bella in tutte le stagioni.
Coltivazione in Terrazzo
Valgono le indicazioni e i suggerimenti della voce “Coltivazione in vaso”: utilizzare vasi capienti e prediligere specie piccole o nane.
Cura del Lauroceraso
A prescindere dalla modalità con cui sceglierete di coltivarlo, il Lauroceraso è una pianta robusta che si ammala raramente e che non ha particolari esigenze. Nonostante ciò, ecco una serie di accorgimenti utili per la sua cura.
Clima e temperatura
Il Lauroceraso è un arbusto particolarmente resistente sia al caldo che al freddo.
Sopporta bene temperature fino a -20°C; comunque sia, è consigliabile creare uno strato non molto spesso di pacciamatura alla base delle piante, da eliminare poi a inizio primavera.
Per quanto invece riguarda la stagione più calda, sopporta bene anche le alte temperature. Al massimo possono comparire delle scottature se esposto in pieno sole; in tal caso, valutare la possibilità di una posizione più riparata.
Esposizione
Preferisce le posizioni soleggiate, ma riesce a sopravvivere anche in posizioni a mezz’ombra o addirittura all’ombra. In questo secondo caso, il rischio è però quello di avere una fioritura scarsa o addirittura assente.
Terreno
L’ideale è un terreno profondo, umido e possibilmente leggermente acido (pH non superiore a 7,5). Assolutamente da evitare i suoli calcarei o comunque troppo compatti e argillosi.
Annaffiatura
Il Lauroceraso necessita di un suolo sempre fresco ma non intriso di acqua. Per gli esemplari adulti sono sufficienti le piogge (in caso di peridi particolarmente secchi, intervenire con irrigazioni abbondanti ogni 2 settimane).
Le piante più giovani, e quelle coltivate in vaso, invece, devono essere annaffiate regolarmente da marzo a settembre.
Dal momento che il Lauroceraso predilige i suoli subacidi, evitare (per quanto possibile) di irrigare con acqua molto dura, cioè ricca di calcio. A lungo andare, questo potrebbe infatti alterare il pH del suolo e causare la comparsa di clorosi fogliare.
Concimazione
Si consiglia di somministrare una volta all’anno, meglio se in autunno, del concime a base di stallatico. Vanno coperti sia il piede della pianta che la zona circostante, evitando di toccare il tronco.
In primavera è possibile aggiungere poco concime granulare per piante verdi.
In estate, infine, è bene eseguire concimazioni utilizzando concimi organici a base di urea.
Nella prima fase di coltivazione, prediligere un concime a base di azoto, per favorire una buona crescita della pianta garantendo lo sviluppo vegetativo.
Messa a dimora del Lauroceraso
In Italia, il periodo ideale per la messa a dimora è l’autunno; nelle zone con inverni particolarmente rigidi (-20°C), è meglio effettuare questa operazione in primavera.
Per l’ottima riuscita, qui di seguito vi indichiamo una serie di accorgimenti da tener presenti:
- scegliere una giornata asciutta e quando di notte la temperatura non è scesa sotto lo zero termico
- la buca per l’impianto deve misurare 80-100 cm, sia di diametro che di profondità
- nel caso di una siepe, i vari esemplari devono essere collocati ad una distanza, l’uno dall’altro, da 100 a 120 cm
- creare, sul fondo della buca, uno strato drenante con ghiaia o cocci
- arricchire il terreno con un buon ammendante organico quale stallatico pellettato
Potatura
Nel caso di Laurocerasi che vanno a formare una siepe, la potatura va effettuata 2 volte all’anno, preferibilmente a inizio giugno e alla fine di settembre.
Si consiglia di utilizzare le cesoie anziché il tosasiepi poiché quest’ultimo potrebbe recidere in malo modo le foglie grandi .
Per le piante coltivate in vaso, è sufficiente eliminare i rametti secchi o rovinati.
Moltiplicazione del Lauroceraso
Il Lauroceraso può essere moltiplicato per talea o per seme.
Vediamo come si eseguono entrambe le modalità.
Moltiplicazione per talea
Si tratta della tecnica più diffusa da effettuarsi a primavera inoltrata, o addirittura a inizio estate. Ecco come si procede:
- dividere i rami in parti più piccole di circa 10 cm, e asportare le foglie presenti nella parte bassa tagliando a metà quelle superiori
- immergere la talea nell’ormone radicante ed inserirla in un substrato di coltivazione costituito da torba o terriccio universale mischiato con sabbia e ghiaia per favorire il drenaggio
- conservare i vassoi in una zona fresca, a mezz’ombra e riparata dal vento
- annaffiare regolarmente
Le talee giovani si coltivano in vaso per due o tre anni, dopodiché è possibile metterle a dimora in giardino.
Moltiplicazione per semi
I semi si ricavano lasciando essiccare al sole i frutti della pianta. I semi vanno poi conservati in un sacchetto in frigorifero per circa 2 mesi. Trascorso tale periodo di tempo, procedere alla semina in un substrato di torba e sabbia da mantenere costantemente umido.
Parassiti e malattie
Nonostante si tratti di una pianta piuttosto resistente, iI Lauroceraso non è indenne da malattie ed avversità. I suoi principali nemici sono i parassiti che divorano i margini delle foglie, la cocciniglia che rovina anche i rami, i funghi che divorano il legno dei rami, e gli afidi che provocano l’arricciamento e accartocciamento delle foglie colpite.
Il fungo Sphaeropsis malorum, in particolare, può provocare il disseccamento della pianta stessa, a partire dai per poi procedere verso le branche. In tal caso è possibile intervenire potando i rami colpiti.
Un altro importante nemico è l’oidio perforante, un fungo che colpisce prevalentemente le foglie giovani: inizialmente, queste vengono ricoperte da una patina biancastra e poi arrivano a necrotizzarsi con conseguente formazione di tagli e perforazioni. Di fronte a questa problematica, si consiglia di tagliare e bruciare tutte le parti affette e, in primavera, soprattutto in zone molto umide e con forte escursione termica, spargere spesso zolfo bagnabile o appositi prodotti antioidici.
Attenzione anche all’esposizione: in estate, l’eccessiva esposizione alla luce diretta del sole può provocare ustioni sulle foglie che si manifestano come macchie color bruno o bronzeo.
Il Lauroceraso è tossico?
Si tratta di una pianta velenosa, sia per l’uomo che per gli animali, in tutte le sue parti. Contenendo acido cianidrico, può infatti essere letale. Prestare particolare attenzione in caso di presenza di bambini e animali domestici.
Lauroceraso e cianuro
In passato questa pianta veniva usata come rimedio erboristico contro la tosse, stimolante respiratorio ed antispasmodico.
Oggi, invece, a causa dei glucosidi cianogenetici contenuti al suo interno, l’utilizzo in tal senso è vietato, non avendo ottenuto l’approvazione ufficiale per alcun tipo di indicazione terapeutica.
Per il medesimo motivo, l’uso del lauroceraso è stato proibito anche in ambito cosmetico.
Lauroceraso e alloro, differenze
La differenza sostanziale sta nelle foglie.
L’alloro (alloro nobilis) ha foglie verde scuro, sottili e affusolate, e gradevolmente profumate; le foglie di lauroceraso, invece, sono più grandi e più carnose, arrotondate, color verde brillante e senza odore.
Nel dubbio, evitare di ingerire le foglie, poiché quelle del Lauroceraso sono tossiche e potenzialmente letali!
Prezzo
Indicativamente, una piantina di lauroceraso appena nata, o appena messa a dimora per talea, costa circa 5,00 euro; un esemplare già adulto, invece, può costare anche 10,00 euro.
Approfondimenti tematici
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Ultimo aggiornamento il 6 Febbraio 2021 da Rossella Vignoli
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