30mila posti di lavoro nella geotermia, se pienamente sviluppata
Un potenziale occupazionale non indifferente nel nostro Paese: in futuro potrebbero esserci 30mila posti di lavoro nella geotermia, se si verificheranno determinate condizioni. Vediamo quali.
Il settore della geotermia è già discretamente sviluppato nel nostro Paese, dando già lavoro a tremila persone. Tuttavia, secondo Legambiente e Kyoto Club, che lo hanno sottolineato nel corso del convegno ‘Speciale geotermia, il futuro a emissioni zero è già qui‘, gli occupati potrebbero arrivare a trentamila.
Certo, occorre soddisfare due requisiti: condizioni di mercato ottimali e normative più incisive.
L’Italia produce 6.000 GWh di energia mediante geotermia, sebbene mediante impianti di vecchia generazione (alta entalpia) situati in Toscana. Tuttavia, il futuro ci impone un ammodernamento degli impianti. Il progetto di Enel è quello di chiudere le vecchie centrali, 22 ancora attive, che sono inefficienti e inquinanti, sostituendole con impianti più piccoli, che meglio si possono integrare rispetto ai delicati equilibri del sottosuolo.
Attualmente, nel nostro Paese sono in corso di sviluppo 10 progetti pilota per lo sviluppo di impianti geotermici a media entalpia di piccola taglia, per un investimento da parte di privati pari a 400 milioni di euro.
Tra questi, va annoverato la piattaforma tecnologica proposta da Itw Lkw Geotermia Italia, che realizzerà un impianto sperimentale di 5Mw a Castel Giorgio (Terni). L’impianto è ormai in fase avanzata di autorizzazione.
Cosa caratterizza questo impianto? Esso utilizza un sistema chiuso a ciclo binario che esclude il rilascio di emissioni in atmosfera. Con questo meccanismo trasformerà in energia elettrica i fluidi geotermici ad una profondità di circa 1.000 mt, producendo 40 GWh/anno di energia ‘verde’ da fonte rinnovabile. Il tutto in sostituzione dei combustibili fossili.
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Ultimo aggiornamento il 12 Luglio 2018 da Rossella Vignoli
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