Alla scoperta della Monarda, detta anche “fiore del bergamotto”
Grazie ai suoi fiorellini è molto decorativa, ma viene utilizzata anche in omeopatia
Oggi parleremo della Monarda, nota come fiore del Bergamotto, una pianta erbacea perenne aromatica che viene coltivata sia a scopo ornamentale che come pianta officinale per le proprietà benefiche delle sue foglie. La Monarda è anche un ottimo repellente naturale contro le zanzare.
Andiamo a conoscerla meglio in questa guida dedicata.
Sommario
Origine della Monarda didyma
Più comunemente nota come “fiore del Bergamotto”, la Monarda didyma è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Viene accostata al bergamotto per il profumo che lo ricorda.
Proveniente dal Nord America, si tratta di una pianta che, nel giro di breve tempo, dà forma a cespugli densi, folti e compatti di un bel verde scuro.
Come altezza, può raggiungere i 60 – 90 cm.
Dalla robusta radice rizomatosa si originano steli erbacei a sezione quadrangolare.
Le foglie, piuttosto abbondanti, hanno forma lanceolata, con pagina leggermente rugosa, margini dentellati e apice a punta. Se strofinate, emanano un gradevolissimo profumo che ricorda quello della menta.
In estate, da metà giugno a fine agosto, compaiono i fiori. Riuniti in infiorescenze a forma di ombrello, di solito sono rosso scarlatto e richiamo api e farfalle.
Ecco anche un breve video che vi permette di ammirarla dal vivo.
Quante varietà di Monarda esistono?
Al genere della Monarda appartengono molte specie di piante, perenni o annuali, tutte molto decorative e semplici da coltivare. Vediamo subito le due più importanti, la Fistulosa e la Citriodora.
Monarda fistulosa
La monarda fistulosa selvatica è considerata una delle specie più robuste. È una pianta alta circa un metro con foglie vellutate verde chiaro, di forma oblungo-lanceolate e basi cuoriformi. In genere i fiori hanno la corolla color rosa o porpora.
Originaria del Nord America e del Messico, è abbastanza comune anche nelle steppe e nelle praterie. Proprio per questo, da noi, vive bene nelle zone più soleggiate del giardino.
Tra le tribù indiane del Nord America, la monarda fistulosa è nota anche come una buona pianta medicinale per il trattamento delle malattie respiratorie. Inoltre, l’olio essenziale che viene estratto, è utile per la cicatrizzazione di piccole ferite e per la cura di irritazioni della pelle.
Le foglie, molto aromatiche, vengono usate per preparare un tè, il cosiddetto “tè Oswego”. Inoltre, poiché hanno un aroma che ricorda il timo e il limone, possono essere usate anche come iper aggiungere sapori a diverse ricette di cucina.
Purtroppo, questa specie è soggetta alle infestazioni di muffa.
Monarda citriodora
Ecco un’altra varietà di Monarda piuttosto diffusa: la Monarda citriodora, anche chiamata “erba limone”. Originaria delle regioni orientali degli Stati Uniti e del Canada, forma cespugli alti 150 cm ricoperti da foglie opposte, ovato-lanceolate e dentellate. In estate produce piccoli fiori rosa.
Presente in Europa, in Italia viene coltivata più che altro a scopo ornamentale e come pianta officinale.
Altre varietà
Al genere della Monarda appartengono molte specie di piante, perenni o annuali, tutte molto decorative e semplici da coltivare.
Oltre alle due famose, di cui abbiamo appena parlato, ricordiamo anche:
- Cambridge Scarlet: una specie con foglie verdi e profumate che in piena estate produce numerosi capolini scarlatti che sbocciano di continuo
- Beauty of Cobham: varietà dai fiori rosa tenue o porpora che creano incantevoli contrasti di colore con fogliame verde
- Croftway Pink: da giugno ad agosto produce persistenti fiori rosa brillante.
Per chiudere una bella tabella riassuntiva come piace a me, un mini Bignami delle varietò di questa pianta 😉
Varietà | Colore del Fiore | Altezza | Periodo di Fioritura | Resistenza alle Malattie |
---|---|---|---|---|
Monarda Citriodora | Rossa | sino a-150 cm | Fine primavera – Estate | Alta |
Monarda didyma ‘Jacob Cline’ | Rosso brillante | 90-120 cm | Fine primavera – Estate | Alta |
Monarda fistulosa | Lilla | 60-90 cm | Estate | Media |
Monarda ‘Balmy Purple’ | Viola | 25-30 cm | Prima estate – Inizio autunno | Alta |
Monarda ‘Pardon My Pink’ | Rosa | 30-40 cm | Estate | Alta |
Monarda ‘Pardon My Cerise’ | Cerise (rosa intenso) | 30-40 cm | Estate | Alta |
Come coltivare la Monarda
E’ una pianta rustica che cresce bene in qualsiasi tipo di terreno e che ha poche esigenze. È quindi abbastanza semplice da coltivare.
La semina si fa in primavera in semenzaio o direttamente in piena terra. Vediamo ora nello specifico alcune indicazioni pratiche per coltivarla.
Clima
Tollera bene le basse temperature ma non sopporta le temperature eccessive
Esposizione
Ama i luoghi soleggiati ma si sviluppa bene anche in quelli a mezz’ombra. Poiché non sopporta troppo il caldo eccessivo, l’ideale sarebbe coltivarla in una zona semiombreggiata
Terreno
Cresce bene in qualunque tipo di terreno. Tuttavia, predilige il tipo soffice, profondo, ben drenato e ricco di materia organica
Irrigazione
Dopo la piantumazione, la pianta necessita di annaffiature regolari per stabilizzarsi. Una volta stabilita, è relativamente tollerante alla siccità, ma per ottenere i migliori risultati e una fioritura abbondante, è consigliabile fornire acqua regolarmente, soprattutto durante periodi di siccità prolungata.
Dovete annaffiare con regolarità ogni 3 – 4 giorni dalla primavera all’autunno. Vanno invece sospese le annaffiature durante l’inverno
Concimazione
Nel periodo primavera – estate, una volta al mese, somministrare del concime liquido specifico per piante da fiore, ricco in azoto, fosforo e potassio. Dall’autunno, e fino alla ripresa vegetativa, ogni 2 – 3 mesi, distribuire alla base della pianta un fertilizzante granulare a lenta cessione a basso contenuto di azoto.
Potatura
In autunno occorre recidere gli steli all’altezza del terreno in modo da favorire l’emissione di nuovi getti ed evitare, al tempo stesso, seri danni provocati dal gelo invernale. Tagliare i fiori appassiti per stimolare una seconda fioritura e potare la pianta in autunno o all’inizio della primavera per mantenere un aspetto ordinato e promuovere una crescita rigogliosa.
Coltivazione in vaso
La pianta coltivata in vaso va trasferita in contenitori più grandi non appena le radici fuoriescono dai fori di drenaggio delle acqua delle annaffiature.
La messa a dimora si pratica in primavera oppure a settembre. Quando si esegue il rinvaso, si consiglia di diradare anche i cespi e utilizzare terriccio fresco e fertile.
Come si moltiplica la Monarda
Questa pianta si può propagare in 2 modi:
- per seme, in primavera
- per divisione dei cespi, in primavera o in autunno
Moltiplicazione per seme
La semina va effettuata in semenzaio in primavera. Poi, nel mese di ottobre, o addirittura la primavera successiva, le piantine vanno trasferite a dimora direttamente in piena terra o in vaso. Vanno distanziate l’una dall’altra di 50-60 cm.
Propagazione per divisione dei cespi
Vediamo invece ora come funziona il sistema di moltiplicazione più utilizzato, ovvero quello per divisione delle radici, che va effettuato in autunno oppure in primavera.
La propagazione viene in genere preferita alla semina perché assicura la nascita di nuove piante di Monarda identiche a quella originale.
Si effettua ogni 2-3 anni su piante forti e vigorose. Ecco i passaggi da seguire:
- in autunno o in primavera, estrarre la pianta dal terreno
- dividere i cespi districando le radici
- ripiantarle nel terreno bel lavorato, soffice e ricco di humus
- annaffiare abbondantemente
Quando fiorisce la Monarda: tutto sulla fioritura
Fiorisce nelle calde giornate estive, spesso raggiungendo il picco tra luglio e agosto, dipendendo dal clima specifico della regione in cui viene coltivata.
- A partire da metà giugno, fino a tutto il mese di agosto, sugli apici dei fusti sbocciano piccoli fiori profumati di forma sferica, dotati di brattee rosso, rosa o bianche.
- Per tutta l’estate, questa pianta produce comunque abbondanti fioriture.
Le sue vivaci infiorescenze, che possono variare dal rosa al rosso porpora, fino al bianco, si ergono su steli robusti e sono circondate da foglie lanceolate di un verde intenso.
I fiori, formati da piccoli tubi ricchi di nettare, sono un paradiso per api, farfalle e colibrì, che sono attratti dalla loro abbondanza di nutrimento e dal loro colore vivace.
In genere i fiori sono riuniti in infiorescenze a forma di ombrello. Ricchi di nettare, come anticipavo attirano molti insetti, soprattutto api.
Quindi non abbellisce solo l’ambiente con la sua presenza ma svolge anche un ruolo ecologico importante nel sostegno alla biodiversità degli insetti impollinatori.
Come si controllano le malattie e i parassiti nella Monarda
Se il clima è troppo umido, la Monarda è sensibile al mal bianco o oidio, ed anche all’attacco degli afidi che, di solito, si ammassano sugli steli e nei nodi fogliari.
Inoltre, come tante altre piante ornamentali, è sensibile anche al marciume radicale causato dai ristagni idrici nel terreno e nel sottovaso.
Cure e trattamenti
Anzitutto, attenzione quindi al ristagno d’acqua. Gli afidi possono essere combattuti con nebulizzazioni a base di piretro o trattamenti specifici. Inoltre, le piante coltivate come perenni vanno protette dal freddo con una pacciamatura di paglia o di foglie secche.
Per prevenire problemi, meglio piantare in zone ben ventilate e evitare l’irrigazione dall’alto. In caso di malattia, si possono usare fungicidi biologici o tradizionali, seguendo sempre le istruzioni per l’uso.
Come viene utilizzata la monarda: decorativa ma anche per fitoterapia
Si tratta di una pianta che possiede numerose proprietà. Tuttavia, viene perlopiù citata per il suo potere decorativo, anziché per il suo impiego in ambito fitoterapico.
Nel giardinaggio, infatti, viene largamente impiegata a scopo ornamentale per arricchire aiuole e bordure estive. I fiori recisi vengono spesso utilizzati per realizzare splendide composizioni floreali.
In abbinamento con altre piante
Come pianta ornamentale viene ulteriormente valorizzata se abbinata con achillea, lavatera, agastache, lobelia, maggiorana, erba gatta, salvia, thalictrum e veronica.
Proprietà e benefici per la salute
Come già accennato, la Monarda didyma è anche usata per scopi officinali. La pianta contiene infatti antocianine, olio essenziale, fenoli, sostanze amare e tannini.
Si usano sia i fiori tubulosi e bilabiati che le foglie essiccate, raccolte al tempo della fioritura. Con queste ultime si confeziona la tisana nota come “tè Oswego”. Questo infuso si usa per trattare disturbi digestivi, in caso di flatulenza, come diuretico, febbrifugo ed espettorante.
Inoltre, dalla pianta si ricava anche un olio essenziale dalle proprietà antimicotiche, antibatteriche e antinfiammatorie. Infine, è ottimo anche come tonico per capelli.
Dai fiori si ricava invece la “monardina”, un’essenza odorosa ampiamente utilizzata in profumeria e nella medicina omeopatica come digestivo e per abbassare la febbre.
Tisana a base di Monarda
L’infuso preparato con le foglie di questa pianta viene utilizzato per il trattamento di disturbi digestivi, in caso di flatulenza, come diuretico, febbrifugo ed espettorante.
Come repellente antizanzare
Si tratta di un ottimo repellente per le zanzare in quanto gli odiosi insetti sono particolarmente infastiditi dal profumo delle sue foglie. Il consiglio, pertanto, è quello di mettere i vasi della Monarda didyma vicino alle finestre oppure direttamente sul balcone.
Usi in cucina
Le giovani foglie e gli apici vengono spesso impiegati anche in cucina. Crudi o cotti, sono infatti molto utili per insaporire le pietanze o per aromatizzare bevande. Sono ottimi anche aggiunti in insalate ed utili per guarnire le portate in quanto i fiori sono eduli.
Curiosità finali
Il nome botanico Monarda si riferisce al nome del medico spagnolo, Nicolaus Monardes (1493-1578), uno dei fondatori della nuova farmacognosia.
Già i nativi americani conoscevano la Monarda e ne avevano distinto 4 varietà in base al profumo. La utilizzavano come erba medicinale ed anche come pianta sacra durante i riti nelle capanne sudatorie, poiché favoriva la sudorazione.
I primi ad utilizzarla per la preparazione del tè, furono gli indiani Oswego (da cui, poi, il nome stesso del tè). La bevanda, che venne introdotta in Europa nel XVIII secolo, è ricordata nella storia americana come il sostituto del tè inglese, dopo il “Boston tea Party”, avvenuto nel 1773, quando i patrioti americani, con un atto di protesta contro le leggi sulla tassazione commerciale, gettarono in mare un intero carico di tè proveniente dall’Inghilterra.
Approfondimenti tematici
Ed infine, ecco alcune schede monografiche su piante e fiori:
- Piante da appartamento, le migliori contro l’inquinamento domestico
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Ultimo aggiornamento il 14 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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