Piante e fiori

Liriodendron, la pianta con i fiori che somigliano a tulipani

Caratteristiche, varietà e consigli per la coltivazione

Oggi parliamo del Liriodendron, una pianta che si trova spesso in parchi e giardini a scopo ornamentale e che stupisce sempre per la forma dei suoi bellissimi fiori. Scopriamone insieme caratteristiche, varietà e tanti utili consigli per poterla coltivare al meglio.

Liriodendron, la pianta con i fiori che somigliano a tulipani

Liriodendron, caratteristiche

Il Liriodendron (nome scientifico Liriodendron tulipifera) è un albero di media grandezza, a foglie caduche, originario dell’America settentrionale. Appartenente alla famiglia delle Magnoliaceae, è noto anche come “Albero dei tulipani”, e può raggiungere un’altezza di 20-25 metri ed una larghezza di 10-15 metri.
Conosciamolo più da vicino analizzando le sue singole parti.

  • Apparato radicale: fittonante e profondo, sviluppa anche radici laterali, ragion per cui è meglio non piantarlo in prossimità di tubature o piastrelle da giardino
  • Fusto: dritto e molto ramificato, ha una corteccia liscia grigio-verde in età giovanile, che diventa rugosa e fessurata con l’avanzare degli anni
  • Chioma: negli esemplari giovani ha forma piramidale che tende poi ad arrotondarsi con il passare degli anni. Gli esemplari più datati hanno una chioma piuttosto disordinata
  • Foglie: grandi, tetralobate e con margine intero, con l’avvicinarsi dell’autunno assumono una colorazione giallo-dorata
  • Fiori: a forma di tulipano, compaiono fra giugno e luglio. Leggermente profumati, hanno petali giallo-verdi e centro arancione
  • Frutti: a forma di pigna (5-8 cm di lunghezza), fanno la loro comparsa verso la fine dell’estate. Raggiungono la massima maturità in inverno, periodo in cui sono maggiormente visibili, per poi cadere verso marzo

Significato del nome

Il nome del Liriodendron deriva dal greco léirion (giglio) e déndron (albero), in riferimento alla sua bellissima fioritura.

Varietà di Liriodendron

Liriodendron chinense

Originaria del centro e del sud della Cina, questa specie è molto simile al Liriodendron tulipifera, da cui si differenzia per le foglie un poco più grandi e più profondamente lobate. L’altezza di questa varietà può inoltre raggiungere i 40 metri.

Liriodendron chinense x tulipifera

Ibrido con foglie lunghe fino a 20 cm, profondamente lobate e con le punte arrotondate; in estate sono verde chiaro mentre in autunno diventano giallo carico. I fiori, a forma di tulipano, sono di color giallo-verde, con una screziatura interna circolare giallo-arancio.

Liriodendron tulipifera ´Aureomarginatum´

La peculiarità di questa specie sono le foglie molto ornamentali: color verde chiaro e con un margine più o meno consistente giallo-oro.

Liriodendron, fioritura

Fiorisce a fine primavera (maggio e giugno), con una fioritura scalare (2 mesi circa) e non troppo abbondante.

Purtroppo è però abbastanza difficile identificare i meravigliosi fiori del Liriodendron. Anzitutto, va specificato che solo le piante con almeno 15 anni fioriscono; inoltre, i fiori tendono a mimetizzarsi con le foglie anche perchè si dispongono sui rami posti più in alto.

Liriodendron tulipifera
Questo albero può raggiungere altezze notevoli.

Coltivazione del Liriodendron

Anzitutto va considerato il fatto che si tratta di una pianta vigorosa e imponente, non sicuramente adatta per essere piantata in piccoli giardinetti né per troppo tempo in vaso.

Vediamo ora i fattori che consentono al Liriodendron di crescere bene e in buona salute.

Clima

Non teme il freddo, bensì le estati troppo calde. La siccità può provocare una precoce defogliazione.

Esposizione

Ama i luoghi soleggiati o semi-ombreggiati. L’ideale sarebbe che la pianta possa ricevere l’irraggiamento diretto del sole per almeno qualche ora al giorno.

Terreno

Predilige terreni umidi, freschi e profondi, possibilmente con ph leggermente acido. Si tratta di una pianta comunque in grado di di tollerare vari tipi di terreno: moderatamente alcalini o tendenzialmente acidi, purché freschi e ben drenati. Un’ottima pratica è quella, nel porre a dimora la pianta, di aggiungere al terreno del terriccio specifico per piante acidofile.

Annaffiature

Di norma è sufficiente l’acqua piovana, ma è meglio annaffiare con regolarità gli esemplari più giovani nei periodi più caldi e secchi.

Potatura

Eventuali interventi di potatura hanno il solo scopo di contenimento, nel caso la pianta non avesse più spazio a disposizione. In tal caso, è meglio effettuare la potatura a fine giugno, eseguendo tagli obliqui per evitare il ristagno idrico nella zona recisa.

Liriodendron tulipifera
Un bel primo piano di fiore di Liriodendron tulipifera.

Concimazione

Durante la messa a dimora, concimare abbondantemente con concime organico ben maturo. In autunno e primavera, utilizzare invece un concime ricco di azoto.

Moltiplicazione

ll Liriodendron si moltiplica in primavera o in autunno con diverse modalità.

Moltiplicazione per seme

I semi vanno conservati in frigorifero per due settimane in una busta contenente uno strato di sabbia. Dopodiche vanno messi a germinare in un terriccio specifico per la semina. Quando i nuovi germogli sono abbastanza robusti, possono essere trasferiti a dimora definitiva con tutto il pane di terra che avvolge le radici.

Moltiplicazione per talea

Prelevare, con cesoie affilate e disinfettate, alcune porzioni di rametti apicali di 18-20 cm da mettere a radicare in un terriccio composto da sabbia e torba in parti uguali.

Sistemare il contenitore con le talee in un luogo luminoso, ma al riparo dai raggi diretti del sole, e mantenere costantemente umido.

Una volta avvenuta la radicazione, lasciar irrobustire le piantine, e procedere con la messa a dimora definitiva facendo attenzione a non rovinare le delicate e fragili radici.

Impianto

Concimare il terreno con dello stallatico maturo. Quindi sistemare ogni pianta in buche profonde e larghe circa il doppio della circonferenza del loro pane di terra, ad una distanza di circa 10 metri l’una dall’altra.

Utilizzi

È una pianta ornamentale che si trova spesso in parchi e grandi giardini come esemplare isolato o a gruppi.

Frequente anche come pianta per alberature stradali, viene anche coltivato per ricavare legno dalle ottime caratteristiche. Facilmente lavorabile e resistente alle verniciature, è particolarmente indicato per costruire strumenti musicali, mobili, carta, imballaggi…

Gli indiani d’America utilizzavano il legno degli esemplari più imponenti di Liriodendron per costruire canoe capienti e resistenti.

Parassiti e malattie

I suoi nemici numero uno sono gli afidi e la clorosi fogliare. Nel primo caso, si possono utilizzare prodotti antiparassitari che danno ottimi risultati nell’arco di breve tempo; mentre invece la clorosi fogliare indica che la pianta sta crescendo in un terreno non idoneo o privo di sostanze nutritive.

Il Liriodendron è velenoso?

Sì, tutte le sue parti sono tossiche per l’uomo.

Curiosità

Nel parco di Villa Besana, a Sirtori, in provincia di Lecco, si trova un esemplare di Liriodendron che, con i suoi 52 metri di altezza, si è guadagnato il titolo “albero più alto d’Italia”.

Approfondimenti tematici

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Ultimo aggiornamento il 5 Luglio 2022 da Rossella Vignoli

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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