La Svizzera punta sul S. Gottardo per dirottare merci e passeggeri sul treno
Mentre in Italia gli ambientalisti gridano ancora al ‘NO TAV’, non poco lontano da noi la Svizzera ha avviato dal 2010 i lavori per la costruzione di una galleria ferroviaria da record sotto il Gottardo.
Lungo 57 km di binari, nel cuore delle Alpi svizzere, correranno merci e passeggeri collegando in sole 3 ore la città di Berna con Milano.
La galleria è piaciuta tanto anche agli ambientalisti elvetici che hanno valutato positivamente questa forma di mobilità sostenibile. I lavori costeranno ai contribuenti svizzeri ben 8 miliardi di euro, soldi che verranno intascati attraverso l’aumento dei pedaggi del trasporto su strada (la vignette passerà dagli attuali 40 a 100 euro). Non sono stati chiesti finanziamenti all’Unione Europea o ad altri Stati, come invece è accaduto in Italia.
FOCUS: Aumentare il trasporto merci su rotaia per ridurre l’impatto ambientale dei mezzi pesanti
Questo progetto ferroviario si inserisce in un’ottica di promozione dei trasporti sostenibili volta a migliorare la sicurezza e ridurre l’inquinamento ambientale e acustico.
Così si stanno già studiando nuovi materiali per abbattere il problema del fischio tipico dei freni, mentre lo Stato svizzero sta lavorando su un sofisticato sistema di sensori in grado di segnalare incidenti o incendi. Intanto se i viaggiatori scelgono i vagoni silenziosi, possono ottenere uno sconto sul prezzo del viaggio.
Come è norma in terra elvetica, le modifiche al sistema dei trasporti sono state sottoposte a referendum e il 60% della popolazione ha votato sì alla costruzione della galleria. Il restante 40% dei contrari era paradossalmente residente nei Cantoni esclusi dal tunnel, per cui la loro opposizione dipendeva dal fatto che non avrebbero tratto benefici dall’infrastruttura!
Intanto i lavori procedono alacremente e si pianificano i primi collaudi per il 2015, mentre la partenza del primo treno è prevista per maggio 2016.
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Un’opera di queste dimensioni ha certamente alterato una parte del territorio svizzero ma l’obiettivo finale è di compensare l’ambiente grazie ad un progetto che prevede di dirottare una bella fetta dei trasporti di persone e passeggeri diretti dal Nord Italia alla Germania da auto e camion al treno. Così, per dire, sono stati attuati una serie di interventi di compensazione cercando di controbilanciare i danni arrecati alla montagna. Ne sono un esempio le cinque isole artificiali create sul lago di Lucerna, nate da una parte dei 28 milioni di mc di terra estratti dalla montagna.
A questo punto è necessaria una riflessione sugli effettivi benefici del treno da un punto di vista eco-sostenibile. Alcuni forse non hanno chiaro che ad oggi è davvero un mezzo di trasporto ecologico e amico della natura. Ma quali sono i vantaggi che potremmo trarne?
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Innanzitutto si è osservata una notevole riduzione dei gas di scarico immessi nell’aria. Pensate che mediamente un treno produce 44 gr di CO2 prendendo come unità di misura il rapporto passeggero/km, se consideriamo gli altri mezzi di trasporto saliamo a 118 per l’auto, 140 per l’aereo e 158 per i camion.
Lo stesso discorso vale anche per il consumo energetico: con il treno abbiamo un risparmio del 68% rispetto all’automobile, del 77% rispetto al camion e del 91% rispetto all’aereo, come confermano i dati riportati da Trenitalia.
Un recente studio eseguito dal Ministero della Salute rende noto che il trasporto merci su gomma costa alla nazione 3 miliardi di euro l’anno a causa dei danni ambientali. Dirottando gli spostamenti su rotaia avremo un 57% in meno di inquinamento atmosferico.
In Italia purtroppo il sistema degli autotrasporti è ancora dominante e neppure questi e altri dati che spiegano i benefici del treno sono bastati sinora a far accettare all’opinione pubblica i progetti dei corridoi ferroviari più veloci per spostare merci e persone sugli assi europei e toglierli così dalle strade. Quando arriverà il momento di farci un esame di coscienza su cosa sia meglio per il nostro martoriato territorio?
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Ultimo aggiornamento il 11 Giugno 2024 da Rossella Vignoli
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