Metamorfosi, un’altra magia della Natura che si compie nel Regno Animale
Quando parliamo di metamorfosi degli animali, la prima immagine che balza alla mente è sicuramente quella delle farfalle.
Sommario
Pensare che questo piccolo, splendido insetto sia stato un bruco prima di trasformarsi in uno dei più bei rappresentanti del Regno Animale, può sembrare per certi versi incredibile. La trasformazione della farfalla, così come quella di altri animali, è un meccanismo biologico del tutto naturale che comincia e finisce in una determinata fase del ciclo vitale dell’organismo.
Un processo di mutamento molto complesso che modifica profondamente non solo la forma, ma l’intera struttura e il comportamento dell’animale stesso.
Vediamo insieme di cosa si tratta, come e perché ha luogo la metamorfosi in Natura e quali sono gli animali che usano questa trasformazione per adattarsi alla vita sulla Terra o in acqua.
Metamorfosi: significato ed etimologia
Con il termine metamorfosi si indica un processo naturale di tipo biologico che consente ad alcuni animali (rettili, insetti, anfibi, ecc) di mutare completamente forma, adattandosi indirettamente alle alterazioni dell’habitat naturale.
La parola deriva dal greco metamórphōsis (meta che vuol dire ‘oltre’ e morphé che significa ‘forma’) che vuol dire ‘trasformazione’. In zoologia e botanica questa definizione è specificatamente riferita alla capacità di alcuni organismi di evolversi da uno stadio all’altro, più precisamente da uno stato larvale ad uno adulto.
Cos’è e come funziona la metamorfosi degli animali
Molte specie di insetti, molluschi, crostacei, anfibi, piccoli rettili ed echinodermi sono in grado di mettere in atto questa trasformazione in risposta ai mutamenti del comportamento e dell’habitat in cui vivono. Al contrario degli animali che nascono da un uovo con una struttura già definita, questi organismi raggiungono il loro stadio adulto proprio attraverso il processo di metamorfosi.
Ciò significa che la loro vita embrionale si svolge in un determinato habitat e si completa in un altro simile o del tutto diverso. Negli organismi più primitivi, la metamorfosi è solitamente parziale e graduale (incompleta), mentre in quelli più evoluti la trasformazione è radicale (completa).
Metamorfosi degli insetti
Negli insetti, la metamorfosi comporta essenzialmente la rottura dei tessuti larvali, che vengono sostituiti da cellule che comporranno il nuovo organismo. Per questo motivo la farfalla, da bruco si trasforma in qualcosa di decisamente più bello e affascinante.
Il processo di trasformazione, benché radicale, è comunque graduale e passa attraverso diverse fasi intermedie. Nel caso della farfalla, da larva diventa crisalide e infine insetto, con mutazioni del bozzolo in ognuna di queste tappe.
Cavallette e cimici sono esempi perfetti di metamorfosi incompleta degli insetti: il cambiamento avviene senza che l’animale cambi mai la propria alimentazione, cosa che le distingue dalle farfalle, che per completare la crescita smettono di mangiare in diverse fasi della muta, rimanendo completamente immobili.
Oltre le farfalle, anche coleotteri, mosche e vespe attuano questo tipo di metamorfosi completa.
Metamorfosi della farfalla
La meravigliosa trasformazione di questo lepidottero esercita da sempre un incredibile fascino su studiosi e appassionati. Per compiersi, il ciclo vitale di una farfalla passa attraverso 4 stadi:
- Uovo
- Bruco
- Crisalide
- Adulto
La trasformazione implica che il bruco, uscendo allo scoperto dal suo uovo, si metta alla ricerca di una pianta ospite per cominciare l’altra fase che lo condurrà a diventare crisalide. Possono passare da 1 mese a 3 anni, durante i quali il bruco sfoggia un mimetismo cromatico che lo protegge dai predatori o assume colorazioni brillanti che in Natura vengono associati ad organismo tossici e velenosi.
Solo quando il bruco diventa crisalide avvengono le trasformazioni più importanti che conducono alla formazione della farfalla adulta. La vita di una farfalla, purtroppo, sarà breve: alcune possono sopravvivere anche per un anno, ma la maggior parte non supera un mese.
Metamorfosi della libellula
La libellula è un valido esempio di M. incompleta. Come tutti gli odonati (ordine al quale appartengono molti insetti diurni legati all’ambiente acquatico) lascia cadere le uova in acqua.
In questa fase ninfale, le neanidi (le larve) della libellula che sono appena fuoriuscite dalle uova, si nutrono di molti organismi acquatici e anche di piccoli pesci. La loro arma segreta è la speciale mandibola estensibile con la quale colpiscono infallibilmente la loro preda. Rimangono in questo stato da 1 a 3 o più anni, durante i quali mutano circa 10 volte.
Una volta compiuto il processo di maturazione, le ninfe lasciano l’acqua e compiono la metamorfosi definitiva che le trasformerà nell’insetto adulto, con le sembianze leggiadre e aggraziate che ben conosciamo.
Metamorfosi della cimice
Anche la metamorfosi delle cimici è incompleta. Nel suo ciclo vitale, infatti, questo insetto, appartenente all’ordine degli eterotteri e degli omotteri, non conosce un vero e proprio stato larvale. Dall’uovo della cimice nasce una neanide senza ali simile all’esemplare adulto.
La cimice verde, in particolare, mette in atto ben 5 mute con cui si trasforma gradualmente nell’insetto adulto, aumentando di dimensioni. Solo nell’ultimo stadio cominciano ad intravedersi le ali che si svilupperanno completamente durante la fase adulta.
Fino a quel momento, la cimice rimarrà ben nascosta e mimetizzata nel fogliame, nutrendosi delle parti vegetative più giovani e tenere delle piante.
Metamorfosi della coccinella
Prima di diventare un grazioso insetto rosso a pallini neri, le coccinelle devono superare anch’esse 4 fasi di trasformazione:
- Uovo
- Larva (che subisce ulteriori 3 mutazioni)
- Ninfa (immobile)
- Coccinella adulta
Durante lo stato larvale, la coccinella si nutre del proprio guscio e delle altre uova non ancora schiuse che si trovano nelle immediate vicinanze. Dopodiché si mette alla ricerca di afidi e altri piccoli parassiti delle piante.
Inizialmente è completamente gialla e ha elitre molto tenere. Dopo qualche ora, compaiono i primi puntini e il colore vira verso un arancione acceso o rosso. In questa fase della sua metamorfosi è molto vulnerabile e solo il 20% delle giovani coccinelle sopravvive.
Metamorfosi degli anfibi
In tema di metamorfosi, impossibile non pensare alla rana che, appena nata, somiglia a un piccolo pesce (girino) più che ad un esemplare adulto della sua specie. Quello della rana è un processo adattivo molto complesso e radicale.
In un primo momento, il girino sviluppa tutte le caratteristiche necessarie alla vita acquatica. È privo di zampe, ha una lunga coda, una pinna trasparente e branchie esterne.
Durante il passaggio allo stadio adulto, le branchie diventano interne e si sviluppano i polmoni, mentre la coda si riduce fino a sparire del tutto. Iniziano a svilupparsi anche gli arti e l’animale si prepara alla vita fuori dall’acqua.
Durante la sua esistenza, la rana torna in acqua solo per accoppiarsi e deporre le uova, ma non vivrà più nell’ambiente acquatico che ha conosciuto quando era un girino e che ha abbandonato con il completamento della sua incredibile metamorfosi.
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