Leguminose: coltivazione e benefici
Conosci le leguminose? Nella famiglia delle Fabacee si trovano piante come piselli, fagioli, lenticchie, soia e fave. Queste sono in grado di arricchire i terreni coltivati. I semi che producono, poi, fanno bene all’organismo, in quanto ricchi di proteine e fibre.
Sommario
Leguminose: descrizione e benefici per la salute
L’aspetto delle leguminose è piuttosto variegato, in quanto possono essere piante arbustive, arboree ed erbacee.
La caratteristica che le accomuna è la presenza del baccello (o legume), dove si trovano i semi, che vengono utilizzati in cucina.
In Italia in particolare, si trovano sia piante agricole che ad uso decorativo come la cicerchia, la mimosa, l’astragalo, l’arachide ed il cece.
Altro elemento fondamentale di tutte le leguminose è la presenza, presso le loro radici, del Rhizobium leguminosarum.
Questo batterio è in grado di assorbire l’azoto nell’aria e di rilasciarlo nei terreni coltivati per remineralizzarli. Per questo sono perfette per l’orto sinergico.
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Per i loro molteplici benefici, tra cui un’elevata presenza di fibre e vitamine del gruppo B (incluso l’acido folico), le leguminose vengono utilizzate per realizzare zuppe, insalate fredde e vellutate.
Sono gli unici ortaggi in grado di apportare proteine all’organismo, infatti sono l’alimento principale dei vegani. Importante anche la presenza di vitamina H, nonché di minerali essenziali come ferro, zinco e magnesio, ideali per chi soffre di anemia.
La coltivazione delle leguminose
Le leguminose si adattano a qualunque microclima, infatti alcune piante di questa famiglia si trovano persino in Groenlandia.
Piselli
I piselli sono tra le più facili da coltivare, in quanto sono in grado di resistere anche ai – 10 °C. Preferite la cultivar nana, è quella più precoce e richiede meno lavoro. Attenzione però perché il terreno non deve essere né troppo umido né troppo asciutto, e la pianta non va mai coltivata accanto ad aglio e cipolla.
Dopo aver interrato circa 2-3 kg di concime naturale, si procede con la semina, che può avvenire in autunno o a ridosso della primavera. Quando la temperatura si sarà assestata sui 7-8 gradi vedrete già spuntare le prime piantine. I semi di pisello nano vanno tenuti a 20 cm di distanza.
L’irrigazione va effettuata in fioritura, le piante vanno reincalzate frequentemente e il terreno pulito dalle infestanti. Il raccolto deve avvenire quando il baccello è turgido e non rugoso.
Questa pianta impoverisce il terreno di calcio, pertanto va coltivata a rotazione. Una volta estirpata, potrà essere utilizzata per concimare. I piselli subiscono poche malattie. I suoi acerrimi nemici sono più che altro i topi e gli afidi, che attaccano tutte le leguminose.
Fagioli
I fagioli vanno coltivati in terreni morbidi, a medio impasto ed esposti al sole. Possono essere collocati accanto a lattuga e pomodori ma non vicino ad aglio e cipolle. Preferite la varietà nana, che offre una rotazione veloce e un abbondante raccolto. Interrate i semi tra aprile e maggio ad una profondità pari a una volta e mezza la dimensione del seme.
Meglio utilizzare il sistema delle postarelle, ovvero inserendo 5-6 semi per buca. I fagioli, a differenza dei piselli, non sopportano il freddo; pertanto le piantine inizieranno ad emergere quando la temperatura è intorno ai 14 °C.
Concimate il terreno a media profondità con pellettato, a cui potrete aggiungere del potassio. Il fagiolo nano dev’essere rincalzato in terreno asciutto ma può essere irrigato, durante la fioritura, per non più di due volte fino al raccolto, che avverrà in autunno. Ricordate anche di mantenere il terreno ben zappato e libero dalle infestanti.
I semi si raccolgono a baccello colorato che tende ad appassire. Per prevenire gli attacchi del tonchio, nemico anche di ceci e fave, coprite le piante con una rete in maglia fine.
Ceci
I ceci possono essere coltivati in zone dal clima arido e secco. Il terreno non deve essere troppo argilloso, né umido né salino. Non serve concimarlo, ma lo si può arricchire con fosforo e potassio. La pianta tollera bene anche il freddo, ma è meglio procedere alla semina dopo l’inverno.
Conciate i semi con del rame per evitare che vengano intaccati dalla rabbia o antracnosi. E poi interrateli a 3-4 cm di profondità ad una distanza di 25-30 cm e di 40 cm tra le file. La rincalzatura va effettuata prima della fioritura, sempre previa sarchiatura. Non serve irrigare.
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Per raccogliere i ceci, è necessario estirpare la pianta e lasciarla essiccare appesa. Il periodo migliore è giugno-luglio, quando inizia a ingiallire.
Fagiolini
I fagiolini possono essere coltivati seguendo lo stesso metodo dei fagioli. L’unico passaggio differente è quello della raccolta, che deve avvenire quando il baccello è ancora verde e tenero. Il fagiolino mangiatutto nano è la cultivar più prolifica.
Fave
Scegliete i semi di fava Supersimonia che hanno un sapore dolce, e interrateli tra ottobre e marzo ad una profondità di 4-6 cm, a 20 cm tra loro e in file distanti 70 cm. Il terreno ideale non è particolarmente acido né arido, e il clima favorito è quello caldo.
Per coltivare le fave, seguite le indicazioni per i fagioli. La raccolta va effettuata tra maggio e giugno, quando il seme non è troppo duro. È possibile effettuare un rincalzo in vista dell’inverno.
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Ultimo aggiornamento il 28 Maggio 2018 da Rossella Vignoli
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