Il luppolo, una pianta perenne rampicante da conoscere meglio
Noto come ingrediente per la birra, in realtà vanta tante altre qualità
Il luppolo è l’ingrediente primario per la produzione della birra, ma vanta tante proprietà benefiche per il nostro corpo, tutte da scoprire.
Sommario
Luppolo: descrizione della pianta
Il luppolo (Humulus lupulus) è una pianta appartenente alla Famiglia delle Cannabaceae, il cui nome latino Humeo significa proprio “umido“. Difatti cresce in prossimità di corsi d’acqua.
Tuttavia sull’etimologia del nome vi sono diverse interpretazioni, ad esempio viene ricondotto anche al termine “lupo“. Una leggenda narra che questi animali fossero soliti accomodarsi sotto i suoi rami. Questi, di tutta risposta, non facevano che prostrarsi per riverenza verso di loro.
Questa pianta perenne è del tipo rampicante e può raggiungere anche i 7 metri di altezza. I fusti partono direttamente dalla radice, chiamata rizoma.
Fiorisce in estate e sono proprio i fiori femminili ad essere impiegati per la birra. Questi si presentano di forma simile alle pigne e sono difatti chiamati coni.
Si radunano a grappoli e producono una resina di colore giallo chiamata luppolina. È proprio grazie ad essa che si deve il tipico sapore amarognolo della birra.
Varietà di luppolo
Esistono numerose varietà di luppolo, ciascuna con un suo aroma e gusto ben definito, da cui poi si otterranno altrettante varietà di birra. Qui ve ne riportiamo alcune:
- Tettnang: coltivato in Germania, è molto aromatico.
- Brewers Gold: si trova un po’ ovunque ed è molto amaro.
- Fuggle: tipicamente inglese, ha note fruttate ed è uno dei più amari.
- Golding Canterbury: anch’esso inglese, si distingue per il sapore simile a quello del cedro.
- Saaz o Luppolo rosso di Boemia: ha un gusto decisamente fresco.
Luppolo coltivazione
La pianta di luppolo è molto facile da coltivare. Tuttavia bisogna tenere presente che necessita di molta umidità, per questo motivo la sua coltivazione si è diffusa per lo più nel Nord Europa e, in Italia, prettamente nella parte settentrionale.
Per una buona crescita sono fondamentali due aspetti: esporre la pianta a sud e assicurare basse temperature invernali.
Messa a dimora
Il terreno deve essere drenante, ricco di sostanze organiche e ben soffice. Procedete a primavera, sistemando il rizoma ad una profondità di circa 10 cm e lasciando un metro tra una pianta e l’altra.
Si dovranno prevedere anche dei sostegni in quanto il luppolo è una pianta a portamento rampicante. Questi andranno inseriti quando le piantine raggiungono l’altezza minima di 20 cm.
Si suggerisce di creare anche una leggera pacciamatura, in modo da conservare il giusto grado di umidità.
Cure
La concimazione va effettuata a primavera, mentre le irrigazioni andranno dosate con regolarità. Attenzione ai ristagni che potrebbero essere pericolosi per la sopravvivenza della pianta.
Raccolta
La raccolta del luppolo avviene generalmente a partire dal secondo anno. Si procede nei mesi di agosto e settembre, successivamente quindi alla fioritura che avviene tra la primavera e l’estate.
I fiori saranno pronti quando si presentano con un profumo molto intenso. Devono essere di colore verde e ben asciutti.
L’essiccazione completa avverrà poi in seguito, dopo la raccolta, e si impiega fino a 3 giorni. Poi il luppolo andrà conservato in frigorifero fino al successivo utilizzo.
Luppolo proprietà
Il luppolo possiede numerose proprietà che sono garantite proprio dalle varie sostanze in esso contenute. Vi troviamo difatti:
- Olio essenziale
- Alfa-acidi amari
- Beta-acidi amari
- Flavonoidi
- Fitoestrogeni
- Acidi fenolici.
Vediamo ora come viene impiegato in fitoterapia quale ottimo rimedio naturale per una serie di disturbi.
Antitumorale
La presenza di fitoestrogeni e flavonoidi aiuta a contrastare la proliferazione cellulare dei tumori. Anche l’umolone (alfa-acido amaro) e lo xantumolo (olio essenziale) sono principi attivi che agiscono contro la leucemia.
Effetto sedativo
Il luppolo svolge un’azione calmante e sedativa che trova largo impiego per la cura di ansia, insonnia e stati di agitazione. Questi benefici sono legati alla presenza di alfa e beta-acidi amari, il cui effetto è stato ampiamente confermato da studi clinici. Inoltre si riscontrano benefici nel contenimento del dolore cronico.
Antinfiammatorio
Un altro effetto importante si può ottenere nel trattamento di specifiche infiammazioni legate all’intestino.
Antibatterico
Nell’antica medicina cinese, il luppolo era considerato un valido antibatterico. Veniva difatti somministrato per la cura della dissenteria, la lebbra e la tubercolosi.
Ancora oggi, ferite e abrasioni, ma anche ulcere e psoriasi, possono essere trattate esternamente con questo rimedio.
Digestivo
Non è stato ancora evidenziato da studi clinici, ma sembra che questa pianta possa stimolare l’appetito e favorire la digestione. Inoltre aiuta a ridurre i sintomi della gastrite.
Menopausa
Le donne potrebbero trarre giovamento da questo rimedio naturale per trattare i tipici disturbi legati alla menopausa.
Sessualità
Sin dall’antichità veniva impiegato dagli uomini come cura per l’eiaculazione precoce e il miglioramento delle prestazioni sessuali.
Difficoltà respiratorie
Per l’aromaterapia, il luppolo è un valido rimedio in grado di combattere i sintomi della tosse e le infiammazioni a carico dell’intero apparato respiratorio.
Controindicazioni del luppolo
Accanto a questi benefici, bisogna riscontrare una serie di effetti collaterali legati ad un utilizzo eccessivo ed improprio.
Si sono evidenziati difatti vertigini, reazioni allergiche e disturbi a livello cognitivo.
Infine le donne incinte, i bambini e chi è affetto da depressione deve evitarne l’assunzione. Parimenti bisogna prestare attenzione se si stanno assumendo psicofarmaci o si seguono terapie ormonali.
Proprio per questi motivi, prima di iniziare l’assunzione, è fondamentale richiedere informazioni ad un professionista esperto e qualificato.
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Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2023 da Rossella Vignoli
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