No alla pubblicità: ecco come fanno i finlandesi
Sempre più famiglie in Finlandia appongono un adesivo sulla cassetta delle lettere che recita no alla pubblicità: ma potrebbe funzionare in Italia una cosa del genere?
A chi non è capitato di mancare qualche giorno da casa e ritrovare la cassettina della posta stracolma di pubblicità e volantini? Nonostante una percentuale sempre più importante dei fatturati pubblicitari transiti sul web, il mercato dei volantini cartacei non tarda a scomparire.
Offerte dei supermercati, promozioni da ultimo minuto, cataloghi e quant’altro vengono ancora recapitati nelle nostre abitazioni per poi finire da lì a poco nella pattumiera.
Ma è davvero indispensabile produrre tanta carta da macero?
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Nel tentativo di ridurre la produzione di rifiuti, molti finlandesi (ma la cosa ha preso piede anche dai vicini svedesi) hanno optato per una soluzione drastica: apporre l’etichetta adesiva NON VOGLIAMO PUBBLICITA’ sulla cassetta della posta.
Oltre ad evitare il fastidio della cassetta piena, si limita anche l’inconveniente di dover selezionare la carta per il riciclo. In base alle prime ricerche sul fenomeno, sono per lo più i giovani studenti universitari di sesso maschile a scegliere di non volere posta indesiderata.
Si parla di circa 600.000 famiglie finlandesi, ma il numero è in costante aumento: almeno l’1 o il 2% ogni anno (circa 50.000 nuclei). In più ,si registra un aumento del fenomeno proprio nel periodo estivo, quando spesso ci si allontana da casa per lunghi periodi.
Molti professionisti del settore pubblicitario non ritengono che questo fenomeno possa rivelarsi una minaccia per il business.
Tuttavia anche dal CRA, l’Autorità finlandese per le comunicazioni, arriva il messaggio di un vero e proprio crollo della pubblicità postale, indicato anche da una forte diminuzione degli abbonamenti a riviste e giornali.
Il mondo della pubblicità sta sicuramente cambiando linguaggio e forma, ma se questo significa evolvere verso una riduzione degli sprechi di carta non possiamo che essere fiduciosi.
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Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 da Rossella Vignoli
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