Tutto sulla lince, un animale fiero ma schivo e ormai in via di estinzione
La lince è un animale fiero, bellissimo, di indole schiva e solitaria attualmente a rischio estinzione. Ma quali sono esattamente le peculiarità, le abitudini e i tratti distintivi di questo felino così affascinante?
Sommario
Il suo comportamento ricorda un po’ quello di altri animali perché esce prevalentemente nelle ore serali e si dedica alla vita sociale solo durante il periodo degli accoppiamenti. Ma quali sono esattamente le peculiarità, le abitudini e i tratti distintivi di questo mammifero così affascinante?
Lince animale
Quando, nella Divina Commedia, Dante usa la lince o lonza come allegoria per rappresentare la lussuria, probabilmente si riferisce a un felino osservato in qualche gabbia di Palazzo Vecchio. Qui, un tempo, questi animali venivano allevati per celebrare la magnificenza della Repubblica Fiorentina. In realtà la fiera che il Sommo Poeta descrive nel quinto capitolo dell’Inferno non può essere una lince perché nel dipinto di Gustave Doré essa è rappresentata con la coda lunga. Essa, infatti, si distingue dagli altri felini proprio per la coda corta.
Al di là della rappresentazione dantesca di questo animale, sappiamo che si tratta di un mammifero appartenente all’ordine dei felini.
Le sue peculiarità fisiche sono i ciuffi di peli sulle punte delle orecchie e il manto che assume varie gradazioni di colore a seconda del territorio di appartenenza. Infatti, usa il mimetismo per difendersi dai pericoli dell’ambiente circostante, ma anche per ingannare le sue prede. Ecco perché il pelo è più chiaro nei paesi del Nord e diventa più scuro man mano che si procede verso sud.
Questo mammifero, conosciuto anche con il nome di gattopardo o lupo del Cerviere, ha un comportamento che ricorda un po’ quello di altri animali notturni perché esce prevalentemente nelle ore serali e si dedica alla vita sociale solo durante il periodo degli accoppiamenti.
Lince: cosa mangia
Veloce, micidiale durante la caccia e dotato di una struttura fisica agile e potente, questo felino arriva a mezzo metro di altezza e può pesare fino a 30 kg. Come ogni predatore selvatico, si nutre principalmente di selvaggina che cattura con la tecnica dell’agguato.
Ha un olfatto, una vista e un udito davvero infallibili. Come altri animali notturni, esce per cacciare sopratutto di notte e vive nelle foreste o radure dove riesce a sfamarsi con più facilità. Le sue prede preferite sono caprioli, camosci, marmotte, volpi, lepri, conigli o uccelli.
Lince: dove vive
La sua capacità di adattamento le consente di vivere sia a climi freddi che più temperati, ma l’habitat più congeniale è quello mite delle foreste di conifere dell‘Europa Centrale e Meridionale.
In particolare, ama le foreste dotate di un fitto sottobosco in zone montane e rocciose. Vive tra i 700 ed i 1.000 m, ma si può spingere fino a 2.700 m. Animale solitario, può cercare rifugio in una grotta, in una tana abbandonata, in un anfratto, o sotto uno sperone di roccia sporgente o un albero capovolto.
La sua particolare tecnica di caccia – avvicinamento silenzioso alla preda puntata da lontano – e il fatto che lasci passare anche diversi giorni prima di attaccare nuovamente, richiede un vasto territorio a disposizione.
Perché la lince ha la coda corta
Le dimensioni contenute (dai 70 ai 130 cm di lunghezza) e la coda corta, non ne fanno un felino potente come la tigre e il leone. Ma è pur sempre un predatore, sebbene di medie dimensioni. Quindi troppo grande per ‘giocare’ con i topi, ma troppo piccolo per attaccare un cervo adulto. Riesce però ad attaccare conigli, lepri e donnole, e le sue la coda corta la bilancia nell’attacco.
Le linci sono difatti gli unici felini ad essere provvisti di una piccola coda piuttosto corta. E per questo hanno sviluppato un modo di cacciare molto originale. Grazie alla vista acuta – i famosi ‘occhi di lince’ – riescono a individuare la loro preda anche da lontano, per poi avvicinarla molto lentamente e in maniera silenziosa, saltandogli addosso quando gli sono vicine.
Perché la coda sia così corta non è ancora chiaro, ma una delle ragioni che vanno per la maggiore è che la sua coda corta gli permetta di non aggrapparsi ai rami degli alberi e cacciare raso-terra.
Lince pericolosa per l’uomo
In realtà il predatore più pericoloso per la lince è proprio l’uomo e le auto in particolare, che tendono ad investirle di notte, nelle strade che passano nei boschi dove vive. In Italia e in Europa questo felino è in via d’estinzione, mentre rimane ancora frequente in Nord-America e nelle foreste canadesi, dove è ancora frequente avvistare un animale ferito o morto sul ciglio della strada.
Normalmente non è un animale aggressivo. Se la si incontra resta calma, accovacciata, e guarda il nemico in faccia. Può accadere che un animale in calore, o preso dal panico, o una femmina furiosa dalla cattura del suo piccolo, diventino pericolosi. Questo felino è particolarmente efficace negli attacchi, perché aggredisce in modo risoluto l’avversario, si getta con furia, artiglia la preda e la morde al collo, al viso e al petto.
Lince come animale domestico
Tutt’altro discorso invece sugli animali domestici. La sua addomesticazione è di difficile realizzazione. Si tratta di un felino che in natura è abituato a vivere in libertà, molto solitario e territoriale. Ci vogliono molte generazioni perché un animale sia considerato un animale domestico, e la lince non è una di quelle razze considerate addomesticate.
Un cucciolo potrà sembrare addomesticato e giocare con l’uomo, ma quando raggiunge l’età adulta diventa un predatore, com’è nella sua natura, e seguirà il suo istinto di caccia. Questo tipo di animale è inoltre imprevedibile e, senza alcun preavviso, potrebbe poi decidere di attaccare.
Alcune persone, pur di avere una lince a tutti i costi, arrivano a tagliare loro gli artigli, e cercano di acquistarla da persone di pochi scrupoli o contraffattori, perché si tratta di un animale in via d’estinzione.
Quindi, se scoprite una lince presso qualcuno, chiamate l’ente protezione animali per catturarla e restituirla al suo ambiente naturale.
Gatto lince o ‘lince’ domestica
Molti lo scambiano per una lince, ma in realtà altro non è un gatto gigante, meglio noto come gatto Maine Coon. Provenendo da zone a clima rigido, anche il suo aspetto e il pelo si sono adattati per proteggersi dalle basse temperature, ma in realtà è un gattone perfettamente addomesticabile e giocherellone.
Il pelo di questo gatto è folto e lungo, il corpo robusto e sinuoso e le zampe possenti e scattanti. La struttura muscolare e le sembianze di questo micione, in effetti, ricordano molto quelle della lince. Eppure la sua indole è tutt’altro che selvatica…
Lince caracal
Il Caracal o lince del deserto è un particolarissimo felino originario dell’Africa e dell’Asia centro-meridionale. Il suo habitat naturale, dunque, è quello tipico delle zone semi-desertiche di questi continenti. Il nome ‘Carcal’ deriva dalla parola turca karakulak, che vuol dire orecchio nero.
È una specie decisamente più alta di quella europea. Le dimensioni medie, infatti, vanno dai 45-50 cm per esemplare. La sua peculiarità distintiva, però, è la coda che anziché essere corta e tozza è relativamente lunga. Anche le orecchie e il pelo sono più lunghi rispetto la lince europea e il mantello generalmente è grigio chiaro o rossastro.
Lince europea
La lince europea vive nelle foreste nelle zone rocciose dell’Europa Centro-meridionale e dell’Asia centrosettentrionale. Questa specie presenta le inconfondibili orecchie triangolari sottolineate da un ciuffo più lungo di peli.
Il mantello è grigio-rossastro punteggiato di bianco e a macchie bruno-rossastre. La coda è corta e termina con una punta più larga e piatta. Di questa lince sono ormai pochissimi gli esemplari, sparpagliati per lo più in alcune aree boschive di Russa, Carpazi e Scandinavia.
Lince rossa
Molto simile nell’aspetto alla lince canadese, la lince rossa è riuscita a sopravvivere in luoghi dove nessuno altro carnivoro è riuscito a resistere. Ciò è stato possibile grazie al suo modo di vivere discreto, schivo ed estremamente adattabile. La si trova, infatti, negli ambienti naturali più diversi, compresi quelli in cui i grandi carnivori non sopravvivono.
E’ talmente scaltra e sicura di sé che si spinge facilmente in prossimità degli insediamenti umani anche se predilige i terreni rocciosi accidentati. La si trova più diffusamente in Florida, Louisiana nelle giungle paludose. Tuttavia non teme le quote più alte: eccola, infatti, sulle altissime vette del monte Mc Lellan, in Colorado, a 3300 metri di altitudine.
Lince Canadese o lince delle nevi
La lince canadese è forse la specie più simile a quella europea. Tuttavia, alcune caratteristiche la accomunano molto più alla lince rossa che a quella nostrana.
La sua altezza al garrese, infatti, arriva a 70 cm ed è lunga anche 130 cm. La pelliccia è gialla o grigia e può avere a macchie nerastre, ma dal momento che abita in territorio ricoperti per buona parte dell’anno dalla neve, il pelo tende ad assumere colorazioni più chiare.
Per motivi di adattamento, inoltre, la lince canadese ha sviluppato della peluria perfino sotto le zampe che le consentono di muoversi silenziosamente e senza problemi anche sulla coltre di neve. Come suggerisce il nome, abita prevalentemente in Canada, Montana, Utah e Nuova Inghilterra. Anche la lince canadese dal 2000 è a forte rischio estinzione.
Lince italiana
In Europa, purtroppo, la sua sopravvivenza è sempre più appesa a un filo proprio per la progressiva scomparsa della selvaggina e la distruzione del suo habitat naturale. Le poche linci si spostano sempre più verso regioni dove non cacciano da molto tempo. Oggi le ultime linci vivono sulle montagne svizzere, in Austria, in Germania, sulle Alpi e nei Balcani.
In Italia è oramai estinta e solo alcuni esemplari sono stati avvistati sugli Appennini, ma il programma di ripopolamento della specie è sostanzialmente fallito.
Dove vedere la lince in Italia
In Italia, dopo quasi un secolo di assenza, la lince è tornata a fare la sua comparsa in zone ristrettissime delle Alpi e degli appennini. Gli avvistamenti più certi, infatti, sono avvenuti nel Parco del Gran Paradiso e sulle Alpi Giulie. Si tratta di esemplari provenienti dalla Svizzera e Slovenia che hanno formato due popolazioni distinte anche nel nostro paese.
Per favorire il ripopolamento della specie, tra il 2001 e il 2008 sono stati trasferiti dalla Svizzera molti altri esemplari ma con scarsi risultati.
Oltre al bracconaggio, il fattore che espone la lince all’estinzione è anche di natura ambientale. I cuccioli, infatti, vengono abbandonati dopo circa due mesi dalla madre dopo essere stati iniziati alla caccia.
Molti, però, non sopravvivono nel primo anno di vita poiché non riescono a trovare un territorio sicuro e ricco di fauna in cui insediarsi. È questo uno dei principali motivi che sta determinando la progressiva scomparsa della lince dal suo habitat naturale.
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Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2019 da Rossella Vignoli
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