Mini-casa ecosostenibile e multitasking a New York
Abitare in una mini-casa non significa rinunciare ai piccoli comfort quotidiani ma sposare uno stile di vita sicuramente meno incline all’ accumulo compulsivo di oggetti (spesso inutili) e alla mania dei grandi spazi abitativi.
È il cosiddetto ‘downsizing’, ovvero la tendenza sempre più diffusa soprattutto tra i giovani di concepire la casa secondo geometrie ridotte che inducono ad un ridimensionamento non solo delle misure ma anche dei consumi, degli sprechi e dei bisogni da soddisfare tra le mura domestiche.
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Che il dowsizing sia indotto da motivazioni per lo più economiche è un dato abbastanza lampante, ma quel che più importa è che inizi a farsi strada un approccio all’organizzazione degli spazi abitativi più sostenibile anche per l’ambiente. Un approccio fondato sul concetto di mini-casa o micro-appartamento che unisca funzionalità, comfort e modularità degli spazi in una concezione dell’abitare innovativa e per certi versi futuristica.
Tendenza ecologista, bisogno indotto dalla crisi economica o semplice moda destinata ad essere dimenticata? Difficile dirlo, ma di sicuro i primi esempi di downsizing che si stanno sperimentando in America sembrano riscuotere molto successo.
Già, perché se lo spazio manca o i soldi per un grande appartamento in centro scarseggiano, l’ingegno può suggerire soluzioni davvero straordinarie per sopperire a qualsiasi carenza, il che non significa rinunciare alla ‘comodità’, ma ridefinirne linee e significati.
Guardate, ad esempio, cosa sono riuscita a fare questi due studenti rumeni vincitori del concorso di crowdsourcing ‘One size Fits all’ con un piccolo appartamento mal ridotto situato in pieno centro a New York:
L’appartamento ‘LifeEdited’ realizzato nel 2012 non assomiglia affatto allo spazio angusto che le immagini iniziali ci mostrano. Fino al 2010, infatti, l’appartamento era diviso in 4 micro-stanze dove non trovava posto neanche una doccia.
Catalin e Adrian lo hanno trasformato in una moderna mini-casa dotata di tutte le comodità necessarie abbattendo i muri e dotandola di una serie di arredi modulari e accorgimenti architettonici che la rendono trasformabile ad ogni evenienza. Pareti, letti, cassette e scrivanie, infatti, si muovono creando 6 diversi ‘scenari’ (locali) funzionali ai diversi momenti della giornata: soggiorno, sala da pranzo, camera da letto, camera per gli ospiti e ufficio, a cui vanno aggiunti la cucina, il bagno e una piccola sala da meditazione per un totale di 10 ambienti.
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Quando è ora di dormire, basta abbassare il letto ‘salva-spazio’ progettato dalla ditta italiana Clei che con un semplice gesto scompare nella sua parete. Uno dei cassetti del mobile di fronte si trasforma in una comoda postazione pc inserita in un armadio multifunzionale che ospita anche vestiti, scarpe, oggetti vari e perfino una biciletta.
Il grande armadio, in realtà, fa parte di una parete mobile che aprendosi svela una seconda zona notte con due letti a castello, perfetta come camera per gli ospiti. Tutti i mobili e gli elettrodomestici della cucina sono rigorosamente a incasso e il piccolo tavolino della sala da pranzo si trasforma in un lungo tavolo capace di ospitare fino a 12 sedute.
Forse le dotazioni di questa mini-casa non saranno proprio le più economiche sul mercato, ma siamo sicuri che condividerete con noi l’entusiasmo per questo nuovo modo di ripensare la vita domestica intorno a poche, essenziali esigenze di spazio.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2018 da Rossella Vignoli
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