Tutto quel che c’è da sapere sul limequat, il frutto a metà tra il lime il kumquat
Proprietà, utilizzi in cucina e indicazioni per coltivarlo
Dall’incrocio tra il lime e il kumquat, ecco il limequat! Un agrume ibrido creato a inizio ‘900 ma che solo da pochi anni è comparso in Italia. Da solo, nei dolci, sul pesce, in insalata e nei cocktail… sono davvero tanti gli utilizzi che se ne possono fare. Lo avete mai provato? Andiamo a scoprirlo insieme.
Sommario
Limeqaut, cos’è
Il limequat è un incrocio tra il lime e il kumquat, meglio noto come mandarino cinese.
Come quest’ultimo, anche il limequat si può mangiare con la buccia, ha un sapore agrodolce e può essere coltivato anche in vaso.
Creato a inizio ‘900, solo da poco è arrivato sulle nostre tavole.
Limequat, pianta
La pianta di Limequat (nome scientifico Citrofortunella floridana) si presenta come un piccolo arbusto cespuglioso con foglie simili a quelle del limone. Tra l’autunno e l’inizio dell’inverno produce abbondanti frutti molto simili al kumquat, ma un po’ più grandi.
Come pianta, è più resistente al freddo del lime, ma meno del kumquat.
Varietà
Ne esistono diverse varietà; tra le cultivar più note ricordiamo:
- Eustis
- Lakeland
- Tavares
Storia e origini del Limequat
Nei primi anni del ‘900, al botanico Walter Swingle, del dipartimento dell’agricoltura in Florida, venne l’idea di unire due frutti: il lime e il kumquat. E il risultato è appunto il limequat, un agrume di forma ovale con buccia giallo-verde.
Oggi è ormai coltivato in moltissimi paesi tra cui Cina, Giappone, Spagna, Israele, Malesia, Sud Africa, Armenia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Nel nostro Paese, solo da pochi anni, alcuni imprenditori agricoli del meridione, Sicilia e Basilicata soprattutto, hanno cominciato ad investire nella produzione di questo frutto.
La produzione italiana del limequat è infatti concentrata nella zona di Policoro.
La sperimentazione promette bene. Molto probabilmente, tra qualche anno sarà un prodotto di consumo quotidiano come l’ananas o la banana.
Limequat, frutto
Il frutto del Limequat inizia a maturare da novembre. Viene raccolto da novembre a marzo quando è ancora verde e poi, a piena maturazione, diventa giallo intenso.
Vediamo come si presenta:
- forma e dimensioni: di forma ovale, somiglia al kumquat ma un po’ più grande
- buccia: liscia e sottile, di colore verde-giallo all’inizio, poi diventa giallo intenso
- polpa: suddivisa in 7-8 logge, è molto succosa e di colore giallo intenso
- semi: presenti almeno 8/10 per frutto e sono piuttosto grandi
- sapore: molto aspro, ricorda il gusto del lime ma con note amarognole
Come si mangia
Proprio come il kumquat, si può mangiare tutto intero, con la buccia, che è dolce e aromatica.
Quando comprarlo
La raccolta del frutto inizia a novembre; si trova quindi sui banchi del mercato da dicembre a marzo. Il prezzo medio, rilevato in Lazio, è di circa 2,00 euro al chilo.
Limequat, calorie
1 frutto (circa 67 gr di peso) apporta appena 20 calorie così costituite:
- 100% di carboidrati
- 0 proteine
- 0 grassi
Limequat, proprietà
Esattamente come la maggior parte degli agrumi, anche il limequat è particolarmente ricco di vitamina C, molto utile per rinforzare le difese immunitarie e le ossa.
Limequat, coltivabilità
Semplice da coltivare, il Limequat può essere coltivato sia all’aperto che al chiuso (anche in piccoli contenitori). L’importante è che la pianta si trovi in un ambiente con temperatura compresa tra i 10 e i 30 gradi.
Rispetto alla pianta del lime sopporta meglio il freddo.
Il terreno deve essere fertile e asciutto, necessita di poca acqua e occorre fare attenzione che non si creino ristagni idrici.
La si può piantare in qualsiasi periodo dell’anno. Cresce molto lentamente e, tra la comparsa dei primi germogli e il frutto maturo possono passare anche 7 mesi.
La maturazione dei frutti avviene tra novembre e marzo.
Inizialmente si può utilizzare un vaso di 40-50 cm di diametro. Poi, col passare del tempo, e in base alle necessità, si possono operare rinvasi in contenitori più grandi.
Si tratta di una pianta che può anche essere condotta a spalliera, legando i rami a una struttura sul muro. In questo caso, per evitare ristagni idrici, meglio utilizzare un terriccio più leggero.
Limequat, utilizzi in cucina
La maniera più semplice per consumarlo è quella di mangiarlo come frutto fresco: tutto, per intero, direttamente con la buccia.
Sostituto di lime e limone, il suo succo aspro e amarognolo si sposa bene con tutti i piatti che richiedono uno di questi due ingredienti. Si abbina bene a carne e pesce – sia cotti che crudi – ma è molto gradevole anche aggiunto nelle insalate.
Alcuni lo usano per realizzare particolari confetture, altri ne aggiungono solo una piccola quantità alla marmellata per dare un gusto più deciso.
Ottimo anche nella preparazione di dolci e gelati, grazie al suo gradevole profumo e alle note aspre.
Negli Stati Uniti vanno matti per un dessert a base di limequat e caramello.
Infine, per quanto riguarda i cocktail, se nel mojito l’accoppiata menta e lime rimane intramontabile, in altre bevande, il limequat sta prendendo il sopravvento su altri agrumi gialli.
Ricette con il limequat
Con il pesce
Come il limone, si sposa bene con il pesce. Tagliato a rondelle sottili, dà un tocco in più a un mix di gamberi e calamari semplicemente saltati in padella con olio, aglio e peperoncino.
Per un piatto dal sapore esotico, aggiungere un paio di cucchiai di latte di cocco, erba cipollina, menta e prezzemolo. Servire con del riso basmati bollito.
Risotto con frutti rossi, limequat e pepe
Ricetta – dosi per 4 persone
- 280 gr di riso
- 1 cipolla bianca
- 1 confezione di frutti rossi misti
- 2 limequat
- pepe di Sichuan (q.b.)
- 1 carota
- 1 spicchio di aglio
- 1 foglia di alloro
- 1 gamba di sedano
- sale e olio (q.b.)
Procedimento
- Preparare il brodo (sedano, carota, alloro, aglio e sale) e far rosolare a parte la cipolla tagliata a fettine sottili.
- In una ciotolina a parte, preparare l’emulsione di limequat: unire il succo del frutto all’olio e sbattere fino ad ottenere un’emulsione densa.
- Iniziare a cucinare il risotto facendo tostare il riso, versando il vino e lasciando poi evaporare la parte alcolica. Aggiungere quindi la cipolla e far insaporire qualche minuto. Procedere con la cottura aggiungendo il brodo poco alla volta.
- Nel frattempo, con un mixer ad immersione, frullare i frutti rossi con un goccio di olio e un pizzico di sale.
- A cottura quasi ultimata, mantecare il riso con il grana grattugiato.
- Impiattare servendo in ogni piatto una cucchiaiata di riso, qualche goccia della salsa ai frutti rossi e alcune gocce di emulsione dell’agrume.
- Guarnire con qualche mora e mirtillo tagliati a metà, fettine fini di limequat, ribes rosso e una spolverata di pepe.
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Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2024 da Rossella Vignoli
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