Mangimi vegan per cani e gatti: gli vogliamo bene davvero?
Sommario
Avete mai pensato che i nostri amici pelosi possano diventare vegani? Anche se esistono mangimi vegan per cani e gatti bilanciati per dare loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno è meglio di no! Ne fareste degli animali infelici…
Oggi ci occupiamo di un tema molto caro a molti di coloro che prestano molta attenzione anche all’ambiente: l’alimentazione. In particolare, alcuni ritengono che sia sbagliato mangiare carne, e non lo fanno: sono i vegetariani. Poi ci sono anche persone che ritengono sbagliato mangiare sia carne che qualsiasi prodotto derivante dagli animali (come uova o latte): sono i vegani.
E poi c’è qualcuno che cerca di estendere le sue abitudini alimentari anche ai propri animali domestici: il fatto è che fin quando abbiamo davanti un coniglio o un criceto non ci sono problemi, ma gli animali più comuni, cani e gatti, sono in natura animali carnivori. Ma qualcuno vorrebbe diventassero vegani…
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Chi scrive è un medico veterinario, specializzando in ispezione degli alimenti, e in questo caso ritengo di poter fornire informazioni molto utili per la salute di cani e gatti a padroni che, da amanti della natura, vogliono andare contro a quello che la natura ha deciso: contro la dieta naturale dei cani e dei gatti.
Carnivori od onnivori?
Chi di voi è già vegano, prima di leggere questo articolo, potrebbe aver già pensato o essersi informato su come rendere il proprio amico a quattro zampe vegano. Potrebbe allora aver già scoperto che quando si parla di cane si parla di “carnivoro in senso largo”, mentre il gatto è un “carnivoro in senso stretto”.
La differenza è questa: il cane, teoricamente, potrebbe diventare vegano, perché le sostanze essenziali di cui necessita si trovano anche solo nei vegetali, un po’ come noi, insomma. Il gatto, invece, ha un amminoacido essenziale in più rispetto agli altri, il che significa che non è in grado di produrlo da solo ma deve assumerlo da altri organismi. E visto che le piante non sanno produrre la taurina, il gatto è obbligato a prenderla dagli organismi che la producono: gli altri animali. Il cane invece no.
Questo significa che potremmo definire il cane onnivoro, mentre il gatto è un carnivoro.
Ma questo non significa che possiamo gestire l’alimentazione di animali che, sebbene siano nostri, sono comunque organismi indipendenti da noi: insomma, non possiamo rovinare la loro vita per le nostre convinzioni alimentari, che vanno benissimo per noi, ma non per i nostri amici pelosi.
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Attenzione ai mangimi vegan
Sfruttando la moda del vegan, in commercio sono apparsi una serie di mangimi vegani per cani e gatti. Quelli dei cani sono proteici al punto giusto, mentre quelli dei gatti oltre a questo hanno l’amminoacido per loro essenziale, la taurina, aggiunto, ed è di produzione sintetica.
Possiamo acquistarli, senza avere conseguenze negative nel breve periodo: insomma, gli animali non muoiono perché ci sono una serie di veterinari nutrizionisti a formulare questi mangimi, per cui non ci sono effetti nell’immediato. Ma non si considera una cosa particolare: il piacere dell’animale.
Immaginate di mangiare per tutta la vita pane ed acqua. Come stareste? Magari riuscireste a sopravvivere, perché il pane ha le proteine e gli zuccheri di cui possiamo avere bisogno, ma mangereste bene? Sareste soddisfatti? Oppure avreste fastidio a dover mangiare ogni giorno la stessa cosa?
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- Cane di San Bernardo
- Staffordshire Bull Terrier
- Leonberger
- Jack Russell Terrier
- American Staffordshire Terrier o Amstaff
Ecco, immaginate come può sentirsi un cane o addirittura un gatto che, in natura, mangiano prede intere, con pelo, penne e tutto. Immaginate cosa significa farli andare avanti a carote: è vero, non ci saranno problemi di salute, nell’immediato, ma nel lungo periodo il cane o il gatto inizieranno a desiderare i loro alimenti, quelli che geneticamente sono ‘iscritti’ nel loro cervello come prede.
E non solo cercheranno, in alcuni casi, di scappare per mangiare qualcosa (nei casi più gravi, potrebbero finire sotto un’auto) ma tenderanno a rifiutarsi di mangiare, o comunque mangeranno per fame ma lo faranno malvolentieri.
E questo provoca il rilascio di corticosteroidi, gli ormoni dello stress, che a lungo andare aumentano la glicemia e predispongono al diabete, o al morbo di Cushing, da cui si può arrivare ai problemi renali, piuttosto che diminuire le reazioni immunitarie e predisporre alle malattie infettive, anche alle più banali.
Mai sottovalutare lo stato d’animo di un animale che non sta bene, anche se sembra che stia bene: l’alimentazione, per un animale, è importantissima, potremmo dire che è la sua ragione di vita.
E considerando le conseguenze, nel lungo periodo, dello ‘stare male’ a causa di cibo non adatto a loro, la domanda che rivolgo (da persona più che da veterinario) a chi vuole far iniziare i propri animali all’alimentazione vegana è questa: i vostri animali si meritano davvero tutto questo?
L’alimentazione vegana limitiamola alle persone e cerchiamo di non andare contro natura con i nostri amici a quattro zampe.
Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2019 da Rossella Vignoli
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