Mare pulito in Italia: ancora ai primi posti nel report UE 2014
Nella rilevazione del 2014, emerge un quadro di mare pulito in Italia: siamo settimi nella UE, saliamo di una posizione rispetto all’anno scorso, staccando le spiagge d’oltralpe.
Sorpresi di sentire parlare di mare pulito in Italia? Eppure è quello che emerde dalla rilevazione annuale dell’Agenzia Europea per l’Ambiente: ben il 96,6% delle acque costiere italiane è in regola con gli standard dell’Unione (5.200 su 5.507), mentre l’86,9% di tutte le acque balneabili è di qualità eccellente.
Un quadro migliore rispetto alle vicine Francia e Spagna, che fa ben sperare per la prossima stagione balneare.
Crescono dunque i luoghi italiani in cui bagnarsi non è più un pericolo: nel 2013 erano 4.309, nel 2014 sono saliti a 4.377; parimenti, diminuiscono le aree in cui l’acqua è di qualità scadente: si va dai 135 siti registrati nel 2013 ai 105 dell’anno scorso, dati che ci danno la misura di quelle che saranno le previsioni relative alla prossima estate.
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Meglio di noi hanno fatto solo Cipro, Lussemburgo (qui ovviamente si parla dei siti balneabili non marittimi ndr), Malta, Grecia, Croazia e Germania; il Lussemburgo in particolare, guida la classifica dei siti balneabili non marittimi, con un perfetto 100%.
Le nazioni-fanalino di coda sono mediamente concentrate nell’est-Europa: Slovenia e Albania in testa; colpo di coda anche per la rilucente Svizzera.
Discorso simile anche per le spiagge e le aree costiere; la EEA ha infatti analizzato, lo scorso anno, ben 21.000 siti, che includono sia aree balneari classiche (marittime) che interne, come nel caso di Svizzera, Lussemburgo e Albania. Confrontando i campioni d’acqua rilevati dalle autorità locali durante l’alta stagione, ha stabilito che ben il 97% di questi siti è conforme agli standard, mentre l’85% è di qualità ‘eccellente’.
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Un’acqua più pulita è un’acqua priva di liquami e di scarti industriali, oltre che di rifiuti di plastica, quindi un’acqua più sicura per tutti gli esseri viventi; se inquinata, l’acqua balneabile può infatti causare problemi anche agli esseri umani: da quelli meno preoccupanti come voltastomaco e diarrea, a quelli più seri come anemia, epatite e seri danni al sistema nervoso. Per chi volesse saperne di più: qui si trova il report dettagliato (in inglese), sulle condizioni delle acque balneabili in Europa; qui si trova invece, sempre in inglese, quello relativo all’Italia.
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