Mela cotogna: riscopriamo questo frutto antico dalle mille virtù
La mela cotogna è senza dubbio uno dei frutti più popolari nella mitologia greca. La sua storia è legata a doppio filo ad una leggenda davvero affascinante che affonda le radici nell’antica Creta, precisamente nella città di Cydon.
A quel tempo, gli alberi mela cotogna erano soprannominati “pomi d’oro” e venivano offerti in dono agli Dei durante rituali e cerimonie sacre. La leggenda narra che questo frutto fu per secoli l’emblema di Venere, simbolo di buon auspicio e fecondità consumato nei banchetti matrimoniali.
Sommario
Si tratta, in effetti, di frutti leggendari, purtroppo dimenticati, appartenenti ad alcune delle essenze arboree più antiche della Terra. Basti pensare che nel 2.000 a.C, i Babilonesi si dedicavano già alla coltivazione di questi frutti, mentre greci e romani consideravano quella della mela cotogna una pianta sacra.
Oggi tutti noi conosciamo questo frutto sopratutto per la famosa “cotognata“, una gelatina semi-solida fatta con pezzi di mela cotogna cotta tipica di Codogno (Lodi) e del ragusano. Eppure, questo frutto meraviglioso, è molto versatile in cucina e si presta ai più svariati utilizzi: marmellate, gelatine, mostarde, distillati e liquori aromatici e profumatissimi.
Per non parlare delle molteplici proprietà benefiche che fanno della mela cotogna uno dei frutti più preziosi e salutari dell’alimentazione naturale, ancor più della comune mela.
Mela cotogna albero
L’albero di questo frutto è il melo cotogno, o più semplicemente “cotogno”. Il nome botanico della pianta è “Cydonia oblonga”, una varietà di melo appartenente alla famiglia delle Rosacee. Si tratta di un’essenza importata anticamente dall’Asia Minore che è arrivata in Europa come pianta ornamentale per adornare giardini e frutteti grazie alle splendide fioriture candide che è in grado di regalare.
Anche i frutti sono stati sempre oggetto di interesse, sia per le loro proprietà nutrizionali che per il loro curioso aspetto bitorzoluto e oblungo. Proprio in base alla forma del frutto, l’albero delle mele cotogne è chiamato erroneamente anche “pero cotogno“.
Caratteristiche
Si tratta di un albero da frutto deciduo di dimensioni contenute che in genere non supera i 5 metri di altezza. Si presta perfettamente sia alla coltivazione in giardino che in frutteto, essendo molto forte e rustico. La chioma è globosa, più cespugliosa e irregolare se non sottoposta a potature periodiche.
Il tronco è scuro, così come i rami che presentano una leggera peluria, sopratutto quando la pianta è giovane. La fioritura del cotogno è particolarmente graziosa. I fiori sbocciano in solitaria sfoggiando la classica forma a rosellina a 5 petali, mentre il colore è bianco, tendente al rosa pallido.
Le foglie sono ovali, di un bel verde intenso, attaccate alternativamente ai rami tramite un picciolo corto e peloso. I frutti che si sviluppano di anno in anno sui rami più giovani sono di colore giallognolo, granulosi, compatti e ricchi di semi. Sono particolarmente duri da addentare e aciduli, ma una volta cotta la polpa è perfetta per preparare marmellate, gelatine e altre golosità.
Coltivazione
Essendo una pianta rustica, indipendente e forte, il cotogno non ha bisogno di particolari attenzioni o cure. Non necessità neanche di irrigazioni irregolari, tranne nei primi anni di vita, e si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, esposizione e clima.
Se lo scopo è coltivarlo per il raccolto dei frutti, è consigliabile concimare una volta all’anno per massimizzare la fruttificazione.
Mela cotogna: periodo del raccolto
La mela cotogna è un tipico frutto autunnale, ingiustamente dimenticato sia dalle persone che dall’industria alimentare. Trovarla sui banchi dei supermercati è una vera rarità, così come nei frutteti e nel campi.
Raggiunge la piena maturazione nei mesi di settembre e ottobre, quando la buccia diventa gialla e profumata.
La fioritura è tardiva: avviene per lo più tra aprile e maggio e sebbene sia una pianta molto rustica e resistente al freddo, la fruttificazione può essere compromessa dalle ultime gelate primaverili. I frutti che il cotogno produce, in genere, sono di dimensioni notevoli, tondeggianti oppure piriformi, a seconda della varietà.
Se tenute in lungo buio, fresco e asciutto, le mele cotogne si conservano intatte per diverse settimane.
Mela cotogna: proprietà
Come molti altri frutti antichi, anche la mela cotogna è ricca di proprietà benefiche preziosissime per la salute di tutto l’organismo. La sua altissima concentrazione di pectina – una fibra alimentare solubile con proprietà addensanti, stabilizzanti e gelatinizzanti – ne fa un alleato naturale formidabile per il benessere dell’intestino.
In particolare, il consumo regolare di mela cotogna è indicato per:
- controllare i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue;
- prevenire diverse patologie cardiovascolari;
- aiutare l’apparato digerente grazie all’apporto di acido malico;
- favorire la motilità intestinale;
- sfiammare le mucose gastro-intestinali;
- contrastare la stitichezza;
- combattere le infezioni gastriche e intestinali;
Insomma, la mela cotogna è un vero toccasana per l’apparato gastro-intestinale e come la mela annurca può essere consumata anche da coloro che devono tenere a bada i livelli glicemici nel sangue.
Mela cotogna: sapore
Consumata cruda, la mela cotogna risulta un po’ difficile da assaporare e, prima ancora, da addentare. Non si può dire che questo frutto sia molto appetibile e gustoso, insomma, ma una volta colta dall’albero a maturazione ultimata, il sapore migliora molto, specie dopo qualche giorno. Chi non vuole proprio rinunciare alla possibilità di mangiarla fresca, può accompagnarla con del miele.
La presenza di tantissime fibre alimentari rendono la sua polpa dura, compatta e difficile da masticare. Il sapore acidulo, invece, dipende dall’assenza di zuccheri, presenti nella polpa in catene lunghe. La cottura migliora notevolmente la mela cotogna che diventa dolce e profumata.
Mela cotogna: usi
Oltre alla classica cotognata o marmellata, la mela cotogna è l’ingrediente perfetto per preparare gelatine e confetture di altri frutti. La sua naturale concentrazione di pectina, infatti, promuove un’azione addensante in questo tipo di preparazioni, ed evita di ricorrere ad altri prodotti o gelificanti industriali. Ne basta una ogni chilogrammo di frutta.
In alcune regioni, questo frutto è utilizzato per produrre un liquore molto profumato dalle spiccate proprietà digestive. Il suo aroma è talmente inebriante e gradevole che spesso la ritroviamo sotto forma di sacchetti profumati per armadi e biancheria.
Mela cotogna: come si mangia?
La mela cotogna si consuma cotta in poca acqua con l’aggiunta di un paio di cucchiaini di zucchero e un po’ di cannella. Perfetta come dessert per chiudere il pasto, oppure a colazione o a merenda.
Rappresenta uno spuntino energetico davvero perfetto poco calorico da consumare in qualsiasi momento della giornata o prima dell’attività fisica. Cotta in questo modo, si presta meravigliosamente alla preparazione di torte, dolci alla frutta e crostate.
Mela cotogna: calorie e valori nutrizionali
La mela cotogna è un alimento particolarmente dietetico, ricco di sali minerali (potassio e selenio), fibre e povero di zucchero. Una porzione da 100 grammi di mela cotogna apporta circa 47 calorie. La quantità di acido ascorbico presente in questo frutto è 5 volte superiore quelle assimilabile attraverso il consumo degli agrumi.
Gli altri componenti sono:
- acqua 84 g;
- cellulosa – 3,6 g;
- carboidrati – 9,6 g;
- grassi – 0,5 g;
- proteine - 0,6 g;
- sali minerali magnesio, rame, sodio, fosforo, ferro, potassio e calcio;
- saccaridi: fruttosio, glucosio;
- vitamina PP (nicotinamide), vitamina A (retinolo), vitamina del complesso B (B1 – tiamina, B2 – riboflavina, B3 – acido nicotinico, B5 – acido pantotenico, B6 – piridossina, B9 – acido folico), vitamina E, vitamina C;
- acidi carbossilici e idrossicarbossilici: malico, citrico, tartronico
Mela cotogna e cotognata: ricetta
La cotognata è un classico dessert dalla preparazione lunga e laboriosa. La ricetta tradizionale, infatti, prevede un procedimento molto simile a quello utilizzato per preparare la classica marmellata, ma a differenza di quest’ultima la vera cotognata prevede anche un passaggio in più: l’essiccazione.
Gli ingredienti della cotognata sono semplicissimi: 1 kg di mele cotogne e 1 kg di zucchero e un po’ di succo di limone. Come detto, per la preparazione si procede come per qualsiasi marmellata, cuocendo la frutta sbucciata e spezzettata nello zucchero con un po’ di acqua, a fuoco basso.
Una volta ottenuta la purea, viene trasferita in stampi freddi lasciati all’aria per qualche giorno, fino a che l’umidità non sia completamente evaporata da tutti i lati. In quest modo si può consumare a pezzi o cubetti sotto forma di gelatina.
Mela cotogna bollita
La mela cotogna bollita può essere gustata da sola o utilizzata come base per marmellate, mostarde, gelatine e composte di frutta. Il tempo di cottura dipende dalla compattezza della polpa, ma spezzettata e cotta in pentola con acqua (1 bicchiere per ogni chilo) e succo di limone, acquisisce una consistenza più morbida in breve tempo. Si può aromatizzare a piacere con cannella, vaniglia e chiodi di garofano.
Marmellata di mela cotogna
Oltre al procedimento che abbiamo appena descritto per bollire le mele cotogne, per preparare la marmellata si dovrà aggiungere lo zucchero. La quantità dipende dalla preferenza personale.
Si può utilizzare 1 kg di zucchero per ogni kg di frutta oppure un rapporto più basso (1:700 grammi). Una volta cotta si trasferisce in vasetti ermetici sterilizzati.
Mela cotogna al forno
Tra le preparazioni più indicate per gustare al meglio la mela cotogna, c’è senza dubbio la ricetta che prevede la cottura al forno, ideale per portare in tavola un dessert diverso e originale.
Realizzarlo è molto semplice: una volta tagliati a metà i frutti, si dispongono su una teglia, si cospargono in superficie di zucchero, vino rosso (marsala) e chiodi di garofano.
Infornati a 180° gradi per circa 35-40 minuti, si servono in tavola accompagnati da una pallina di gelato alla vaniglia.
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Ultimo aggiornamento il 3 Luglio 2024 da Rossella Vignoli
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