Mudra: i gesti con le mani tipici della cultura indiana
Cosa sono, significato, benefici e consigli per l'esecuzione
Probabilmente sai cosa sono i mudra anche se non avevi mai sentito questo termine prima d’ora. Sono infatti quelle particolari posizioni delle mani che si vedono spesso associate allo Yoga, alla meditazione e ad alcune culture orientali come ad esempio quella indiana. Il più noto è quello con il pollice e l’indice che si toccano. Non sono semplici gesti. Le posizioni particolari di mani e dita servono per canalizzare i flussi energetici, riequilibrando così corpo e mente. Si possono praticare durante le sedute di yoga, così come anche in qualsiasi posto, ogni volta che si avverte la necessità dei loro benefici.
Sommario
Cosa sono i mudra
Questa parola che deriva dal sanscrito, ed il suo significato è ‘gesto’ ma anche ‘sigillo’ oppure ‘segno’.
Si tratta di specifiche posizioni di dita e mani che accompagnano una gestualità simbolica nelle posizioni yoga, nella respirazione pranayama e nella meditazione.
Si basano sulla teoria vedica dei 5 elementi applicata alle 5 dita della mano. I vari gesti esprimono concetti profondi e rappresentazioni del divino.
Utilizzati spessissimo nel buddhismo tibetano, sono gesti e movimenti lenti e fluidi delle mani che integrano e completano pratiche e tecniche, per favorire il raggiungimento dell’illuminazione.
Spesso, in alcune culture, vengono eseguiti anche durante danze e cerimonie perché si ritiene vadano ad agire sia sul piano fisico che su quello energetico e spirituale.
Origine dei mudra
L’origine è molto antica. Va infatti ricondotta a più di 5000 anni fa, in India, in piena cultura vedica. Già allora, infatti, durante le cerimonie sacre, accompagnare i canti e le letture dei testi sacri con particolari posizioni delle mani e delle dita era una pratica molto comune. In particolare, venivano usati dai bramini per canalizzare le energie potenti di Terra e Cielo, traducendole in benefici materiali e spirituali.
Oltre che all’India, questi movimenti sono storicamente connessi anche ad altri culture orientali, come le danze sacre birmane e balinesi e le tradizioni sciamaniche.
A cosa servono i mudra
Dentro di noi, le nostre energie scorrono tramite dei canali energetici, i cosiddetti nadi, che terminano nelle dita. Posizionare le dita e aprire o chiudere la mano serve quindi a incanalare la nostra energia affinché non si disperda all’esterno. Questo aiuta a metterci in contatto con l’energia dell’Universo.
Inoltre, si tratta di piccole gestualità strettamente legate anche ai chakra e alla respirazione. Ci sono posizioni che permettono di andare ad equilibrare i chakra, così da riequilibrare anche il flusso energetico tra corpo e mente.
Diversi stili di yoga li incorporano nell’esecuzione di tutte le posizioni di yoga facili e difficili, per favorire il risveglio del Prana e della Kundalini, le due grandi energie che fluiscono dentro di noi. La loro esecuzione apporta benefici a specifici gruppi muscolari ed è quindi importante che siano inclusi nelle sequenze focalizzate sugli stessi muscoli corrispondenti.
Benefici dei mudra
Ci sono più movimenti, e ognuno di essi apporta uno specifico beneficio perché va ad attivare una precisa zona energetica collegata ad una specifica area del cervello.
In generale, possiamo comunque dire che questi gesti apportano diversi benefici:
- favoriscono la meditazione e l’introspezione
- bloccano lo spreco energetico
- indirizzano l’energia verso l’alto
- favoriscono i processi di guarigione del corpo
- aiutano a gestire lo stress, ansia e preoccupazioni di vario genere
Significato dei mudra
Attraverso specifiche posizioni e gestualità di mani e dita, si vuole rappresentare il cosmo e le energie che lo costituiscono. In particolare, ogni dito della mano rappresenta, rispettivamente, i 5 elementi di cui il cosmo nella tradizione indiana è composto:
- acqua
- terra
- fuoco
- aria
- etere
In base a come le mani vengono posizionate, tali elementi si ricompongono e riequilibrano in una delle 108 forme esistenti della cultura tantrica.
Occorre fare una distinzione fra le mani:
- la destra è la parte maschile: solare e attiva, è connessa all’emisfero sinistro del cervello, quello preposto all’analisi, alla logica e alla verbalizzazione
- la sinistra, considerata femminile, è lunare e ricettiva, ed è collegata all’emisfero destro del cervello, quello legato all’intuizione
Ogni singolo dito è connesso ad un preciso elemento. Cambiare la posizione delle dita porta a modificare l’energia interna. Vediamo nel dettaglio i vari elementi che corrispondono a ciascun dito.
- Pollice: fuoco, sole, energia pura
- Indice: aria ed energia in movimento
- Medio: espansione e apertura
- Anulare: terra, stabilità, radici
- Mignolo: acqua, liquidi, mutazione, adattabilità
Mudra e yoga
Nello Yoga si possono ritrovare 5 gruppi di mudra, corrispondenti alle 5 dita della mano e alle 5 energie vitali della filosofia vedica. Si tratta di 25 gesti o sigilli.
- Hasta Mudra o Gesti delle mani, per ridirezionare il Prana emesso dalle mani nuovamente verso il corpo, creando un flusso energetico che va dal cervello alla mano e risale. Si eseguono durante la meditazione o nelle posizioni più complesse.
- Mana Mudra o Gesti della testa. Si eseguono durante la meditazione e nel Kundalini. Coinvolgono anche le varie parti della testa, orecchi, occhi, naso, lingua e labbra.
Queste pratiche sono parte integrante del Kundalini Yoga. - Kaya Mudra o Gesti della postura. Accompagnano le posizioni assieme alla respirazione e favoriscono la concentrazione e l’attenzione.
- Bandha Mudra o Gesti di chiusura. Alla fine della sessione aiutano a bloccare l’energia in una zona del corpo e farla fluire in una direzione specifica.
- Adhara Mudra o Gesti del basso ventre. Dirigono il flusso dell’energia, sublimazndo soprattutto quella sessuale, dalla parte più bassa del ventre alla testa.
Mudra più famosi dello Yoga
I gesti più conosciuti sono qui di seguito.
- Chin Mudra. Pollice e indice si toccano formando una sorta di cerchio. Le altre 3 dita restano stese. È sicuramente il più conosciuto, il ‘Gesto della Conoscenza’, e sta a simboleggiare l’unificazione della coscienza che si disperde. Il cerchio che pollice e indice formano crea una circolazione di energia Prana nel corpo, grazie alla quale aumentano concentrazione ed energia fisica, mentre i dolori fisici si alleviano
- Adi Mudra. Il pollice è ripiegato sul palmo, all’interno della mano, mentre le altre dita si chiudono attorno al pollice in una sorta di pugno. Chiamato anche ‘Primo Gesto’, è ideale per creare delle ripetizioni. Per questo viene spesso utilizzato durante la recitazione di mantra. Le ripetizioni aiutano a respirare, calmano il sistema nervoso e la mente.
- Chinmaya Mudra. Indice e pollice si uniscono creando un cerchio, mentre le altre 3 dita vanno ripiegate nel palmo della mano. Chiamato anche ‘Gesto della Consapevolezza’ è collegato al fuoco mediano, quello relativo ai sentimenti, alla digestione e alle emozioni e si utilizza soprattutto negli stili Hatha e Vinyasa.
- Yoni Mudra. Unite le punte dei pollici e degli indici delle due mani, puntando gli indici verso il basso e i pollici verso l’alto. Le falangi delle altre dita si toccano. Chiamato ‘Gesto della Dea’, si esegue in posizioni sedute come in padmasana o sukhasana. Genera calma e stabilità energetica.
- Brahma Mudra. Questo è il ‘Gesto di Brhama’ che la tradizione indù considera l’Assoluto, il Principio Universale, il Creatore. Con le mani fate due Adi Mudra (pollice ripiegato sul palmo, le altre chiuse sul pollice in una sorta di pugno) e unite le falangi delle dita chiuse a pugno, palmi verso l’alto, delle due mani e posizionatele di fronte al chakra Swadisthana. Prevede la coordinazione della testa, del collo e delle dita insieme al suono del canto Omkar, muovendo la testa in quattro direzioni diverse, seduti con la schiena dritta.
Quali sono i Mudra più potenti
Nella Gheraṇḍa Saṃhitā, antico testo di Hatha Yoga, si trovano i 25 fondamentali. Fra questi, i più famosi e quelli ritenuti più benefici sono 5.
- Buddhi Mudra. Seduti, con le braccia appoggiate sulle ginocchia, tenere le mani aperte col palmo rivolto verso l’alto; quindi far combaciare pollice e mignolo e tenere le altre dita dritte. Si chiama ‘Gesto della chiarezza mentale’, favorisce la comunicazione, calma la mente ed equilibra le quantità di liquidi nel corpo
- Dhyani Mudra. Porre il palmo della mano destra sotto il dorso della sinistra in modo tale che i 2 pollici si tocchino fra loro. Chiamato ‘ Gesto della Meditazione’, è spesso praticato durante la parte finale, perché stimola la concentrazione, aumenta le energie, e favorisce calma e benessere. Apre il secondo chakra.
- Anjali Mudra. Molto famoso, è noto come il ‘Gesto del saluto’, di solito accompagna la parola Namasté. Si uniscono i palmi delle mani e li si porta davanti al petto, a livello del quarto chakra, quello del cuore. Favorisce la calma e il rilassamento, ed aiuta a ritrovare la connessione con se stessi.
- Shuni Mudra. Con i palmi rivolti verso l’alto, unire pollice e dito medio, mentre le altre dita restano rilassate. Chiuamato il ‘gesto della Pazienza’ in effetti aiuta a ritrovare la calma e la pazienza e mitiga l’ansia. Permette di vedere i cambiamenti in maniera positiva ed ottimistica. Si associa al terzo chakra.
- Jnana Mudra. Uno dei sigilli più conosciuti dell’Hatha Yoga è chiamato anche ‘Gesto della Conoscenza’. Coi palmi rivolti verso il Cielo, unite pollice (la saggezza) e indice (la consapevolezza), con le altre 3 dita dritte e attaccate tra loro ad indicare i 3 guna, qualità che mantengono l’evoluzione del microcosmo e del macrocosmo: tamas (letargia), rajas (attività) e sattva (equilibrio e armonia). Aiuta a ritrovare concentrazione, così come anche calma e benessere.
Conosciamo altri mudra
Ecco altre posizioni.
- Abhaya Mudra. Posizionate il palmo della mano destra, rivolto avanti, davanti alla spalla destra che deve rimanere rilassata.
- Prana Mudra. Conosciuto come ‘Gesto della Vita’ si esegue andando a coprire col polpastrello del pollice, le punte di mignolo e anulare, e distendendo indice e medio uniti. Attiva il primo chakra e aiuta ad accrescere la vitalità, aumenta la fiducia in se stessi e al tempo stesso riduce nervosismo e affaticamento.
- Padma Mudra è il ‘Fiore di loto” e si esegue con le mani all’altezza del petto, congiungendo la parte bassa delle mani e facendo aprire palmi e dita come un fiore.
- Gyan Mudra. Mantenendo il palmo delle mani rivolto verso il basso, piegate entrambi gli indici così da toccare la base dei pollici, mentre le altre 3 dita rimangono stese e leggermente separate. Calma la mente e stimola la concentrazione. Ed è associato al primo chakra.
- Hyridaya Mudra. Le punte degli indici sono alla base dei pollici, mentre le punte di medi e anulari si uniscono con le punte dei pollici. Il mignolo resta disteso. Le mani sono poggiate sulle ginocchia col palmo rivolto verso l’alto. Porta energia al cuore, migliorando così la vitalità dell’organo stesso e alleggerendolo dalle emozioni represse
- Surya Ravi Mudra. Il dito anulare, che simboleggia la forza, tocca il pollice, mentre le altre dita restano rilassate. Rinforza i muscoli, sviluppa buona energia e genera ottimismo. Si associa al secondo chakra.
- Apaan Mudra. Medio e anulare si piegano e sono chiuse dal pollice ripiegato, mentre le altre due dita restano tese. È il ‘Gesto della la Purificazione’, aiuta a liberarsi dalle tossine, fisiche ed emotive ed è associato al quarto chakra.
- Vayu Mudra. Indice e pollice si piegano e la punta del pollice chiude la seconda falange dell’indice. Questo è cvpnosciuto come ‘Gesto dell’aria’ ed è associato al quarto chakra. Utile per alleviare problemi di ristagno di aria, come flatulenza o gonfiore addominale.
- Hakini Mudra. Tutte le punte delle dita delle due mani si appoggiate tra loro senza pressione. Molto utile per ricordare qualcosa, sviluppa anche memoria e creatività, è legato al sesto chakra.
Come si praticano i mudra
In genere, vengono praticati durante le lezioni di yoga, meditazione e respirazione. Spesso sono anche accompagnati dalla recitazione dei mantra.
Tuttavia, è possibile eseguirli in qualsiasi occasione se ne senta la necessità: a casa, al lavoro, all’aperto, in a piedi, da seduti, da sdraiati e anche mentre si cammina. E per beneficiare al massimo della pratica è conigliato:
- ritagliarsi un momento di calma e silenzio
- utilizzare una pressione delle dita e delle mani leggera e piacevole evitando irrigidimenti
- assumere una postura comoda e confortevole per favorire il flusso energetico
- essere presenti con la mente su quanto si sta facendo, concentrandosi sulle sensazioni fisiche ed energetiche
- per amplificare e potenziare l’effetto di un mudra, eseguire dei respiri profondi prima di assumere il gesto e accompagnare tutto il rituale con una corretta respirazione
Quanto tempo restare in un mudra
Non esiste una durata ‘giusta’. Ovviamente, più tempo si tengono le posizioni e maggiori saranno i benefici. In ogni caso, è consigliato tenere la posizione per alcuni minuti. 5-10 minuti al giorno.
Se però si utilizzano i gesti delle mani come processo di guarigione, allora la tempistica ideale sarebbe di 10-20 minuti al giorno. Il tempo massimo è di 45 minuti al giorno.
Altri approfondimenti
Ti segnaliamo alcune guide tematiche che potrebbero esserti utili:
- Come fare il saluto alla luna
- Hatha yoga
- Yoga e pilates
- Tappetino yoga
- Kundalini Yoga
- Jivamukti Yoga
- Yoga Nidra
- Power Yoga
- Bikram Yoga
- Yoga per principianti
- Ashtanga Yoga
- Saluto al Sole
- Vinyasa Yoga
- Ashram
- Ayurveda
- Acroyoga
- Simboli yoga
- Musica yoga
- Karma
- Chakra
Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli
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