Piante e fiori

Scopriamo tutto sulla mimosa, che varietà ci sono, quando fiorisce e come curarla

Tanti consigli per la messa a dimora, la potatura e la cura

Speciale mimosa: una pianta ornamentale notoriamente associata alla festa della donna, ricorrenza in cui si è soliti regalarla.

Scopriamo tutto sulla mimosa, che varietà ci sono, quando fiorisce e come curarla

Appartenente alla famiglia delle Fabaceae, la mimosa o Acacia dealbata, è un arbusto originario dell’Australia, nello specifico della Tasmania.

Si sviluppa soprattutto in zone con clima temperato e non resiste a temperature troppo rigide.

Andiamo a scoprire insieme le caratteristiche e le cure per coltivare questa pianta in vaso o all’esterno.

Mimosa: descrizione della pianta

La mimosa produce fiori gialli molto profumati. Si sviluppano in pannocchie composte da un incredibile numero di capolini morbidi (possono arrivare fino a 100!).

Vanno a ricoprire i rametti sottili della pianta che può raggiungere altezze fino a 10 metri. Le foglie sono lunghe fino a 12 cm e sono costituite da altre foglioline più piccole, di colore simile all’argento.

albero pianta mimosa

Quanto cresce la mimosa

E’ una pianta a  crescita rapida (da 50 cm a 1 m all’anno).

Richiede pieno sole e terreni da neutri a leggermente acidi, anche se la mimosa 4stagioni tollera meglio i terreni calcarei

Quando fiorisce la mimosa: la fioritura

La pianta fiorisce da gennaio a marzo nelle zone a clima temperato, mentre al Nord Italia, dove fa più freddo, dirada la fioritura a febbraio inoltrato. I fiori restano sulla pianta almeno per un paio di mesi.

Subito dopo compaiono piccoli frutti che somigliano a dei legumi. Inizialmente di colore verde, poi diventano bruni-nerastri.

Purtroppo la mimosa sopravvive per poco tempo, soccombendo al gelo e sotto altre piante più resistenti.

Quante varietà di mimosa esistono

Esistono diverse varietà di mimosa, ciascuna con caratteristiche molto differenti e dettagli peculiari.

Una molto diffusa è ad esempio la mimosa delle 4 stagioni. Questa tipologia predilige ad esempio i terreni ricchi di calcare e riesce a fiorire anche più volte nel corso dell’anno, da maggio a settembre.

Mimosa 4 stagioni

La Acacia baileyana Purpurea produce invece delle foglie dal colore rosso, davvero suggestive, così come lo sono i fiori arancioni dell’Acacia dealbata Virginia.

Se preferite abbondanti fioriture è bene optare per l’Acacia retinoides Lisette, mentre se non amate il profumo emanato dai fiori potete sempre scegliere la varietà Acacia cultriformis.

Esistono, inoltre, varietà di mimosa bianca e rosa oltre a quella farnesiana, caratterizzata da fiori di color giallo-arancio.

Consigli per la potatura e la cura delle mimose

Le mimose sono naturalmente resistenti alla siccità e non tollerano l’eccesso di acqua. Tuttavia, le giovani piantine devono essere annaffiate per le prime due estati, fino a quando gli arbusti non hanno attecchito correttamente.

Dovete evitare di vangare ai piedi delle piante di mimose adulte, perché questo può danneggiare le radici superficiali e far crescere germogli indesiderati.

Potete facilmente mantenere pulito il terreno ai piedi della mimosa utilizzando una pacciamatura. Ricordate anche di aggiungere ogni anno, alla fine dell’inverno, del concime compostato.

Dove posizionare la mimosa: la messa a dimora

Nei climi mediterranei e sulla costa atlantica, così come in alcune situazioni molto riparate, è possibile piantare la mimosa in piena terra.

Come  scegliere il posto giusto? questa pianta predilige una posizione soleggiata, preferibilmente a sud, riparata dal vento da una siepe o da un muro. Si adatta a molti tipi di terreno, ma teme i terreni pesanti e umidi e non tollera il calcare.

Come piantare la mimosa?

Preparatr la buca di impianto scavando a 50-60 cm di profondità per allentare il terreno e a 40-50 cm di larghezza, rimuovendo grossi sassi ed erbacce.

Mescolate circa un terzo di buon terriccio con 2-3 badilate di stallatico nel terreno scavato. Nei terreni calcarei, serve fare una buca più grande (circa 1 m di diametro) e aggiungere erica e torba per acidificare il terreno.

Aggiungete una o due manciate di corno tostato sul fondo della buca di impianto e uno strato drenante in terra argillosa, a base di palline di argilla espansa, pozzolana o cocci di vasi di argilla (non ghiaia, che può aggiungere calcio al terreno).

Immergete la pianta di mimosa in un secchio d’acqua per idratare la zolla, quindi rimuovete con cautela la pianta dal terreno, allentate le radici aggrovigliate e posizionate la zolla, facendo attenzione a non interrare il punto d’innesto (per la mimosa invernale).

Non dimenticate di fornire un solido sostegno al momento della messa a dimora, poiché le mimose hanno radici poco profonde.

Per coltivare la mimosa in vaso o contenitore, dovete preparare un miscuglio composto da 1/3 di terriccio, 1/3 di terriccio o terra da giardino e il restante terzo in parti uguali di torba e drenaggio (palline di argilla espansa, pozzolana, ecc.).

Se questo non è possibile, si può utilizzare una miscela per piante mediterranee. Scegliete un contenitore di almeno 50 cm di lato e di profondità per garantire una crescita rapida e una fioritura abbondante.

Vediamo ora in specifico ad ulteriori dettagli per la coltivazione in vaso e in giardino

Coltivazione in vaso

Se le temperature sono troppo rigide è meglio procedere con la coltivazione in vaso, cercando di scegliere una posizione comunque soleggiata.

La mimosa ama il terriccio universale, ricco di compost e ben drenato. Attenzione ai ristagni di acqua ma anche a non far seccare troppo il terreno. Deve essere mantenuto costantemente umido, quindi bisogna innaffiarlo regolarmente soprattutto d’estate.

Il vaso deve essere alto almeno 40 cm. La concimazione è raccomandata ogni due settimane, di modo da aiutare la pianta a svilupparsi in maniera armonica. La potatura è fondamentale per la coltivazione in vaso, perchè a lungo andare la mimosa potrebbe svuotarsi nella parte sottostante.

Coltivazione in giardino

Se avete un bel giardino a disposizione, la mimosa apporterà un bel tocco di giallo vivace con la fine dell’inverno. La messa a dimora va fatta a primavera, ma se le temperature sono gradevoli si procede anche in autunno.

Questa pianta necessita di un clima mite se decidete di coltivarla all’aperto. Il rischio difatti è che non arrivi alla fine dell’inverno a causa delle gelate.

La buca non deve essere molto profonda ed è fondamentale inserire un tutore che abbia il diametro di 5 cm. Le radici vanno messe almeno a 5 cm di profondità.

Non bagnate il terreno e ricoprite con il terreno. Non serve neanche la concimazione, visto che la pianta riesce a reperire da sola le sostanze nutritive. Potrete procedere in un’unica soluzione e direttamente alla fine dell’inverno. La pacciamatura va fatta in autunno per mettere la pianta al riparo dal freddo.

Le innaffiature non sono necessarie neanche in seguito, bisogna solo evitare che il terreno diventi arido.

Come potare la mimosa?

La mimosa invernale viene potata dopo la fioritura, in marzo-aprile. Tagliare i rami sfioriti per metà o due terzi della loro lunghezza per mantenere l’arbusto compatto.

Se necessario, la Mimosa d’inverno può essere potata molto severamente, ad esempio se i rami hanno sofferto per un forte gelo.

La Mimosa 4 stagioni può essere potata anche in primavera: accorciate i rami di un terzo o della metà della loro lunghezza.

Quali sono le malattie e i parassiti della mimosa

Acari, cocciniglie e afidi sono sempre dietro l’angolo, quindi bisogna prestare attenzione ed eventualmente intervenire con antiparassitari naturali. In questo modo tutelerete anche il benessere dell’ambiente.

Un altro rischio è la clorosi, che provoca lo scolorimento delle foglie.

Come si utilizza la mimosa

La corteccia dell’albero di mimosa viene impiegata dagli aborigeni australiani come rimedio naturale per la cura di numerose problematiche.

Combatte nausea e diarrea, aiuta contro le malattie veneree e riduce il senso di fame.

La mimosa è utilizzata nei cosmetici biologici di alta gamma per rigenerare il tessuto cutaneo come ad esempio la cera. L’ estratto di corteccia di mimosa tenuiflora – è utilizzata anche nei trattamenti per le pelli acneiche perché restringe efficacemente i pori dilatati.

  •  Il macerato è ottenuto dalla corteccia, ricca di interessanti principi attivi, macerata in un olio vegetale neutro, prima di essere filtrata.
  • Rigenerante, antiossidante è preventiva dell’invecchiamento e stimola la rigenerazione della pelle.

Mimosa simbolo della festa della donna: origini e curiosità

Originaria della Tasmania, solo nell’800 è arrivata in Europa ed oggi cresce in molte località della nostra penisola, in particolare lungo la zona della Riviera ligure.

Tutti la conoscono per essere il fiore simbolo della festa della donna in Italia. Ma in realtà di tratta di una tradizione relativamente recente. Dobbiamo tornare all’immediato dopoguerra, nel 1946, per trovare l’associazione della mimosa alla Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo.

Fu infatti in quell’anno che due donne iscritte all’Udi (Unione donne italiane), Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti, il segretario del PCI) e Teresa Mattei, proposero di adottare questo fiore come simbolo della Festa della Donna.

Si cercava un fiore che fosse economico, alla portata dei più, e che fiorisse nel periodo primaverile. La scelta cadde appunto sulla mimosa.

A partire da allora, in Italia è uso offrire un ramo fiorito di questa pianta alle donne per celebrare questa importante ricorrenza.

Q&A:domande e risposte

Come di consueto spazio alle vostre domande.

Quanto costa un albero di mimosa?

I prezzi variano in base a diversi criteri, come l’età, le dimensioni e la salute della pianta. È possibile acquistarla online su siti dedicati alla vendita di piante. A titolo indicativo, il prezzo di vendita di una pianta in vaso di 20-30 cm è stimato tra i 4 e i 6 euro. I prezzi salgono con le dimensioni.

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Come proteggere la pianta di mimosa in inverno?

Al di fuori delle regioni con un clima favorevole, non dimenticate di proteggerla dal gelo!

I giovani arbusti possono essere avvolti in una copertura invernale prima dell’inverno e la loro base può essere ampiamente pacciamata.

Potete anche installare una protezione ai piedi della mimosa, come uno strato di paglia di 30-50 cm o foglie morte di 60-80 cm di larghezza, preservando così le radici superficiali e il punto di innesto. Potete sostenere la protezione con un filo di ferro, ad esempio.

Coltivo la mia mimosa in vaso, cosa devo fare?

Le piante coltivate in contenitore devono essere annaffiate più regolarmente durante la stagione di crescita e più leggermente in inverno. Tuttavia, non bisogna mai lasciare che la zolla si asciughi completamente.

Applicate regolarmente il fertilizzante per gli arbusti da fiore. Dovete rinvasare ogni 2 o 3 anni.

Mettete le piante in vaso non appena arrivano i primi freddi, in un ambiente molto luminoso e al riparo dal gelo (idealmente tra i 5 e gli 8°C), come una veranda o un garage luminoso.

Non sono piante da appartamento, quindi non portatele direttamente in casa, dove non sopporterebbero il riscaldamento e l’atmosfera secca.

Perchè la mimosa si secca?

Questo è un segnale che indica che state annaffiando troppo spesso. Per evitare questo inconveniente, è bene intervallare i tempi di somministrazione dell’acqua. Soprattutto in inverno, la mimosa ha bisogno di essere annaffiata meno.

Come si fa a far rinascere una mimosa secca? Dovete raschiare la corteccia con l’unghia. Se è verde, la linfa sta circolando e l’arbusto si riprenderà. Tagliate invece i rami secchi.

A quali piante si può abbinare?

Da sola decorerà terrazze e balconi soleggiati ed è un arbusto perfetto per le verande.

La potete abbinare alla lagerstroemia, agli ulivi, agli oleandri, ecc.

Altre piante da conoscere

Scopri le nostre schede per coltivare le tue piante:

Ultimo aggiornamento il 26 Maggio 2024 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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