Come misurare la durezza dell’acqua e quali effetti può avere
Dure o dolci, le acque possiedono caratteristiche peculiari in grado di determinarne proprietà, sapore ed effetti sulla salute dell’uomo e degli elettrodomestici. Scopriamo allora cos’è e come si misura la durezza dell’acqua in questa nuova guida.
Sommario
Come misurare la durezza dell’acqua? Questo indice dell’acqua permette di stabilirne le caratteristiche e le proprietà. La durezza dell’acqua rappresenta un parametro utile per prevedere la formazione di eventuali incrostazioni, soprattutto nei circuiti di acqua calda, e per stabilirne la potabilità.
Essa è rappresentata dal contenuto totale di sali di calcio e magnesio, scarsamente solubili in acqua, e di eventuali metalli pesanti presenti.
Durezza dell’acqua: le basi
L’acqua può presentare diversi gradi di durezza in base alla sua provenienza e alle caratteristiche che assume. Innanzitutto l’acqua piovana tende ad essere molto dolce, al contrario di alcune acque sotterranee.
Queste ultime possono presentare un grado di durezza più o meno elevato in relazione al tipo di terreno su cui si trovano a scorrere. La presenza di rocce granitiche sul passaggio, ad esempio, può portare l’acqua ad essere più dolce.
Anche nelle varie regioni italiane si possono riscontrare numerose variazioni rispetto alla durezza dell’acqua.
Nel Centro Italia e in Calabria le acque sono tendenzialmente molto dure. Media durezza di rileva per le acque di Liguria e Piemonte, mentre in Friuli le acque sono quasi dolci. In ogni regione poi si può riscontrare un range di valori piuttosto ampio tale da rendere difficili le possibili classificazioni.
Come misurare la durezza dell’acqua: le unità di misura
Per misurare questo parametro si adoperano varie unità di misura, tra cui i gradi francesi (°f). Questa unità di misura è tra le più utilizzate a livello mondiale e soprattutto in Italia.
Un grado francese corrisponde ad un contenuto di sali di calcio e magnesio molecolarmente equivalente a 1 grammo di carbonato di calcio ogni 100 litri di acqua.
Altre unità di misura adoperate in diversi Paesi sono la scala inglese oppure la scala tedesca.
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Durezza temporanea e permanente
Per misurare la durezza totale dell’acqua occorre sommare quella temporanea e quella permanente. La prima è dovuta all’accumulo di bicarbonato di calcio e bicarbonato di magnesio e bicarbonato di magnesio. Può essere eliminata grazie al riscaldamento dell’acqua. Rappresenta, quindi, la quantità di bicarbonati di calcio e magnesio che precipitano a seguito dell’ebollizione dell’acqua.
Quella permanente, invece, è riconducibile alla presenza degli altri sali di calcio e magnesio, come cloruri e solfati. Persiste a seguito dell’ebollizione per cui non può essere eliminata attraverso il riscaldamento dell’acqua.
Questi sali, infatti, rimangono disciolti in soluzione e non provocano problemi legati alle incrostazioni.
Come misurare la durezza dell’acqua
Il parametro in questione è molto importante anche per la nostra salute poiché rientra nell’analisi della qualità di un’acqua potabile. Secondo l’ultimo decreto legislativo del 2001, le acque sono ritenute potabili se presentano una durezza compresa tra 15 e 50°f. I
n base al carbonato di calcio in essa contenuto, l’acqua può essere poi classificata in una scala di durezza ai cui estremi troviamo acque molto dure e acque molto dolci.
Effetti sulla salute
La diversa concentrazione di calcio e magnesio permette di spiegare anche il differente sapore che si può percepire nelle acque. Anche altre proprietà, come un maggior effetto diuretico o l’azione digestiva, possono variare in base alla concentrazione salina nell’acqua.
L’acqua potabile viene pertanto considerata una buona fonte di minerali importanti per il benessere dell’uomo, come il calcio e il magnesio. Un eccessivo addolcimento dell’acqua così rischia di impoverirla di questi importanti sali minerali contenuti. A differenza di quanto si tende a credere, la durezza dell’acqua sembra non essere responsabile della formazione di calcoli renali.
Al contrario, bere acqua dura sembra prevenire il rischio di patologie a carico dell’apparato cardiocircolatorio. Fatta eccezione per soggetti con particolari patologie, quindi, l’acqua del rubinetto è buona da bere e benefica.
Effetti sugli elettrodomestici
L’acqua dura o dolce può avere anche un diverso impatto sulla salute degli elettrodomestici che sono presenti in casa. Una delle conseguenze dirette della presenza di un’acqua dura è la formazione del calcare e delle incrostazioni nelle tubature.
La calcite minerale tende così a depositarsi all’interno delle apparecchiature provocandone a lungo termine il mal funzionamento.
Per la protezione di lavatrice e caldaia, ad esempio, può essere allora utile valutare un sistema di addolcimento specifico.
Nella valutazione di questo soluzione al problema del calcare occorre considerare, tuttavia, anche il rischio di impoverire l’acqua del rubinetto dei preziosi minerali in essa presenti.
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Ultimo aggiornamento il 17 Febbraio 2018 da Rossella Vignoli
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