Le mete ecosostenibili del 2015
Quali sono le mete ecosostenibili del 2015? Ecco la classifica di una ong, la Ethical Travel, che tiene conto di fattori come attenzione all’ambiente, ai diritti umani e all’equità sociale, oltre alla protezione degli habitat naturali e degli animali…
I viaggi più belli forse sono quelli che rimangono nel cuore e nella memoria per molto tempo ma oggi è importante che siano anche delle mete ecosostenibili.
Non tutti hanno avuto la possibilità di visitare dei luoghi nel totale rispetto della biodiversità e delle popolazioni del territorio. Che lo si chiami eco-viaggio, vacanza etica o turismo responsabile, in ogni caso si parla di un modo di viaggiare che scopre valori di sostenibilità, conoscenza delle popolazioni locali e degli ambienti naturali e che arricchisce contemporaneamente noi ed i luoghi che ci ospitano.
I viaggi sono una delle industrie più fiorenti e con il maggiore impatto ambientale nel Mondo, questo significa che i viaggiatori hanno un’enorme potere, non solo economico e politico, ma anche dal punto di vista della sostenibilità.
Scegliere di viaggiare in modo etico, prediligendo luoghi e paesi che fanno del rispetto dei diritti umani e dell’ambiente una bandiera, può cambiare il modo di approcciare il turismo anche da parte delle masse e non solo da parte di pochi viaggiatori responsabili.
Ecco allora una lista di mete ecosostenibili per il 2015, quelle cioè che rispettano la cosiddetta regola delle 3 E, ovvero “Ethic-Environment-Economy”, tratte dalla rigorosa classifica redatta annualmente dall’organizzazione no profit Ethical Travel sulla base di parametri come cura ambientale, attenzione ai diritti umani e welfare sociale, ma anche protezione degli habitat naturali e degli animali.
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Capo Verde. Con il punteggio più alto della regione africana, l’arcipelago di Capo Verde ha fatto passi avanti nella diminuzione della povertà, migliorando l’agricoltura e fronteggiando il problema dei randagismo dei cani, con un aumento anche nel numero di donne che ricoprono ruoli politici, come sinonimo di una grande attenzione alle pari opportunità.
Cile. E’ la meta ecosostenibile con il punteggio più alto per la protezione dell’ambiente, avendo approvato la prima carbon tax del Sud America e opponendosi alla costruzione di miniere di rame. Ottimo anche il punteggio per lo Human Development Index, indice su aspettativa di vita, tempo medio trascorso a scuola, vita media basata sugli introiti nazionali.
Repubblica Dominicana. L’isola ha portato avanti un progetto pilota per ridurre il consumo energetico nell’industria, lottando anche per la sopravvivenza di alcuni animali contro la caccia portata avanti dal Giappone. Si valorizzano inoltre principi come libertà sul lavoro e lotta alla corruzione
Lituania. La repubblica baltica sta portando avanti una campagna di ripopolamento dei lupi, e rimane una delle nazioni europee con la più alta sensibilità alla protezione degli animali. Ha inoltre fissato l’obiettivo di produrre il 23% del suo fabbisogno energetico con le rinnovabili entro il 2020, e oggi è già al 22%.
Mauritius. Anche per la presenza di una grande biodiversià di vegetazione, che presenta oltre 670 specie di piante, l’isola si è ben piazzata dal punto di vista di coscienza ambientalista.
Palau. Le isole di Palau stanno promuovendo dei sussidi verso chi decide di costruire nuove abitazioni a basso consumo energetico, l’obiettivo è portare il Paese al 20% coperto da rinnovabili e al 30% di efficienza energetica entro il 2020. Ci sono anche piani per proteggere la fauna locale, come ad esempio quello per censire i macachi in cattività al fine di curarli e nutrirli; in contemporanea è stata avviata una campagna di rieducazione per sensibilizzare i cittadini contro la cattura dei cuccioli da ridurre in cattività.
Samoa. Con alti punteggi su diritti umani e pari opportunità, l’isola pacifica ha anche da poco ospitato una conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile, e ha un impegno continuo verso la sostenibilità ambientale. Samoa sta cercando di dotarsi di un sistema di controllo verso i disastri ambientali, ed ha firmato un accordo con l’ONU per 1 milione di dollari per sostenere la biodiversità e gestire i cambiamenti del clima e la desertificazione.
Tonga: secondo punteggio più alto nel rispetto dei diritti umani e civili e attenzione alle emergenze ambientali. Tonga vuole ridurre del 50% la sua dipendenza dal diesel entro il 2020 promuovendo al suo posto il solare. Nel 2015, Ha’aapai è la prima delle isole dell’arcipelago polinesiano ad avere solo agricoltura biologica.
Uruguay. E’ una delle destinazioni con il punteggio più alto per il suo sistema di trasporti pubblici più sostenibili dell’America Latina, con bus e taxi elettrici. Inoltre il Governo sta cercando di ridurre l’impronta di carbonio con l’obiettivo di arrivare all’80% di tutte le energie da rinnovabili entro il 2020.
Vanuatu. Le piccole isole pacifiche sono una delle mete più etiche per l’organizzazione Ethical Travel. Hanno il tasso di disoccupazione più basso tra tutti questi paesi e in particolare Vanuatu si fregia del titolo di “nazione più felice del Mondo” secondo l’Happy Planet Index, che tiene in considerazione fattori come il benessere percepito, l’attesa di vita, e l’impronta di carbonio.
Ultimo aggiornamento il 1 Dicembre 2017 da Rossella Vignoli
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